sabato 13 luglio 2013

(Scheda 33) Ancora specificazioni sulle Infezioni Osteo-Articolari ... (3ª parte)

Le Infezioni Osteo-Articolari
Di Giuseppe Pinna, S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici».
e ultima parte
                                  La gravità di questo malattia
 è maggiore e può essere attenuata
se la diagnosi è precoce e se il trattamento è corretto.

Osteomielite acuta ematogena

L'osso é lasciato esposto per i lavaggi




Osteomielite acuta ematogena

COMPLICAZIONI

  Parecchie localizzazioni ossee nello stesso tempo sono possibili
(altre metafisi ,vertebre)
  Ascesso a distanza: cervello, polmone
  Setticemia, endocardite infettiva etc.



Complicazioni locali

  Pandiafisite: diffusione a tutte le diafisi 









Osteomielite acuta ematogena

FORME CLINICHE
   La forma sub-acute
-  Dolori violenti (scambiati anche per una frattura)
-  Quadro infettivo severo







Osteomielite acuta ematogena

    La forma cronica
        Il quadro clinico è  «bâtard» 
        La radiografia mostra una lacuna ossea
                              é l’ascesso centrale di BRODIE
        La TAC o la RMN mostra che questa lacuna é riempita di liquido
        Queste forme radiologiche pseudo-tumorali possono confondersi
      con altre  patologie
- in particolare un tumore osseo:
             - Sarcoma osteogenico
            - Granuloma eosinofilo 


Qual’e la localizzazione iniziale dell’infezione nell’osso:
Diafisi, metafisi, periostio, epifisi

L’età di riscontro più frequente:
Neonati, bambini, adulti, anziani

Il batterio causa della malattia:

I tre primi esami da eseguire per la diagnosi:

La strategia terapeutica iniziale.


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    Pubblicato su Blogger oggi  29 Aprile 2012 alle ore 11,13 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu



(Scheda 27) Spondilodisciti - parliamone ancora!

Spondilodisciti - parliamone ancora
Di Giuseppe Pinna, S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici».
 Le Spondilodisciti
Sono un processo infettivo che colpisce le vertebre ed i dischi intervertebrali. 
E’ sinonimo di osteomielite vertebrale.
L’infezione può estendersi a tessuti vicini sia infiltrando le strutture poste anteriormente alla colonna (tipi- camente il muscolo psoas), sia posteriormente comprimendo il midollo o le radici dei nervi spinali.
Il processo infettivo inoltre, erodendo i corpi vertebrali, può causarne il crollo con conseguente rischio di danni neurologici.
     
   3D: spondilodiscite lombare tubercolare
La malattia, che ha colpito l’uomo sin dall’antichità, è stata descritta per la prima volta dal medico inglese Percival Pott, da questi il nome di "morbo di Pott".
Causata un tempo quasi invariabilmente dal bacillo della tubercolosi, attualmente riconosce in molti casi, almeno la metà in Italia, eziologie differenti.
In particolare viene spesso causata da stafilococchi e streptococchi ma non di rado sono in causa anche germi gram negativi.
 

La diagnosi, sia per l’insidiosità dei sintomi che per la relativa rarità della patologia, può non essere semplice ed è comune un ritardo di diagnosi anche cospicuo.
In generale dopo che sia stato posto il dubbio diagnostico appare raccomandabile che il paziente venga riferito a centri ove vi sia una sufficiente esperienza nella gestione della patologia e la possibilità di un ap proccio multidisciplinare che consenta una corretta e rapida diagnosi e un'ottimale impostazione terapeutica.
Risonanza magnetica di Spondilodiscite Cervicale  

Il trattamento è sempre costituito da antibiotici che vanno assunti per lunghi periodi di tempo e, in casi se- lezionati, associati ad una terapia chirurgica.

Il ruolo della chirurgia è riservato ai casi, talora anche con caratteri di urgenza, in cui sono presenti segni neurologici legati alla compressione o alla infiltrazione delle strutture nervose e consiste nella decompressione delle strutture nervose stesse e nella stabilizzazione della colonna.
             Spondilodiscite vertebrale dopo intervento di stabilizzazione 


Vista la necessità di affrontare questa patologia, che per antica tradizione affluiva da sempre abbondante al nostro Ospedale, in maniera moderna e multidisciplinare, si è costituito nel 1997, presso il nostro Centro il Gruppo di Studio sulle Spondilodisciti (denominato GISS Santa Corona).

Sotto questa sigla si sono raccolti un vasto numero di specialisti particolarmente esperti nella patologia il cui scopo è stato quello di stabilire delle linee guida comuni che orientassero ed armonizzassero il lavoro diagnos tico e le strategie terapeutiche. 


A cura del G.I.S.S. “Santa Corona”
Gruppo Interdisciplinare di Studio sulle Spondilodisciti 

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Pubblicato su Blogger oggi 21 Aprile 2012 alle ore 22,20 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu