Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo»; recuperato copia-incolla dalla bacheca di Peppe Scaglione (24 ottobre 2012) che ha condiviso lo stato di Anio Onlus.
Spettabile Ministro,
illustrissimi Onorevoli
la scrivente Associazione Nazionale... (denominata ANIO), vi fa nota inerente l’atto del Governo N. 507, schema di decreto ministeriale concernente l’approvazione delle nuove tabelle indicative delle percentuali di invalidità per le menomazioni e malattie invalidanti, parere ai sensi dell’articolo 20, comma 6, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, trasmesso alla Presidenza del Senato il 3 ottobre 2012.
Tale documento è manchevole tra le patologie osteo articolari della voce Osteomieliti, importante e invalidante pa tologia che ormai da anni è stata posta in evidenza alle S.V. I.L, a tutti i livelli di governo, con rassicurazioni dalle commissioni e dallo stesso governo che era stata riconosciuta la gravità sanitaria che caratterizza la patologia, an noverandola tra quelle invalidanti, in attesa della pubblicazione del suddetto documento.
Da anni abbiamo collaborato e vi siamo riconoscenti per aver tenuto conto del cittadino e delle sue esigenze, ma oggi il documento visionato ha disatteso tutta la fiducia riposta nelle istituzioni.
Illustrissimi Senatori della Repubblica e Onorevoli, ogni anno in Italia si manifestano 28.000 nuovi casi di infezioni a carico dell’apparato locomotore, buona parte di questi sono provenienti dall’inefficienza del sistema sanitario, dall’enorme assenza di norme rigorose nella vigilanza del rischio clinico nelle aziende sanitarie e nelle sale ope- ratorie, e inoltre non vi sono delle procedure pre e post trattamento chirurgico che garantiscono il cittadino.
Come spesso accade, a seguito un intervento di chirurgia ortopedica l’esito è un’infezione osteo articolare, per non parlare della mancata diagnosi complessiva pre intervento nel caso dell’ortopedia protesica, che si traduce nell’enorme disagio di un reimpianto e con un disagio per il cittadino che costa sul suo reddito personale e non sul sistema colpevole delle sue falle.
La mancanza di percorsi assistenziali in soggetti con patologie diabetiche e vascolari, vedono alzare ogni giorno il numero dei settici e delle amputazioni per infezioni osteo articolari.
L’elevato costo sanitario di tali trattamenti e l’esiguo rimborso per lo stesso, demotiva i clinici a trattare la patolo-gia e il malato è obbligato a girovagare da una struttura ad un'altra e da regione in regione per trovare assistenza specialistica, molto spesso non più efficace perché lo stadio complessivo del paziente è talmente compromesso da accompagnarlo sensibilmente verso una menomazione funzionale o come spesso accade alla stessa morte.
Riteniamo mortificante il vostro disinteresse a tale patologia cosi invalidante e di notevole impatto per la popola-zione.
Il mancato inserimento nella nuova tabella, significherà che tali soggetti non potranno continuare a ricevere le cu-re primarie e disattende i Livelli Essenziali di Assistenza, (secondo le valutazioni ANIO) aggiungiamo noi della S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus che non condividendo appieno supposta tesi e, il Decreto anch’esso pendente, che già nel DPCM del 24 aprile del 2008, aveva codificato la patologia, a se- guito di un lungo e collaborativo lavoro che la scrivente ANIO aveva fatto con la consolidata interlocuzione tra Ministro della Salute e gli uffici preposti.
Le lunghe e gravissime acuzie di tale patologia garantiscono la perdita del diritto al lavoro per coloro che ne go-dono e non lascia grandi alternative per chi deve affacciarsi al mercato del lavoro.
Quanto sopra espresso chiede un immediato tavolo di lavori, che ci garantisca i diritti che abbiamo fortemente reclamato e rivendichiamo ogni azione pubblica e legale per manifestare il nostro disagio.
I malati e loro famiglie, sono pronti a rivolgersi ai Tribunali di giustizia Ordinaria e alla CEDU rivendicando l’omes- sa assistenza sanitaria, con procedimenti penali a carico di tutti i Sindaci degli 8000 comuni, i direttori delle 157 ASL, i 20 assessorati alla salute delle regioni quanto verso lo stesso Ministero.
firmato Girolamo Calsabianca
Fine
Pubblicato su Blogger oggi 12 novembre 2012 alle ore 10,27 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu
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