venerdì 7 dicembre 2012

(Scheda 195) Osteomielite - Introduzione alla conoscenza dell'ILIZAROV.

Osteomielite
Utilizzo della Metodica di Ilizarov
uso del Fissatore Esterno
correzione di deformità ossee 
e guerra alle Infezioni muscolo-scheletriche
con resezione e allungamento arti
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
                                                      Introduzione all'Ilizarov
                               
                    Il fissatore esterno ''ILIZAROV'' 
                        per uso ortopedico in Italia
                                                     
Il fissatore esterno “Ilizarov” è stato ideato e perfezionato in Russia dal Professor Gavril Abramovich Ilizarov dal 1951 al 1992. 
                                       
                                 Professor Gavril Abramovich Ilizarov
La metodica di Ilizarov consiste nell’applicazione all’arto affetto dalla patologia di una struttu-ra cilindrica costituita da cerchi in acciaio (omega) ai quali sono collegati i terminali di fili o di viti inseriti nel tessuto osseo
            
Ecco l'autore di queste schede nel giardino di casa sua in compagnia di ("Braccino di Ferro" detto an-che "Rambo") 







e..., qui di seguito sul terrazzo del Vittorio Putti di Cortina D'Ampezzo (BL), il giorno dopo l'intervento per il posizionamento dell'apparato ILIZAROV composto da 5 cerchi "Omega" sulla tibia e da 2 "mez- ze lune" sulla caviglia-piede per complessivi 32 fili; in questa circostanza non si è trattato di allunga- mento del l'arto tibiale, ma di funzione di contenimento-stabilizzatore della gamba per via del trapianto osso del 1° distale tibiale e, dell'aggiustamento del piede cosiddetto "Pendulo - Cadente - Equino".
                             

   
                             
A loro volta i cerchi sono distanziati da viti che permettono un preciso posizionamento ed un progressivo allungamento dell'osso stesso. 
Ecco l'esempio ravvicinato del posizionamento dell'apparato ILIZAROV su gamba e piede


                                    
                                         
E... dopo 10 mesi di ILIZAROV, (tolto il 04 luglio 2012) questo è il risultato che ha consentito l'attecchimento del trapianto osseo tibiale e del piede ed... OGGI L'ARTO SI PRESENTA COSI'.

Ilizarov pensò di sfruttare le capacità rigenerative del corpo, dimostrando che quello era il modo migliore per stimolarne la ricrescita ossea.
L'apparato di Ilizarov e le esperienze del Prof. Ilizarov hanno dimostrato che sotto lo stimo-lo di trazione il callo osseo, su fratture opportunamente prodotte chirurgicamente, può es-sere modellato per produrre allungamento e raddrizzamento delle ossa lunghe degli arti su periori ed inferiori.
L’applicazione dell'apparato di Ilizarov è consigliabile per le fratture pluriframmentarie chiu-se, le fratture esposte con o senza interessamento articolare e le fratture esposte con perdi-ta di sostanza ossea.
I vantaggi sono notevoli: prima di tutto la stabilità, che è maggiore rispetto ai fissatori monola-terali
Nello stesso tempo, grazie all'elasticità dei fili dell'apparato, i micromovimenti provocati da ca rico favoriscono una più rapida consolidazione del focolaio di frattura.
                                             
In secondo luogo il rispetto della vascolarizzazione dei frammenti di frattura, un altro fattore molto importante in quanto, non aprendo il focolaio di frattura, c'è meno possibilità di inquina-mento batterico con conseguente eventuale Osteomielite.
                              Professor Ilizarov                                                 
Evitando una vera e propria operazione cruenta ci sono quindi anche minimi rischi operatori e non restano vistose cicatrici.
Altro punto a favore di questa metodica è la concessione di carico, con stampelle, dal primo giorno dopo l'intervento, che agevola così il buon "effetto pompa" sul focolaio di frattura e incrementa il circolo venoso e linfatico di ritorno, prevenendo l'edema e l'osteoporosi.
                                               

Indicazioni terapeutiche

                                 
PATOLOGIE DI ORIGINE TRAUMATICA
Il fissatore Ilizarov è indicato per le patologie traumatiche che coinvolgono gli arti superiori ed inferiori in tutte le patologie che richiedono trazione meccanica trascheletrica, evitando lun ghe degenze e le complicazioni articolari conseguenti all'immobilizzo, consente al paziente di riprendere in pochi giorni le proprie attività usuali con un minimo impedimento dovuto preva-lentemente all'ingombro del fissatore


Particolarmente per fratture esposte, pluriframmentarie, anche con perdita di sostanza os- sea.


PATOLOGIE A SEGUITO DI INTERVENTI CHIRURGICI

Le patologie in seguito a infezioni dell'osso con asportazione chirurgica della parte interes-sata possono essere curate attraverso l'uso del fissatore Ilizarov anche senza interventi di trapianto o di autotrapianto di frammenti di osso:






  • Deformazioni post-traumatiche ed esiti di precedenti trattamenti
  • Pseudoartrosi con o senza perdita di sostanza ossea
  • Pseudoartrosi infette

  • PATOLOGIE NELLA CRESCITA DELLE OSSA
    Il fissatore Ilizarov dopo operazione di opportuno taglio dell'osso permette di rimodellare l'arto e stimola la corretta crescita del callo osseo permettendo la correzione delle defor-mità e l'allungamento.

    Sono curabili le seguenti patologie:
    • Achondroplasia o nanismo
    • Displasie ossee
    • Emimelia dell’arto inferiore con ipoplasia o aplasia del perone
    • Turner sindrome
    • Artrogripposi
    • Ipoplasie ossee dell’arto superiore o aplasia del radio
    • Malformazioni congenite del piede: piede torto congenito, piede valgo
    • Malformazioni congenite della mano

    Patologie in esiti di varie malattie:

    • Artrosi con deformità degli arti
    • Esiti di poliomielite
    • Esiti di tubercolosi ossea
    • Spina bifida
    • Alcuni casi di paresi spastica e miopatie
              
              Note tecniche sul F.E. (Fissatore Esterno)


                              Illizarov Frame on Model Tibia

    1990 AD
    Object Social History
    Tibia is bone of the lower leg. 
    Gavril Abramovich Ilizarov was a Russian orthopaedic surgeon. 
    He treated patients who had diseased or broken bones. 
    Working with metal and bicycle spokes he designed a wire frame. 
    The frame was fitted to a broken leg.
    La fissazione di segmenti ossei per mezzo di fili incrociati e fermati su supporti circolari "Omega", permette, sia di esercitare una compressione O una distrazione longitudinale do-sata conservando la voluta posizione dei frammenti ossei, sia di modificare la reciproca po-sizione dei segmenti ossei in qualsiasi direzione.
    Il fissatore di Ilizarov è formato da anelli e archi metallici di vari diametri, 
    "Omega" e "Mezze lune" e, da placche forate per il bloccaggio dei fili, ed avvitabili sul supporto circo lare, vi sono i morsetti tenditori dei fili, aste filettate o telescopiche di giunzione.
    La struttura è realizzata con due o più anelli o archi che presentano un foro ogni 10° di cir- conferenza per l'infissione di tre o più aste di giunzione.
                                        
    I fili d’acciaio sono fissati sugli anelli per mezzo di bulloni scanalati per il passaggio del filo e serrati con dado sull'anello, i fili sono messi in tensione dall'azione di compressione-distra zione, oppure, da apposito morsetto tendifilo.
    La tensione massima esercitabile in estensione o compressione è di 250 kg., i fili singoli sopportano una tensione di 150 kg.
    Il diametro interno degli anelli per tibia e arti superiori varia da 80 a 140 mm., quello degli anelli per la coscia va da 150 a 220 mm., la circonferenza degli archi varia da 90° a 120°.
    I fili di acciaio sono introdotti abitualmente in un piano perpendicolare all'asse diafisario.


    Nella parte alta di femore e omero si utilizzano per comodità le viti filettate di diametro più grosso, perché sono fissate solo da parte esterna.
    A livello delle articolazioni (anca, gomito, spalla, polso ecc.) gli anelli sono sostituiti da ar-chi in modo da permettere il movimento, per lo stesso motivo, l’infissione dei fili deve com-portare a livello dell'articolazione un adeguato spostamento della cute in modo che non sia sottoposta a trazione durante l'escursione articolare.

                                    
    Introdotto il filo «in croce» gli anelli devono essere applicati in posizione identica in rappor- to ai frammenti ossei, posizionando le aste di giunzione, se l’applicazione è corretta, la distanza tra ciascuna asta e l’asse longitudinale dell’osso deve essere uguale.


    A seconda del tipo di frattura per ottenere la stabilizzazione, si attua una compressione longi-tudinale, laterale o combinata mediante aggiunta dei sistemi di traslazione esterna.
                                      downloadman
                   Fine 2ª Parte
    Pubblicato su Blogger oggi 07 dicembre 2012 alle ore 12,57 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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