domenica 2 dicembre 2012

(Scheda 186) Dell'ANATOMIA del RACHIDE CERVICALE.

ANATOMIA DEL RACHIDE CERVICALE 
                         
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
                                                             Cervicale

Il Rachide Cervicale è quel “pezzo” della colonna vertebrale frapposto tra il capo ed il tronco

                             
Il rachide cervicale è composto da 7 vertebre che sono:
                           
La PRIMA VERTEBRA cervicale è detta ATLANTE ed è caratterizzata dall’assenza del cor po vertebrale infatti è formata da un arco anteriore ed un arco posteriore uniti da due masse laterali che sono i processi articolari che lateralmente mostrano i processi traversi
                               
I processi articolari superiormente mostrano due facce articolari concave che si adattano ai condili occipitali i quali sono convessi, inoltre sulla faccia mediale dell’arco anteriore si nota una fossetta che permette l’impianto del legamento traverso dell’atlante.
              
La SECONDA VERTEBRA cervicale è detta EPISTROFERO ed è caratterizzata dalla pre- senza di un processo osseo detto dente il quale è provvisto di due faccette articolari ante- riori e posteriori, l’anteriore si articola con l’arco anteriore dell’atlante mentre la posteriore si articola con il legamento traverso dell’atlante.

La SESTA VERTEBRA cervicale è caratterizzata perché presenta il processo traverso prominente il quale è detto tubercolo di Chassignac che è il punto di riunione di 3 importanti arterie che sono: 
LA CAROTIDE COMUNE 
L’ARTERIA VERTEBRALE  
LA TIROIDEA INFERIORE.
                         
La SETTIMA VERTEBRA cervicale si caratterizza perché il foro intertrasversario è più piccolo rispetto agli altri in più il processo spinoso di questa vertebra è maggiormente svilup- pato e per questo la settima vertebra è detta prominente
     
Le vertebre cervicali sono caratterizzate perché presentano un foro nei processi traver- si che permette il passaggio dell’arteria vertebrale, venenervi e, bisogna inoltre sottoli-neare che nel foro intertrasversario della settima vertebra vi è il passaggio di sole ve-ne
                            
In una vertebra cervicale tipica il corpo è piccolo ed ovale e lateralmente ci sono i processi uncinati che formano l’articolazione uncovertebrale di LUSCHKA che è frequentemente se-de di artrosi.
                          
 
           
ARTICOLAZIONI DELLA COLONNA
Nella colonna vertebrale sono presenti le articolazioni intervertebrali che si stabiliscono tra i corpi, i processi articolari tra le lamine tra i processi traversi e spinosi.
Vi sono anche articolazioni che si stabiliscono tra le formazioni legamentose che si trovano lungo la colonna anteriormente e posteriormente ai corpi.
L’ARTICOLAZIONE TRA I CORPI VERTEBRALI vede la presenza dei dischi fibrosi interverte-brali che si trovano tra i corpi vertebrali, quindi nel tratto cervicale sono presenti 5 dischi a partire dal tratto che comprende la II e III vertebra.
L’ARTICOLAZIONE TRA I PROCESSI ARTICOLARI sono di tipo sinoviale (artrodie) sono pre- senti capsule sinoviali queste strutture sono rinforzate grazie all’instaurarsi fra processi tra-versi dei legamenti intertrasversari, e fra i processi spinosi i legamenti interspinosi.
 
L’ARTICOLAZIONE TRA L’OSSO OCCIPITALE E L’ATLANTE (occipito atlantoidea) è un’arti- colazione di tipo condiloidea e avviene grazie ai condili occipitali e le faccette articolari dell’atlante.
                         
L’ARTICOLAZIONE TRA ATLANTE E EPISTROFEO vede l’instaurarsi di due artrodie tra i pro cessi articolari inferiori dell’atlante ed i processi articolari superiori dell’epistrofeo ed è com pletata dalle due membrane ATLANTO-EPISTROFICHE, anteriore e posteriore.
                      
                       
                             
L’ARTICOLAZIONE MEDIANA (atlanto-odontoidea) è un’articolazione a perno (trocoide) dove il dente dell’epistrofeo è alloggiato in un anello osteo fibroso formato dall’arco ante-riore dell’atlante e dal legamento traverso che è teso tra le due masse laterali dell’atlan- te il quale impedisce lo spostamentio all’indietro del dente.
                       
Il dente è unito all’osso occipitale mediante una coppia di legamenti posti lateralmente che sono i LEGAMENTI ALARI, inoltre vi è un legamento mediano che va dall’occipite all’apice del dente ed è il LEGAMENTO APICALE.
   
I legamenti alari controllano l’eccesiva rotazione del cranio. 
                   
Un’altra importante struttura legamentosa è data dal LEGAMENTO CRUCIFORME il quale è costituito dal legamento trasverso e da una banderella fibrosa diretta dal corpo del epis trofeo al dente unendosi ai fasci del legamento traverso.
                 
La MEMBRANA TECTORIA altra struttura importante, si estende dal foro occipitale verso il corpo dell’epistrofeo questa è una continuazione diretta della dura madre.
                            
         
  
 
                      
MUSCOLI SUBOCCIPITALI
Questi muscoli si estendono dalla squama dell’osso occipitale alle prime due vertebre cervi-cali, questi sono i due retti e i due obliqui:
                       
IL GRANDE RETTO POSTERIORE: va dalla linea nucale inferiore fino al processo spinoso dell’epistrofeo.
                                 
                                 
IL PICCOLO RETTO POSTERIORE va dalla linea nucale inferiore medialmente e si dirige sul tubercolo dell’atlante.
                            
                     
L’OBLIQUO DEL CAPO: dalla linea nucale inferiore si porta al processo spinoso dell’epis-trofeo, si divide in due fasci, superiore ed inferiore.
 
L’AZIONE DEI MUSCOLI SOPRA DESCRITTI: nella contrazione simmetrica sono estensori, mentre se la contrazione avviene singolarmente questi inclinano dallo stesso lato.
L’INNERVAZIONE E’ FAVORITA DAL I NERVO OCCIPITALE.
                   
I MUSCOLI INTERTRASVERSARI
Si dividono in anteriori e posteriori:
l’azione dei muscoli itertrasversari è quella di inclinare lateralmente il rachide cervicale.
 
I MUSCOLI INTERSPINOSI si trovano tra i processi spinosi.
L’azione dei muscoli interspinosi è quella di favorire l’estensione del rachide .
                         
                          
L’INNERVAZIONE E’ FAVORITA DAL II NERVO OCCIPITALE.
                      
IL LUNGHISSIMO CHE SI DIVIDE IN:
LUNGHISSIMO DEL COLLO che dai processi traversi della V e VI toracica si porta ai proces si traversi della II III IV VERTEBRA cervicale.
                               
                          
                                       
* LUNGHISSIMO DEL CAPO dal processo traverso della I toracica si porta al processo artico- lare delle ultime 5 cervicali.
                         
L’azione del lunghissimo è quella dell’estensione e della lateroflessione.
* IL MUSCOLO SPINALE SI DIVIDE IN:
                           
                          
SPINALE DEL COLLO che dai processi spinosi delle prime due vertebre dorsali si porta alle ultime due cervicali.
                        
                            
                    
- SPINALE DEL CAPO che dai processi spinosi delle prime vertebre toraciche e ultime cervicali si porta alla linea nucale superiore ed inferiore dell’occipite l’azione dello spinale è quella dell’estensione con una lieve rotazione.
                               
                            
                             
                            
  
                         
* IL TRASVERSO SPINALE: questo muscolo si dispone in tre piani che dalla superficie in profondità è costituito dai muscoli
- SEMISPINALE
- MULTIFIDO
- ROTATORI
l’azione prevede l’estensione quando la contrazione è simmetrica.
                                     
* IL LUNGO DEL COLLO va dalla I cervicale alla III toracica
* IL LUNGO DELLA TESTA che dall’apofisi basilare dell’occipite va ai tubercoli anteriori della III IV VI vervicale.
L’azione prevede la flessione quando la contrazione è simmetrica mentre se la contrazione è monolaterale vie è una latero felessione .
* I MUSCOLI SCALENI SI DIVIDONO IN:
                          
                              
- ANTERIORE che è il più breve e va dai tubercoli anteriori dei processi traversi delle vertebre III IV V VI cervicale e con un piccolo tendine va dal tubercolo di LISFRANC cioè sulla faccia superiore della I costa.
- MEDIO che dai processi traversi della II vertebra cervicale va fino alla I costa dietro lo scaleno anteriore.
- POSTERIORE ritrova dietro lo scaleno medio e dai tubercoli posteriori delle ultime 4 vertebre cervicali va alla faccia esterna della II costa.
  
                          
L’azione prevede una leggera flessione ma sono soprattutto muscoli inspiratri.
                             
* STERNOCLEIDOMASTOIDEO; nasce dal terzo laterale della linea nucale superiore e dal processo mastoideo, e si dirige i basso in avanti e lateralmente dividendosi in due fasci che sono i fasci sternali che si dirigono allo sterno e i fascio clavicolare che va sulla faccia su-periore della clavicola medialmente.
                                 
                         
 
L’azione di questo muscolo nel caso di una contrazione bilaterale favorisce l’estensione della testa sul rachide cervicale, la flessione del rachide cervicale sul dorsale l’estensione del ra- chide cervicale su se stesso provocano un’iperlordosi.
INNERVATO DALLA II E III BRANCA DEL PLESSO CERVICALE.
                          
TRAPEZIO nasce dalla linea nucale si porta lateralemente verso la spina della scapola, ver- so l’acromion, comprende tutte le 7 vertebre cervicali e le 12 dorsali e si divide in 3 fa-sci:
                       
                  
1- inferiori
2- medi
3- superiori
                            
nella zona cervicale i fasci maggiormente interessati sono quelli superiori e medi che si por- tano anche sulla faccia posteriore della clavicola.
L’azione del trapezio prevede nel caso di una contrazione bilaterale una estensione, men- tre se la contrazione è monolaterale vi è una leggera rotazione.
                      
INNERVATO DAL ACCESSORIO SPINALE XI PAIO DEI NERVI CRANICI.
ELEVATORE DELLA SCAPOLA dalle prime 4 vertebre cervicali si dirige verso il margine vertebrale della scapola.
                       
                    
L’azione vede una latero flessione quando il punto fisso è sulla scapola mentre se la contrazione avviene sul punto cervicale eleva la scapola.
                         
INNERVATO DAI RAMI DORSALI E SCAPOLARI DEL III E IV NERVO CERVICALE.
MOVIMENTI DEL RACHIDE CERVICALE
                       
Considerando la fisiologia articolare il rachide cervicale va diviso in superiore ed inferiore:
1) la parete superiore è data dall’occipite, dall’atlante e dal piatto superiore dell’epistro-   
    feoQuesta porzione consente solo movimenti di rotazione 
2) la parte inferiore va dal piatto inferiore dell’epistrofeo al piatto superiore della prima to-
    racicaLa porzione inferiore permette i movimenti di flesso estensione con movimenti di        
    inclinazione e rotazione.
                 
VALUTAZIONE FUNZIONALE DI MUSCOLI DEL COLLO
MOVIMENTO DI ESTENSIONE:si valutano i seguenti muscoli;
* SPLENIO DEL COLLO 
* TRASVERSO DEL COLLO 
* ANGOLARE DELLA SCAPOLA 
* TRASVERSO SPINOSO 
* SPLENIO DEL CAPO 
* MUSCOLI SUBOCCIPITALI 
* TRAPEZIO
* S.C.O.M.
                      
Questi muscoli aumentano la lordosi cervicale, per testarli il soggetto si siede su una sedia che favorisce il blocco delle vertebra VI toracica e si chiede di portare la testa posteriormente cercando di chiudere l’angolo posteriore, bisogna inoltre tenere presente che il movimento fisiologico è di circa 75°.
               
MOVIMENTO DI ROTAZIONE: nell’azione rotatoria entrano in funzione anche i muscoli esten- sori, cosi questi muscoli si testano sempre considerando il blocco della VI toracica effettuan- do la rotazione della testa nella direzione da valutare. 
Bisogna tenere presente che la rotazione fisiologica arriva fino a 45-50°.
MOVIMENTI DI FLESSIONE; i muscoli valutati sono:
* SCALENI 
* LUNGO DEL COLLO 
LUNGO DELLA TESTA 
* S.C.O.M. 
* RETTO ANTERIORE DEL COLLO.
La posizione da tenere in questa valutazione è sempre quella da seduti ma con la mani sulle le cosce cosi si chiede di effettuare una flessione del collo in avanti. 
La flessione fisiologica è di circa 40°.
                         
FLESSIONE LATERALE, in questo movimento vi è un combinazione di muscoli quelli anteriori, posteriori e laterali, si valuta sempre da seduti con la schiena appoggiata allo schienale per favorire il blocco della VI toracica chiedendo una flessione laterale del distretto da valutare. 
Il movimento fisiologico prevede un angolo di 35-45°.

                                          
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Fine
Pubblicato su Blogger oggi 02 dicembre 2012 alle ore 20,45 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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