OSTEOMIELITE
e Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI)
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
Inizio 1ª Parte
Inizio 1ª Parte
Raffigurazione di una Camera di Decompressione
La Camera di Decompressione detta anche, a seconda dell'utilizzo, Camera di Ricompres- sione, Camera per Terapia Iperbarica o Camera Iperbarica; é un apparato medico a pres- sione che permette di ospitare al suo interno pazienti per poterli sottoporre alle terapie di trat-tamento nel caso di problemi derivati da mancata decompressione (nel caso dei sub), nei soggetti colpiti da embolia gassosa arteriosa e comunque nei casi in cui sia richiesta una pressione differente da quella atmosferica.
La Camera di Decompressione, consente di eliminare i rischi di una lunga decompressio-ne subcquea in casi di pericolo o di situazione esterne.
Caratteristiche
La Camera di Decompressione consiste in un involucro di metallo chiuso da portelli ermetici e collegato a bombole di aria o ad altro gas che viene immesso per generare una pressione differente da quella atmosferica.
Spesso i termini di Camera di Decompressione, Camera di Ricompressione o Camera per Terapia Iperbarica o Camera Iperbarica; sono usati a seconda dell'utilizzo che di queste ne viene fatto:
una Camera di Decompressione viene utilizzata per trattare, ad esempio, la malattia di de-
compressione sei subacquei.
una Camera per Terapia Iperbarica viene utilizzata negli ospedali per trattare i pazienti che
possono trarre giovamento da questa terapia particolare.
Le prime camere erano state studiate per permettere la decompressione del palombaro in ambiente confortevole, soprattutto in seguito a delle lunghe immersioni.
Poi con il progresso tecnologico nel campo delle immersioni professionali, essa ha trovato largo utilizzo nelle immersioni di saturazione.
Con queste tecniche il sub è in grado di lavorare per diversi giorni a profondità notevoli e utiliz- zare la Camera di Decompressione come abitazione, solitamente sistemata sulla nave ap-poggio o addirittura sul fondo marino.
Pericoli
Nonostante questa serie di effetti benefici sono anche altamente pericolose: numerosi gli inci-denti riportati negli ultimi anni.
L'enorme pericolosità delle Camere Iperbariche è data dalla saturazione dell'ossigeno; a questi livelli, una piccolissima scintilla può causare un incendio di enormi proporzioni.
Bisogna quindi porre molta attenzione prima di entrare in queste camere ed essere sicuri che ogni possibilità di scintilla sia nulla, in quanto un piccolo errore di distrazione può compromet-tere la vita di tutte le persone praticanti la terapia.
La decompressione
Camera Iperbarica
Cos'e una camera iperbarica e a cosa serve ?
Si tratta di strutture (tipo grandi serbatoi) entro i quali un paziente respira ossigeno al 100 % a pressioni superio- ri alla pressione atmosferica, per la cura di diverse patologie.
Un comune malinteso e' di considerare la medicina iperbarica come un nuovo, bizzarro e non convenzionale meto do di terapia alternativa.
Nulla di più sbagliato!
Usata inizialmente per curare le patologie da decompressione dei palombari, la tecnologia si e' sviluppata negli ul- timi anni dell'800.
Negli ultimi 30 anni, la Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) e' stata largamente accettata come una terapia utile per molte affezioni, il cui trattamento con OTI e' raccomandato da diversi Comitati Scientifici Internazionali.
Le indicazioni sono le seguenti:
- gangrena gassosa,
- intossicazione da ossido di carbonio e da fumo,
- avvelenamento da cianuro ed idrogeno solforato,
- alcune ustioni,
- infezioni necrotizzanti dei tessuti molli,
- ferite complicate,
- lesioni da schiacciamento,
- innesti cutanei a rischio,
- certe lesioni del midollo spinale,
- certe amputazioni,
- osteomieliti,
- vari tipi di radionecrosi ed altre indicazioni minori e da accessi infermieristici domiciliari (follow-up) finalizzati al monitoraggio delle condizioni di salute del paziente respiratorio.
Qual'è il principio su cui si fonda la OTI?
L'efficacia dell'OTI si basa su di un principio comune:
l'ossigeno viene trasportato ai tessuti ed alle cellule dall'emoglobina del sangue.
In condizioni normali, quando si respira l'aria atmosferica, l'emoglobina è satura di ossigeno quasi al 100%.
- Traumi,
- lesioni o malattie,
pero', possono alterare questo processo, privando i tessuti e le cellule - in tutto o in parte - del necessario ap-porto di ossigeno.
In tali circostanze, la pressione atmosferica non e' sufficiente a forzare quantita' sufficienti di ossigeno nel san-gue e nei tessuti.
Anche se l'emoglobina non puo' assorbire molto piu' ossigeno che in condizioni normali, l'uso di OTI satura di ossigeno il plasma, cioe' la parte liquida del sangue, aumentando grandemente l'apporto di ossigeno ai tessuti ed alle cellule.
Aumentando la pressione ambiente fino a tre volte, si provoca la soluzione di ossigeno nel plasma fino a concen-trazioni di 10 - 15 volte superiori al normale, con il risultato di una maggior concentrazione di ossigeno nei tes-suti.
Oltre ad iperossigenare il sangue, la maggior ossigenazione dei tessuti rafforza grandemente la capacita' dell'or-ganismo di uccidere i batteri patogeni e di combattere certe infezioni.
C'e', inoltre, l'edema dei tessuti (accumulo di liquidi) attraverso la vasocostrizione ed aiuta la deposizione di nuo vo tessuto connettivo per la riparazione delle ferite.
Come funziona l'OTI per la cura degli incidenti subacquei?
L'OTI e' il trattamento di elezione per tutte le Patologie Da Decompressione (PDD), siano es si Embolia Gassosa Arteriosa (EGA) o Malattia Da Decompressione (MDD).
Da un punto di vista pratico, la distinzione fra queste due forme di PDD puo' essere impossibi- le, solo sulla base dei sintomi e delle manifestazioni cliniche.
La MDD e' conseguente alla formazione di bolle gassose nell'organismo, che bloccano la circolazione ed il traspor- to di ossigeno ai diversi tessuti del corpo.
La EGA e' causata da bolle che penetrano nelle arterie attraverso lacerazioni del tessuto polmonare.
Il trattamento di entrambe le forme inizia con la ricompressione, per ridurre la dimensione delle bolle e favo-rirne la dissoluzione.
EG A
Se un sub risale troppo rapidamente, o non espira durante la risalita, anche da profondita' mini me, l'aria intrappolata nei polmoni si espande e li puo' lacerare.
Questo comporta il passaggio di gas, in forma di bolle, nel circolo arterioso.
Le bolle circolanti possono provocare danni acutissimi, bloccando il circolo cerebrale, cardiaco o di altri organi.
Anche se la EGA e' tipicamente provocata da risalite in apnea, puo' anche essere il risultato di patologie polmo-nari, come la bronchite o l'asma, del fumo, o di malformazioni anatomiche che possono facilitare l'intrappolamen- to di aria nei polmoni.
Un sub colpito da EGA deve essere immediatamente stabilizzato in un Pronto Soccorso e ricompresso al piu' presto.
M D D
Durante l'immersione i tessuti assorbono azoto dall'aria respirata, proporzionalmente alla pres-sione esterna.
Fino a che il sub resta in profondita', questo non e' un problema.
Ma se la pressione esterna viene ridotta troppo rapidamente - una risalita troppo veloce - l'azo-to non resta in soluzione e forma bolle gassose nel sangue e nei tessuti.
Questo puo' accadere anche se si sono (apparentemente) rispettate le regole.
In effetti e' sempre prudente restare ENTRO i limiti delle tabelle o dei computers subacquei e non raggiungerli.
Esistono diversi fattori di rischio per la PDD:
- Eta',
- forma fisica,
- disidratazione,
- tipologia corporea, e, verosimilmente, molti altri ancora sconosciuti.
A seconda della quantita' e della collocazione delle bolle, i sintomi di PDD possono essere pronunciati ed evi-denti, come un forte ed acuto dolore o una alterazione cutanea ben visibile, oppure subdoli e poco riconoscibili.
I casi piu' gravi possono colpire il cervello, il midollo spinale o il sistema cardio-polmonare.
La PDD crea due tipi di problemi nell'organismo: un problema meccanico ed un problema chimico o biologico.
Il problema meccanico e' causato dall'aggregazione locale di bolle gassose, che provoca edema, distorsione e danno cellulare e tissutale.
Il problema chimico e' rappresentato dall'insieme delle reazioni dell'organismo alla presenza delle bolle ed al bloc co dell'apporto di ossigeno alle cellule.
Queste reazioni includono la coagulazione del sangue, la formazione di emboli di grasso, l'attivazione delle piastri-ne e dei leucociti e l'accumulo di acido lattico.
Queste alterazioni compromettono ulteriormente la circolazione del sangue e l'apporto di ossigeno alle cellule, che, se il problema non viene corretto, vanno rapidamente incontro a morte, con il risultato di danni permanenti.
Uno degli scopi immediati della terapia iperbarica e' quella di ridurre la dimensione delle bolle. A 5 ATA, per esempio, una bolla e' ridotta al 20 % del volume originale ed al 60% del diametro originale.
La respirazione di ossigeno al 100% in una camera iperbarica pressurizzata aumenta grandemente il gradiente di pressione parziale di azoto fra le bolle ed il sangue ed accelera il loro riassorbimento.
La respirazione di ossigeno a pressione, inoltre, aumenta l'apporto di ossigeno ai tessuti ipossici e sofferenti, che cosi' possono mantenersi funzionanti fino a quando non viene ripristinato il flusso sanguigno normale.
I casi piu' gravi possono colpire il cervello, il midollo spinale o il sistema cardio-polmonare.
La PDD crea due tipi di problemi nell'organismo: un problema meccanico ed un problema chimico o biologico.
Il problema meccanico e' causato dall'aggregazione locale di bolle gassose, che provoca edema, distorsione e danno cellulare e tissutale.
Il problema chimico e' rappresentato dall'insieme delle reazioni dell'organismo alla presenza delle bolle ed al bloc co dell'apporto di ossigeno alle cellule.
Queste reazioni includono la coagulazione del sangue, la formazione di emboli di grasso, l'attivazione delle piastri-ne e dei leucociti e l'accumulo di acido lattico.
Queste alterazioni compromettono ulteriormente la circolazione del sangue e l'apporto di ossigeno alle cellule, che, se il problema non viene corretto, vanno rapidamente incontro a morte, con il risultato di danni permanenti.
Uno degli scopi immediati della terapia iperbarica e' quella di ridurre la dimensione delle bolle. A 5 ATA, per esempio, una bolla e' ridotta al 20 % del volume originale ed al 60% del diametro originale.
La respirazione di ossigeno al 100% in una camera iperbarica pressurizzata aumenta grandemente il gradiente di pressione parziale di azoto fra le bolle ed il sangue ed accelera il loro riassorbimento.
La respirazione di ossigeno a pressione, inoltre, aumenta l'apporto di ossigeno ai tessuti ipossici e sofferenti, che cosi' possono mantenersi funzionanti fino a quando non viene ripristinato il flusso sanguigno normale.
Quanti tipi di camere iperbariche esistono??
Le camere monoposto possono accogliere un solo paziente.
In genere funzionano con ossigeno puro e possono essere pressurizzate fino a 3 ATA.
L'elevata concentrazione di ossigeno all'interno preclude l'uso di qualsiasi apparato elettrico, anche se un tipo par ticolare di monoposto e' stato introdotto recentemente sul mercato subacqueo.
Si tratta di camere gonfiabili, progettate per trattamenti di emergenza e per l'evacuazione sotto pressione da aree remote.
Sono leggere e relativamente poco costose, ma sono pressurizzabili fino a 3 ATA di pressione e, quindi, di uso li-mitato negli incidenti da immersione.
Le camere multiposto sono lo strumento preferenziale per la cura della PDD.
Possono ospitare piu' subacquei contemporaneamente e sono operative fino a 6 ATA.
In queste camere si utilizza aria per la compressione, mentre l'ossigeno viene respirato attraverso maschere, tu-bi tracheali o speciali caschi.
Il personale medico puo' entrare ed uscire dalla camera durante ogni fase del trattamento, che si puo' prolungare per tutto il tempo necessario.
Cosa avviene durante un trattamento iperbarico?
In caso di PDD severa, la ricompressione e' cruciale ed essenziale per la riduzione delle bolle gassose.
I trattamenti seguono specifiche tabelle operative.
Esistono molti tipi di tabelle terapeutiche, ognuna delle quali comporta diversi tempi, pressioni di esposizione e ti-po di gas respirato.
La tabella piu' comune per la cura della PDD nell'immersione ricreativa e' la Tabella 6 della Marina Americana.
Esistono anche tabelle diverse, specifiche per il trattamento di patologie non subacquee, come quelle ricordate so pra.
Per ridurre il rischio di incendio nelle camere iperbariche, i pazienti e gli assistenti indossano, in genere, abiti igni-fughi, tutti gli strumenti elettrici devono essere a basso voltaggio, grande cautela viene prestata ad evitare l'intro-duzione nella camera iperbarica di oggetti come sigarette, accendini, fiammiferi, ma anche orologi, materiali da trucco, rossetti, lacche per capelli, materiali oleosi, fibre sintetiche, o qualunque altro materiale infiammabile.
Quando la camera e' pressurizzata, ai pazienti viene chiesto di compensare, come se stessero facendo un'immer sione.
Raramente capita che non ne siano capaci.
In questi casi, si aumenta la pressione molto lentamente.
Se anche cosi' non si riesce, o in altri casi particolari, viene effettuata un'operazione chiamata miringotomia, che consiste nel praticare un piccolo foro nel timpano, che si chiudera' in qualche giorno, ma che, intanto, consentira' la compressione senza dolore o danni.
Come sapere se si ha bisogno di una camera iperbarica e dove trovarla?
La PDD e' una situazione clinica seria, che richiede trattamento ricompressivo.
I sintomi di PDD compaiono generalmente fra 15 minuti e 24 ore dopo l'emersione.
In caso di volo durante questo intervallo, i sintomi possono comparire anche con maggiore ritardo.
In questi casi, più precoce e' il trattamento, migliore e piu' rapida e' la guarigione.
Nelle fasi iniziali del trattamento non si deve perdere tempo nel fare distinzione fra EGA ed MDD.
Il trattamento acuto e' lo stesso: ossigeno 100%, mentre viene attivato il piano di emergenza.
Anche se i sintomi iniziali sono lievi, possono peggiorare nel tempo e non dovrebbero mai essere ignorati.
A volte i sintomi migliorano con la somministrazione di ossigeno al 100%.
Questo non deve essere interpretato come un segno di guarigione, i sintomi possono ricomparire.
La terapia specializzata e' sempre necessaria.
Se vi serve una camera iperbarica, come trovarla?
Chiamate la linea di emergenza del DAN Europe al +41.1.1414 o al numero di emergenza nazionale che trovate sulla tessera DAN.
I medici DAN vi assisteranno nella diagnosi e nel trattamento iniziale, nell'indirizzarvi alla struttura terapeutica piu' appropriata e nel localizzare la piu' vicina camera iperbarica disponibile.
NON e' consigliabile portare direttamente un sub alla camera iperbarica.
Conoscerne l'ubicazione non ne garantisce la disponibilita' immediata.
Inoltre, possono essere necessarie operazioni cliniche di stabilizzazione da eseguirisi in sala di Primo Soccorso o Rianimazione.
Se poi e' necessaria un'evacuazione di emergenza, devono essere attivati la Guardia Costiera, i Servizi di Emergenza o, nel caso di Iscritti DAN, il DAN Travel Assist.
Ogni sub dovrebbe avere un chiaro piano di azione di emergenza e gli strumenti adeguati per stabilire e mantene-re un contatto con le organizzazioni ricordate sopra. Ricordate sempre, se siete in dubbio chiamate il DAN.
Quanto costa un trattamento iperbarico...
e le spese sono coperte dalla mia assicurazione?
I trattamenti iperbarici sono costosi. In alcuni paesi un trattamento di 6 ore puo' costare fino a 9000 Dollari Americani, senza contare le spese di tras-porto e quelle mediche ed ospedaliere.
In alcuni casi sono necessari diversi trattamenti iperbarici, in piu' giorni.
Quasi nessuna assicurazione privata copre i trattamenti iperbarici per incidenti subacquei ed i servizi sanitari na-zionali non riconoscono trattamenti di questo tipo eseguiti in paesi che non hanno accordi di reciprocita' o da par-te di strutture private.
Una buona copertura assicurativa, come quella del DAN, e' essenziale.
Principali segni e sintomi della EMBOLIA GASSOSA ARTERIOSA
Segni: - schiuma rossastra da bocca o naso,
- paralisi o debolezza muscolare,
- convulsioni,
- perdita di coscienza,
- arresto respiratorio,
- morte.
Sintomi:
- vertigini,
- problemi visivi,
- dolore toracico,
- disorientamento,
- alterazioni della personalite',
- paralisi o debolezza.
Nota:
i sintomi compaiono di solito durante o immediatamente dopo l'emersione e ricordano quelli di un ictus cere-brale.
Principali segni e sintomi della MALATTIA da DECOMPRESSIONE
- Eruzioni cutanee,
- paralisi,
- debolezza muscolare,
- barcollamento,
- accessi di tosse,
- collasso o perdita di coscienza.
Sintomi:
- spossatezza estrema,
- fastidio e prurito cutaneo,
- dolore agli arti o al torso,
- vertigine,
- intorpidimenti e formicolii,
- paralisi,
- disturbi respiratori,
Nota:i sintomi compaiono di solito fra i 15 minuti e le 24 ore dall'emersione, ma nei casi piu' gravi possono comparire prima dell'emersione o immediatamente dopo.
La comparsa piu' ritardata e' rara, ma può accadere, specialmente se l'immersione e' seguita da un volo aereo.
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