sabato 20 ottobre 2012

(Scheda 133) CHIRURGIA e patologie del RETROPIEDE - Parliamo del PIEDE PIATTO.

PATOLOGIA DEL RETROPIEDE: 
- PIEDE PIATTO -
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo.
                          
E' una realtà piuttosto comune alla nascita: consiste nell'assenza anatomica dell'arco del piede. Conseguenza: tutta la pianta poggia a terra
Si tratta di una condizione bilaterale, raramente legata ad una predisposizione familiare. 
Nel corso della prima infanzia, con il progressivo sviluppo degli archi attraverso la completa forma zione dei muscoli e dei legamenti in sede plantare, si può talvolta avere una correzione naturale.
                           
E' una delle deformità più comuni del piede caratterizzata dall’appiattimento delle volta natura-le del piede
Il risultato di questa alterazione è uno squilibrio che colpisce le piccole articolazioni de piede e l'articolazione della caviglia producendo uno stress meccanico che si traduce in precoce de-generazione articolare ed eventuale sintomatologia dolorosa. 
Si tratta di una condizione bilaterale, raramente legata ad una predisposizione familiare. 
Nel corso della prima infanzia, con il progressivo sviluppo degli archi attraverso la completa for mazione dei muscoli e dei legamenti in sede plantare, si può talvolta avere una correzione naturale.
                             
Lo spianamento delle volta plantare nel piede piatto, si dimostra facilmente con l'impronta plantare che può essere presa facendo appoggiare i piedi sotto carico sopra un cuscinetto im bevuto d'inchiostro e poi su un foglio di carta, oppure in modo più sofisticato con il "podogram- ma" o con metodi radiologici con cui si misura dell'altezza longitudinale durante un appoggio sotto carico.
  
 

Piede piatto : Piedi piatti

II piedi piatti sono una patologia molto sentita in ortopedia in quanto le persone che soffrono di disagi dovu ti al piede piatto sono molte ed è una problema del piede più diffuso di quanto si possa credere.
Quando i piedi sono piatti
Il piede piatto è una deformità caratterizzata da un abbassamento della volta plantare dei piedi con la pos- sibile associazione, di una deviazione in valgismo del retropiede ed in pronazione dell'avampiede.
               
Da un punto di vista clinico il piede piatto può essere di varie forme e cause, ma la pricipale solitamente è il piede piatto per cause congenite e nel piede piatto congenito, l'appianamento della volta plantare può esse re determinato da un anomalo rapporto tra astragalo e calcagno, per cui si determina un piede piatto con- vesso ovvero in cui cioè l'arcata plantare è convessa e curva verso il basso, quasi'come fossa l'appoggio di una sedia a dondolo oppure anche da malformazioni ossee per cui si ha un piede piatto contratto.
Il piede piatto convesso è sostenuto il più delle volte da una sublussazione in avanti e medialmente dallo astragalo.
   
Correzione del piede piatto:
La correzione di tale deformità si può inizialmente ottenere con appositi plantari e calzature ortopediche, ma è opportuno ricorrere, in un secondo momento, ad un intervento chirurgico di artrodesi.
Mentre il piede piatto contratto è sostenuto più spesso da sinostosi o fusioni ossee delle ossa del tarso.  
       
Purtroppo questo tipo particolare di piede piatto non è evidente alla nascita, ma sì manifesta durante la cre-scita de terminando delle contratture muscolari e per questo puo' risultare estremamente doloroso.
Anche in questa forma di piede piatto la cura sarà inizialmente ortopedica con manovre di correzione e con gessi che mantengono la correzione stessa seguita poi dall'uso quotidiano di plantari correttivi ed in un secon-do momento potrà essere necessario ricorrere ad interventi chirurgici di artrodesi.
        
Altre forme di piede piatto:
Tra le altre forme di piede piatto ricordiamo il piede piatto statico dell'adolescente, detto così perché si ren de particolarmente evidente in questo periodo della vita.
Esso è sostenuto principalmente e all'inizio da una alterazione dell'articolazione astragalo calcaneare ed esiste un certo grado di valgismo del calcagno e una caduta in avanti della testa dell'astragalo.
  
Ed il valgismo del calcagno, in definitiva, causa sovente uno squilibrio notevole nell'arcata plantare.
Si vede così che sotto il peso del corpo l'astragalo tende a cadere in avanti e medialmente, premendo sulla arcata interna.
A questo fatto, in alcuni casi si oppongono i legamenti che con la loro resistenza valgono a sostenere lo sche-letro dell'arcata plantare.
                 
    
         
Quando però esistono condizioni tali per cui vi è una particolare lassità dei legamenti, essi cedono e di pari passo anche alcuni muscoli, in particolare il muscolo tibiale anteriore, il tibiale posteriore e il lungo peroneo, cedono e contribuiscono al cadere dell'arcata plantare.
        
Se si produce tale fatto, tutta la struttura architettonica del piede subisce, con l'accrescimento, delle profonde alterazioni e si determinano ben presto disturbi di tipo artrosico.
Si ritiene che un valgismo calcaneare di 5° chiamato cosi perché è l'angolo misurato tra l'asse della gamba e l'asse del calcagno non debba comportare gravi alterazioni; mentre nel piede piatto valgo invece tale an- golo raggiunge valori di ben 20°.
Le fasi di evoluzione del piede piatto:
                 
La prima è detta del piede piatto funzionale ed in questa fase si puo' osservare come, benché la deambula-zione appaia normale, le scarpe si presentino usurate più sul bordo mediale e il calcagno tenda a sfondarle lateralmente.
  
E tale fase puo' essere confermata da un semplice esame eseguito su uno speciale apparecchio, detto podo-scopio, con il quale si potrà verificare l'iniziale alterazione delle volte plantari.
Dopo questo segue la fase detta di contrattura.
Ed essa può manifestarsi improvvisamente o far seguito alla prima fase.
Si caratterizza per la presenza di dolori vivi, irradiati alla faccia anteriore della gamba e spesso risulta molto dolorosa anche facendo semplici movimenti o ad esempio in particolare la salita delle scale in quanto, in questo movimento, l'appoggio dei metatarsi sui gradini aggrava l'appianamento della volta plantare.
         
Segue poi la fase del piede piatto inveterato che non rappresenta altro che la fase terminale della malforma-zione e a questo punto ormai l'attitudine sbagliata del piede è divenuta permanente e la deambulazione è molto difficoltosa.
E l'appoggio avviene tutto sul bordo interno del piede e a questa eccessiva richiesta funzionale corrisponde una serie di alterazioni quali la comparsa di discheratosi e di borse con dolori più o meno acuti e spesso in questo caso può capitare che il soggetto arrivi a camminare con le punte dei piedi divaricate e non riesca nemmeno a stare in equilibrio e possono apparire anche dei crampi muscolari alla gamba ed alla coscia ed in alcuni casi anche alla regione lombare, oltre ai dolori fisici del piede.
Varie tipologie di piede piatto
           
      
Esistono inoltre anche altri due tipi di piede piatto, il piede piatto traumatico che può essere causato come lascia già intendere il nome da fratture del calcagno o dell'astragalo, per diastasi tibio peroneale, per lus- sazioni della mediotarsica mentre il piede piatto paralitico e solitamente dovuto a paralisi del tibiale anterio- re.
         
               
Cure prevenzione e trattamento del piede piatto:
I rimedi e la cura di questi problemi del piede, specie per quanto riguarda il piede piatto dell'adolescenza, si basano sostanzialmente in primis sulla prevenzione abbinata ad alcuni suggerimenti oltre che al supporto di un valido specialista.
     
Specialmente nella prima fase di trattamento del piede piatto risulta estremamente importante:
Evitare di forzare il bambino a camminare per forza lasciando che lo faccia lui da solo. 
Usare poi scarpette fisiologiche evitando quelle con il rialzo mediale, a cupola, posto al centro della arcata longitudinale mediale, in quanto potrebbero predisporre la contrattura della fascia plantare.
Nell'età scolare sarà anche consigliabile la deambulazione a piedi nudi per stimolare e sviluppare le parti molli che proteggono la volta plantare.
E solo per ultimo step utilizzare plantari correttivi che in genere il più delle volte portano un notevole bene-ficio.
      
              

         
              
              
         
    
               
   
 
            
     
                   

           Piede Piatto: un pò di Anatomia.....

Fino ad ora si è sempre parlato di Piede Piatto attraverso foto di piedi, video o immagini di impronte.
In questo post si vuole fare di più.
Si vuole far vedere alcune immagini tratte dal libro del Prof. Marco Pecchioli, ELEMENTI DI GINNASTICA CORRETTIVA.
A qualcuno le immagini che vedrà potrebbero dare noia o potrebbero risultare sgradevoli o macabre. 
Personalmente non ci troviamo niente di male: in fin dei conti è così che si studiava Anatomia una volta. 
E si dovrebbe studiare ancora così, ma se non lo sapete in Italia, a Medicina, l'Anatomia si studia solo sui libri e non più facendo dissezione anatomica in aula di dissezione!!! 
Evitiamo di addentrarci in questo argomento altrimenti sappiamo già che si smuoverebbe un vespaio...
Nelle immagini vedrete in particolare l'inserzione del muscolo Tibiale Anteriore.
Con queste immagini si vorrebbe far capire che quello che afferma il Prof. Marco Pecchioli, è frutto di anni di studi fatti in prima persona!
COME SI FA A NON CREDERE A DELLE IMMAGINI CHE MOSTRANO LA VERITÀ? 
EPPURE CI SONO ORTOPEDICI, FISIOTERAPISTI, CHIRURGHI, INSEGNANTI DI EDUCA-ZIONE FISICA CHE CONTINUANO A OSTACOLARLO E A DIRE CHE QUELLO CHE AF-FERMA NON É VERO!!! 
ANCHE DI FRONTE A DATI DI FATTO COME QUELLI CHE VEDRETE VOI!!!
Come sempre, speriamo che il tipo di immagini non venga giudicato solo come qualcosa di inopportuno e macabro, ma che possa essere utile a chiarire ulteriormente le idee su quello che afferma il Prof. Marco Pecchioli e che io più volte ho riportato e fatto vedere in alcuni post.
                              
IMMAGINE TRATTA DAL LIBRO DEL PROF. MARCO PECCHIOLI"ELEMENTI DI GINNASTICA COR-RETTIVA". 
A) Questa immagine mostra il decorso della parte terminale del tendine del muscolo Tibiale Anteriore visto dalla sua parte mediale in un piede di destra
La guaina è stata incisa a livello dell'estremo distale della gamba per mostrare la lucentezza e la robustezza del tendine stesso. 
Il tendine del Tibiale Anteriore è ben visibile e palpabile sul vivente. 
B) Piede di sinistra
Tendine del muscolo Tibiale Anteriore liberato dalla guaina e sollevato da uno specillo. 
Non è raro incontrare qualcuno che ha studiato i muscoli soltanto sui libri, che si immagina che il ten- dine del muscolo Tibiale Anteriore si fissi sul dorso del piede (avendo così una azione correttiva nei confronti del Piede Piatto Paramorfico)
Spero con questa immagine di poter sradicare tale errata fantasia e poter far capire, anche alle menti meno illuminate, che la contrazione del muscolo Tibiale Anteriore è piattizzante per la volta plantare, de-terminando una forte supinazione dell'avampiede ed estendendo la Chopart e la Lisfranc nel con-tribuire a flettere dorsalmente il piede. 
C) Questa immagine del piede di sinistra visto dall'alto vuole chiarire ancora meglio delle precedenti l'inserzione del tendine del muscolo Tibiale Anteriore sulla parte infero-mediale del primo cuneiforme e della base del primo metatarsale
Il tendine è stato staccato dalla sua origine prossimale e spostato verso il basso mantenendo una leg- gera tensione.
              
              
                       Fine
Pubblicato su Blogger oggi 20 ottobre 2012 alle ore 14,54 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu


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