martedì 14 agosto 2012

(Scheda 71) La PREVENZIONE e il TRATTAMENTO dell'OSTEOPOROSI.

LA POSTURA E’ LO SPECCHIO DELLA NOSTRA SALUTE
 
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo.
                              LISTA DEI SINTOMI E DEI SEGNI
Questi sono i segni che possono indicare la presenza di un problema sul tratto cervicale, e che per un qualche motivo non è mai stato diagnosticato. 
Questo non significa che voi dobbiate avere esperienza di tutti questi sintomi, ne bastano al- cuni. Tuttavia, la postura, il segno della testa inclinata, l’altezza delle spalle e i sintomi all’orec- chio (p.es. tinnito, acufeni) sono indicativi importanti dell’esistenza di un trauma cervicale.
                                                                           
1. La vostra postura è scorretta? 
    Avete le spalle incurvate e/o la testa spostata in avanti? 
    La vostra testa sembra pesante?
2. La vostra testa è inclinata a un lato e/o è ruotata da una parte quando voi guardate allo
    specchio? 
    Questo può essere un segno veramente importante.
3. Il vostro naso o setto nasale è deviato da un lato? 
   Se è così, voi potete scoprire che esse è deviato verso il lato dove il vostro Atlante è sposta   
   tato anteriormente (p.es. se il naso è deviato alla sinistra allora l’Atlante è anteriore sinistro).
4. Una delle vostre spalle è più bassa dell’altra? 
   Tirate le vostre spalle indietro e verso il basso e guardate accuratamente l’altezza delle         
   spalle. 
   Questo è un altro segno importante.
5. Spingete fermamente ma gentilmente con il vostro pollice nella zona Sub-Occipitale vicino al  
    processo mastoideo in entrambi i lati. E’ una zona dolente?
6. Avete qualche dolore alle spalle e/o al collo, che sembra non andare via?
                                              
  7. Avete un click mandibolare quando masticate o sbadigliate?
  8. Avete qualche dolore lombare o dorsale (sotto le scapole) che vi tormenta?
  9. Potete muovere la vostra testa da un lato all’altro senza dolore o restrizione? 
    C’è una perdita del range di movimento?
10. Sentite qualche suono di carta vetrata o sabbia quando muovete la vostra testa da un lato
    all’altro specialmente in movimento passivo (cioè, crepitio cervicale)?
11. Avete alcuni di questi sintomi all’orecchio: tinnito, suoni come d’acqua, blocchi, vertigini, 
    Sindrome di Meniere, Otalgia o infezioni ricorrenti all’Orecchio?
12. Avete mal di testa, emicranie o torcicollo frequenti?
13. Ricordate di aver subito qualche trauma (anche il minimo) alla testa, collo o spalle?
14. Il vostro parto è stato difficile?
15. Com’è la vostra visione – è fluttuante o sensibile alla luce, specialmente al tramonto?
16. Esperimentate delle vertigini o sensazioni di sbandamento (cioè, perdita di propriocezione)
     Il pavimento sembra muoversi lontano da te?
17. Sperimentate qualche sensazione di pizzicore o di bruciore specialmente alle dita delle mani 
     e/o dei piedi?
18. Avete diagnosticato una Scoliosi? 
     Avete una gamba più corta dell’altra o la vostra pelvi ruotata?
19. Avete fatto qualche esame RX, Risonanza o TAC del vostro tratto cervicale? 
     E’ stato rilevato la perdita della lordosi cervicale fisiologica?
                                                                                         
 
              
COLPO DELLA STREGA

Una delle situazioni acute, che più frequentemente si presentano all’osteopata, è il così detto “colpo della strega” che, altro non è che un particolare tipo di lom balgia acuta, molto frequente e che colpisce senza limiti d’età o sesso.

In Osteopatia questa disfunzione viene considerata pri maria, vale a dire non derivante da altre disfunzioni, questo perché il suo esito è sempre acuto ed in seguito ad un movimento brusco, che causa una sublussazione temporanea delle faccette articolari di L5-S1, ossia l’ul- tima vertebra lombare e la prima sacrale.
Le cause del colpo della strega sono varie ma principalmente vanno individuate negli at- teggiamenti posturali del paziente, muscoli fibrotici e malformazioni congenite etc. 
Comunque, ciò suddetto, altro non è che il terreno su cui un movimento particolarmente scor- retto e brusco va a creare la sublussazione, quasi sempre, come si evince, è accompagnata da una rigidità muscolare cronica di tutto il corpo.
La meccanica disfunzionale del colpo della strega usualmente è la seguente: il paziente è in piedi, si china per raccogliere qualcosa da terra facendo compiere al tratto lombare della co- lonna una flessione, rotazione e latro-flessione. 
Tali movimenti si distribuiscono fisiologicamente, ma nel caso specifico essendoci delle zone di restrizione articolare delle vertebre sovrastanti L5, lo sforzo di rotazione avviene in questa zona, che in condizioni normali presenta una mobilità ridotta.
Prendiamo come esempio un paziente che dopo una flessione, rotazione sx ed lateroflessione dx del rachide, si rialza ma, a causa della sublussazione di L5 sul promontorio sacrale, la vertebra rimane bloccata, ed in oltre il sacro, per fare in modo che il tronco mantenga una posizione eretta antalgica, è costretto a compiere una rotazione. 
Tutto questo con grande dolore del paziente, rendendolo incapace di muoversi.
Sono sufficienti tre o quattro trattamenti Osteopatici per risolvere in maniere rapida e non dolorosa, nel rispetto del corpo, il colpo della strega.

MAL DI SCHIENA
CHI SOFFRE DI MAL DI SCHIENA?
Aldilà dell’età e del sesso, l’80 per cento della popolazione mondiale soffre o ha sofferto di lom- balgia o dorsalgia volgarmente chiamato mal di schiena.
Sebbene alcuni soggetti siano più a rischio a causa della loro predisposizione, o attività la- vorativa, il mal di schiena non risparmia nessuno.
   

E’ la maggior causa mondiale d’assenteismo dal posto di lavoro!
I problemi con la vostra schiena non producono semplicemente dolore localizzato, ma posso- no causare sintomatologie collegate come disturbi alle natiche, allo scroto o la sciatica. che si manifestano a causa della pressione esercitata su specifiche radici nervose.
In cifre, il 50% dei casi di dolori a collo, testa, spalle e braccia, che l'osteopata riscontra, sono legati al mal di schiena ed al conseguente disturbo provocato alla funzionalità biomec- canica del corpo.
QUALI SONO LE CAUSE PRINCIPALI DEL MAL DI SCHIENA?
Scoliosi
Vecchi traumi
Gravidanza
Postura scorretta
QUALI SONO I PRIMI SEGNI D’AVVISO?
Dolore localizzato che passa da lieve, sordo e strisciante ad immediatamente tagliente e tra- figgente.
Dolore che può essere costante o esordire durante certi movimenti.
Dolore che si muove in profondità nella natica e lungo la gamba, come nella sciatica.
Rigidità al mattino, al risveglio.
PERCHE’ ANDARE DALL’OSTEOPATA?
L’osteopata è un professionista sanitario qualificato con appropriate conoscenze ed abilità per valutare il vostro disturbo. 
Gli Osteopati possono rilevare i cambiamenti strutturali che conducono alla disfunzione e alla immobilità dovute a traumi ricorrenti, postura scorretta, e scarsa flessibilità, contrazioni mus- colari, che si ripercuotono sulle problematiche legate a ginocchia e piedi.
Il vostro osteopata deciderà quale sarà per voi il miglior percorso terapeutico, tutto ciò ba- sato sulle sue qualità palpatorie, di osservazione e diagnosi; non sottovalutando, comunque, ove necessario, il ricorso a più approfondite valutazioni tipo RMN, TAC, indirizzandovi a colle- ghi professionisti (Neurologi, Ortopedici etc).
TRATTAMENTO

Il trattamento osteopatico è spesso il più efficace intervento d’attac co per provare a correggere questo genere di problemi.

La maggior parte delle persone pensa che il dolore alla schiena debba essere il risultato di un trauma, in realtà, ci sono molte malattie e molte patologie che hanno come sintomo il dolore alla schiena e problemi pel- vici:
• dolori addominali
• stati di ansietà
• artrite
• spondilosi cervicale o lombare
• problemi dermatologici
• patologie renali
• condizioni reumatiche
• tumori
Gli osteopati sono esperti nel diagnosticare problemi che possono richie dere ulteriori accertamenti o trattamenti medici, e in questo caso, il trattamento osteopatico è comunque utile per far diminuire il dolore o lo stress che queste patologie comportano.
Il trattamento osteopatico include tecniche manuali di manipolazione e mobilizzazione articolare, muscolare e dei tessuti molli, il trattamento è molto efficace e necessita spesso della collaborazione attiva del pa- ziente.
Compito dell’osteopata non è solo quello di somministrare il trattamen- to, ma anche quello di dare consigli su come mantenere i risultati otte- nuti, tramite, ad esempio, della ginnastica osteopatica etc.
Spesso l’osteopata si serve d’altre tecniche naturali terapeutiche per raggiungere l’obbiet- tivo prefisso: il recupero della salute del paziente.
IL DECALOGO DELLA CURA DELLA SCHIENA
• Per il mal di schiena è meglio andare dal vostro osteopata il più presto possibile
• Fare regolarmente gli esercizi, che il vostro osteopata saprà consigliarvi
• Stare nella stessa posizione per ore può causare problemi – evitate la gobba da computer
• Durante movimenti ripetitivi, variate il ritmo e fate frequenti pause
• Aggiustate correttamente il sedile dell’autovettura, e nei lunghi viaggi fate delle pause per  fare dello stretching 5/10 min.
• Non esagerate con i lavori pesanti, tipo il giardinaggio, non rischiate i vostri dischi interver- tebrali
• Osservate la postura dei vostri bambini – non dovrebbero portare borse su di una sola spal- la o trascorrere troppo tempo davanti al computer senza fare pause
• Durante la gravidanza, l’Osteopatia può aiutare il corpo ad adattarsi ai cambiamenti pos- turali
• Evitate stiramenti quando sollevate pesi, in special modo bambini e la spesa
• Il vostro letto potrebbe essere la causa del vostro mal di schiena, chiedete al vostro osteopata consigli a riguardo.
                        SCIATICA E LOMBALGIA
                       
Il mal di schiena è il nome che si dà volgarmente alla lombalgia ed alla sciatalgia, ed esis te da quando l’uomo ha imparato a stare eretto, oltre la metà dei pazienti che un osteopata visita ne soffre. 
La lombalgia è un disturbo comune sia tra i giovani sia tra gli adulti. 
Chi non ha mai sofferto di mal di schiena
Molte persone ne soffrono da qualche tempo, ed il loro disturbo è cresciuto nel tempo pas- sando da lieve a sempre più imponente. 
Molti pazienti lamentano dolore dopo aver spinto un mobile o dopo aver sollevato qualcosa di pesante, e questo anche quando hanno una schiena per così dire “sana”
Le donne spesso lamentano una persistente lombalgia dopo o durante la gravidanza, altre du rante il periodo mestruale al punto tale da dover prendere analgesici e rimanere a letto per 3 giorni. 
Il mal di schiena altre volte sembra apparire senza una causa.
La sciatica e lombalgia non sono malattie che conducono alla morte, ma sicuramente dan- no dei dolori molto intensi ed insopportabili.
In Svezia, i membri del Progetto Salute Nazionale, hanno sviluppato negli anni un centro sta- tistico molto attendibile, e riportano che la lombalgia affligge il 51% delle persone che fan- no un lavoro leggero, ed il 64% delle persone che svolgono un’attività più pesante. 
Fra l’altro il mal di schiena, stando alle loro statistiche, sembra affliggere di più le persone giovani. 
Tra queste percentuali il 35% sviluppa una sciatica, mentre 90% avrà una recidività della lombalgia.
Un’indagine clinica e radiologica della città Inglese di Leigh, ha rilevato che tra i maschi di età compresa tra i 50 e i 64 anni, ben 83% mostra un evidente degenerazione dei dischi intervertebrali lombari.
I sintomi classici della lombalgia sono:
• Indolenzimento o fastidio nella bassa schiena
• Dolore acuto localizzato nella bassa schiena. Può avvenire in maniera acuta e lancinante (lombalgia acuta) od in maniera sorda e costante (lombalgia cronica)
• Il dolore s’irradia dalla bassa schiena alla natica verso la porzione posteriore della coscia fino al polpaccio, e talvolta il dolore prende anche la zona anteriore della coscia quando le vertebre implicate sono le prime lombari.
Quasi sempre il paziente con lombalgia, quando arriva nello studio dell’osteopata, è piegato su se stesso in avanti, urlando di dolore, l’osteopata lo fa accomodare sul lettino facendogli assumere una postura antalgica in modo da farlo rilassare dal dolore e poi intervie ne con una manipolazione assolutamente non dolorosa, liberando il paziente dalla sua lom- balgia; ovviamente questo in situazioni ottimali e in special modo quando il problema non è cronico: di fatto, comunque, il paziente avrà un miglioramento.
                                           
Un paziente con una lombalgia acuta arriva perfino ad avere dolore se starnutisce o tos- sisce, ed un senso d’intorpidimento e formicolio prende la gamba coinvolta. 
Tale paziente cerca di tenere una posizione antalgica, la quale, protratta nel tempo, in realtà non farà altro che peggiorare la sintomatologia, limitandone sempre di più qualsiasi movi- mento. 
Le reazioni neurologiche testate con il martello Babinski evidenzieranno l’assenza o l’indebo limento del riflesso.
In alcuni casi, il dolore non nasce da un trauma, semplicemente nel tempo diventa sempre più importante. 

Pazienti in soprappeso e con un addome prominente aumentano la loro curva fisiologica di lordosi, aumentando tale arco, impegnano il forame intervertebrale con conseguente pressio- ne sui nervi accusando così una lombalgia.
PROFILASSI DELLA SCIATICA E DELLA LOMBALGIA
                
Esercizi di flessione posteriore, estensione della colonna dovrebbero essere sempre consigliati nelle palestre di ginnastica. 
Il sollevamento di pesi deve essere compiuto esclusivamente con la forza delle gambe e mai con quella della schiena.
Il servizio medico operante presso le industrie dovrebbe insegnare agli operai dipendenti co- me sollevare i pesi in modo adeguato. 
Gli architetti dovrebbero far installare i lavandini alla giusta altezza in funzione degli utenti o abitanti dell’abitazione. 
I sedili dell’auto dovrebbero essere disegnati in maniera ergonomica.
            
I pazienti dovrebbero sempre essere istruiti su come fare esercizi d’estensione della colonna così come mantenere tonici i muscoli della schiena, e dell’addome. 
Nel caso di lombalgia è bene, quando si è distesi, porre un cuscino sotto le ginocchia in modo da rilassare i muscoli contratti.
POSTURA
Al paziente deve essere insegnato come usare le gambe piuttosto che inarcare la colonna, per sollevare pesi, questo anche per il semplice sollevarsi da una poltrona, verranno insegnati anche degli esercizi per rinforzare la muscolatura lombare ed addominale importante per una schiena in salute. 
Devono essere insegnati anche i movimenti corretti su come ruotarsi, deambulare, etc.
Dott. Giovanni Turchetti DO
Membro della British Osteopathic Association (BOA)
Membro del Australian Osteopathic Association (AOA)
Membro del Deutscher Verband für Osteopathische Medizin (DVOM)
V.le Nervi 154 04100 LATINA - Tel. 0773/606316 339/6641830 - Email:
 info@osteopata.it

            Patologie dell'apparato scheletrico


  

Le alterazioni a carico della colonna vertebrale (tratto cervicale, dorsale, e lombo sacrale) rappresentano, sotto il profilo sociale (assenze per malattia, cure, invalidità), uno dei principali problemi sanitari e possono interessare fino all'80% della popolazione.


Molte ricerche, condotte in varie Nazioni e in diversi settori produttivi, hanno messo in evidenza il ruolo negativo per la colonna vertebrale delle posture statiche prolungate, delle frequenti flessioni e torsioni del tronco, dei sollevamenti e spostamenti di carichi, dei movimenti quotidiani scorretti.



L'attività di medico di medicina generale mi ha permesso di osservare nell'arco di vent'anni quanto possa essere poco efficace l'intervento terapeutico tradizionale (massaggi, terapie fisiche) per la maggior parte dei problemi di mal di schiena, se mirati esclusivamente a trattare il sintomo e non viene riconosciuta la vera causa del disturbo.

Un approccio relativamente nuovo per le patologie minori (cervicalgie e dorsolombalgie muscolo-
tensive e posturali) può venire sicuramente dallo studio posturale del soggetto affetto da tali problemi.

Lo scopo di questo articolo informativo è di stimolare il soggetto affetto da mal di schiena a non sotto- valutare il problema, ma a intraprendere, insieme al proprio medico, un vero e proprio percorso diagnostico-
terapeutico che nella maggioranza dei casi può portare alla risoluzione del problema.
          apparato scheletrico

CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLA COLONNA VERTERBRALE
La colonna vertebrale è la struttura portante del nostro organismo ed è costituita da vertebre, dischi inter- vertebrali, muscoli, legamenti e nel suo interno ospita il midollo spinale da cui partono i nervi che raggiungono i vari distretti dell'organismo, tra cui le braccia e le gambe.
La colonna vertebrale non è rettilinea, ma presenta delle curve che tendono a portare l'addome in avanti, il dorso all'indietro e la testa in avanti e ciò al fine di abbassare il nostro centro in gravità e permettere di stare in piedi senza un consumo eccessivo di energia.
Il centro di gravità del corpo umano cade tra i piedi, davanti ai malleoli, per cui per ottenere una condizione di equilibrio i segmenti corporei devono essere disposti in modo armonico.
Alcune attività lavorative (computer), costringono ad assumere atteggiamenti che alterano le curve fisiologi- che e se queste posizioni scorrette vengono mantenute a lungo e ripetute nel tempo, la colonna vertebrale va incontro ad alterazioni.
Gli squilibri tra la muscolatura anteriore e posteriore o tra un lato e l'altro, dovuti ad atteggiamenti viziati, portano alla comparsa di tensioni muscolari e quindi dolore.
Il corpo umano è soggetto a delle leggi basate su funzioni meccaniche (apparato muscolare e osteo-


arti- colare), funzioni organizzative (sistema nervoso centrale e periferico) e spinte emozionali (struttura psichica) per cui l'alterazione di una funzione determina il coinvolgimento delle altre due. 
Lo studio posturale nella valutazione diagnostica e riabilitativa tiene conto di tutte queste funzioni.
        apparato scheletrico
CAUSE PIU' FREQUENTI DI "MAL DI SCHIENA

La struttura della colonna vertebrale che più di ogni altra subisce un'alterazione, a causa di posizioni scor- rette, è il DISCO INTERVERTEBRALE.

Nelle varie posizioni del nostro organismo (supino, in piedi, seduto) i dischi intervertebrali subiscono una pressione diversa che si distribuisce su tutta la loro superficie, grazie al liquido in essi contenuto.
Un ricercatore della scuola svedese (A. L. NACHEMSON) ha svolto degli esperimenti molto importanti per conoscere i valori di pressione che si verificano sul terzo disco lombare nelle diverse posizioni che assu- miamo e nei movimenti che facciamo tutti i giorni.
Il terzo disco lombare subisce un carico pari a 30 kg quando il corpo umano è in posizione supina, 70 kg quando è in posizione seduta, 210 kg quando l'organismo solleva 20 kg con schiena flessa e ginocchi dritti.
Queste valutazioni scientifiche, insieme alla necessità di mantenere le curve fisiologiche della colonna verte- brale, suggeriscono l'indirizzo utile per mantenere efficiente la colonna vertebrale, per evitare l'usura dei dischi intervertebrali e prevenire l'insorgenza del dolore: attività quotidiana (lavorative, sportive ecc.) biso- gna scegliere sempre le posizioni e i movimenti che provocano minore pressione sui dischi intervertebrali e se le condizioni lavorative non permettono tale scelta, è necessario eseguire dei movimenti di compenso.
Per permettere ai dischi intervertebrali di riacquistare il loro spessore originario e mantenere la loro effi- cienza ed elasticità è necessario dormire un numero sufficienti di ore su un letto valido, costituito da un mate- rasso, preferibilmente in lattice naturale ad elevata elasticità e traspirabilità, e da un supporto personalizzabile in doghe.
Le cause più frequenti di "mal di schiena" sono da ricercare in attività lavorative a rischio (operai, imbian- chini, piastrellisti, parrucchiere, dattilografe, camionisti), attività sportiva non adeguata, posture scorrette du- rante le attività domestiche, tensione emotiva, pregressa scoliosi, traumi e distorsioni.
Il "mal di schiena" su base posturale è la conseguenza di movimenti errati, di sforzi fisici, di posture scor- rette ricorrenti nelle attività quotidiane.
Una particolare attenzione deve essere posta anche nella scelta delle calzature, soprattutto per le donne, e più precisamente è importante sapere che la situazione ideale, con distribuzione del peso del corpo in manie- ra equilibrata fra parte anteriore del piede (metatarso) e la parte posteriore (tallone), si ottiene con un tacco alto 2 cm, ma è tollerato fino a 4 cm.
Con tacchi molto più alti si può arrivare ad una pressione del peso pari all'80-90% sui metatarsi.

Altri suggerimenti per le calzature riguardano la suola che deve essere in cuoio - e la punta della scarpa, che deve essere ampia.
               braccio          gamba
LO STUDIO POSTURALE
Un soggetto che soffre di "mal di schiena", dopo aver affrontato con il proprio medico tutto il percorso dia gnostico necessario per escludere le patologie di origine organica, può sottoporsi ad una valutazione pos- turale completa che inizia con una raccolta anamnestica di informazioni sulla localizzazione e le caratteristiche del dolore, sulla presenza di condizioni di stress, sull'ispezione completa anteriore, posteriore e laterale ten- dente ad evidenziare gli atteggiamenti scorretti, poi si passa alla valutazione della funzionalità delle varie arti- colazioni durante i movimenti attivi e passivi e alla valutazione muscolare.

Con l'esame alla Verticale di Barrè si possono evidenziare degli atteggiamenti posturali in osservazione AP e LL.

                           Figura apparato muscolare
E' evidente da quanto esposto che una corretta valutazione posturale del soggetto affetto da "mal di schie- na" implica il coinvolgimento di più specialisti e quindi deve intendersi come una valutazione interdisciplinare tra il medico internista, l'ortopedico, l'oculista, l'otorinolaringoiatra, l'ortodensista.
A conclusione dello studio posturale vengono riassunte le alterazioni più significative e formulato un pro- gramma di rieducazione posturale individuale a medio termine.
Il programma riabilitativo individuale prevede una fase educativa dei soggetti sulla corretta gestione della schiena durante le abitudini di vita quotidiana e di lavoro, alcune lezioni di rilassamento ed infine degli eser- cizi personalizzati.
Alcuni esercizi verranno inseriti in un programma domiciliare di automantenimento.
La corretta posizione del corpo in ogni circostanza (seduti, in piedi, camminando) e in ogni attività che svol- giamo dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola elementare, nel periodo in cui si corre il rischio di assumere per sempre posizioni viziate.
E' fondamentale che il soggetto affetto da mal di schiena acquisti un ruolo attivo nel gestire il suo disturbo, attraverso l'apprendimento e la coscienza del problema tramite riunioni di gruppo in cui vengono fornite no- zioni di anatomia e fisiologia della colonna vertebrale e delle cause più frequenti di mal di schiena.
Il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per raggiungere tali obiettivi, perché costituisce l'anello di congiunzione tra il paziente e lo specialista e può evitare che il soggetto affetto da mal di schiena cronico assuma un atteggiamento di rassegnata passività o di rimedi miracolosi, peggiorando la condizione clinica e psicologica.
Proprio la somatizzazione ansiosa sull'apparato muscolo-scheletrico è diventato uno dei problemi più im- portanti negli ultimi anni; quindi una valutazione psicologica del soggetto affetto da mal di schiena cronico è necessaria per evitare superflue indagini diagnostiche e inutili provvedimenti terapeutici.
Le tecniche diagnostiche sempre più sofisticate comunque non possono sostituire una anamnesi accurata e una valutazione clinico-funzionale del soggetto perché l'evidenza di una protrusione discale non sempre chia- risce il quadro clinico.
In questo articolo non vengono affrontate le cause di mal di schiena di specifica pertinenza medica (ernia del disco, traumi ecc.).
I principali fattori di rischio del mal di schiena idiopaticocioè nel quale non si riconosce una causa or- ganica come l'ernia del disco, un trauma ecc.-

 sono gli atteggiamenti posturali scorretti, la gravidanza e il puerperio, alcune attività sportive, i microtraumi, il peso corporeo, e il fumo.
Sicuramente il più importante fattore di rischio del mal di schiena è rappresentato dalle posture scorrette assunte durante le attività quotidiane e lavorative.
I soggetti affetti da mal di schiena cronico chiedono al medico il rimedio più efficace per risolvere i propri problemi, ma per dare una risposta adeguata, accanto alla valutazione clinico-funzionale della colonna, occor re analizzare le azioni quotidiane (giardinaggio, riassettare il letto) e lavorative (scrivere a macchina) compiute dal soggetto insegnandogli il rapporto che esiste fra il tipo di movimento o di lavoro e la comparsa del dolore a livello vertebrale.
Uno studio compiuto ai lavoratori addetti a videoterminali ha messo in evidenza la presenza di disturbi alla colonna vertebrale in percentuale superiore rispetto a un gruppo di controllo e a quello che si riscontra nei facchini o nei manovali dimostrando così il ruolo negativo dovuto alla fissità della posizione davanti al video- terminale.
La colonna cervicodorsale durante la giornata è sicuramente sottoposta ad uno stress maggiore perché sottoposta a continui movimenti di flessioni ed di estensione.
Le attività lavorative più a rischio per il tratto cervicodorsale sono quelle di precisione (sarte, orologiai) oppure gli imbianchini, i restauratori, gli addetti alle pulizie, i dattilografi, i contadini, oppure la televisione a letto o utilizzando cuscini non idonei.
Il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale è stimolata soprattutto dalle posture fisse prolungate in posizione statica eretta -
 come le casalinghe quando stirano, i commercianti che lavorano al banco, gli odon- toiatri - oppure gli impiegati, gli addetti ai videoterminali, cassiere, le sarte, gli studenti.
Alcuni suggerimenti possono essere utili per ridurre il dolore lombare dovuto alle posture fisse: fare delle lunghe passeggiate appena possibile; praticare al mattino semplici esercizi di estensione e flessione; dormire su un fianco con le ginocchia piegate oppure in posizione supina con un cuscino sotto le ginocchia; durante la posizione statica eretta utilizzare un pacchetto d'appoggio per gli arti inferiori sui quali scaricare il peso del tronco alternativamente; adattare i posti di lavoro secondo criteri ergonomici.
Altri soggetti a rischio per la colonna lombosacrale sono i camionisti, gli agenti di commercio, i tassisti, e chiunque utilizza l'automobile come strumento di lavoro. 
Molte case automobilistiche hanno applicato alcuni concetti ergonomici utili a prevenire: disturbi lombari, che deve essere regolabile in altezza e profondità, con schienale reclinabile e dotato di un sostegno lombare e del poggiatesta molto utile per la prevenzione delle sindromi da "colpo di frusta".
E' molto importante porre attenzione nell'entrare ed uscire dalla vettura perché si compiono movimenti di flessione-rotazione e di rotazione-
estensione che mettono a dura prova i dischi intervertebrali lombari.
Un riposo notturno confortevole è importante per alleggerire il carico di lavoro che i dischi interverbrali subiscono durante la giornata.
Da essere evitato sicuramente il cuscino alto perché costringe il tratto cervicale della colonna in posizione di flessione e può essere causa di dolori cervicali e mal di testa.
La movimentazione manuale dei pesi rappresenta sicuramente un momento molto critico per la colonna lombosacrale per cui è necessario insegnare i movimenti corretti ai soggetti che compiono per lavoro tali attività.
Alcune attività che si compiono tutti i giorni le casalinghe, come riassettare i letti, usare l'aspirapolvere, pulire le finestre piegandosi in avanti con il busto sono probabilmente le maggiori responsabili dei danni alla colonna lombare.
La gravidanza, soprattutto dopo il sesto mese, deforma una iperlordosi lombare e pertanto rappresenta un fattore di rischio per il dolore lombosacrale, ma è soprattutto il periodo del puerperio più a rischio per il maggior impegno della madre nell'accudire il neonato.
Sollevare un bambino può rappresentare un rischio importante per la colonna vertebrale, se si pone atten- zione nell'evitare la metodica scorretta raffigurata.
I microtraumi subiti dai guidatori di trattori e di macchine agricole e dell'industria pesante, dovuti alle vibra- zioni, sono un fattore di rischio per la colonna lombo-sacrale per cui viene consigliato l'uso corretto elastico per limitare gli effetti della vibrazione stessa.
L'eccesso poderale (sovrappeso) provoca un aumento significativo delle lombalgie in quanto si determina un aumento di pressione sui dischi intervertebrali.
Sembra certa la correlazione di dolori lombari probabilmente per la riduzione di ossigenazione delle strutture muscolo articolare della colonna vertebrale causata dal fumo.
Le attività fisiche agonistiche spesso risultano dannose per la colonna vertebrale perché viene sottoposta a carichi di lavoro notevoli e cioè contrasta con l'opinione diffusa che l'attività sportiva migliori le condizioni di salute e prevalga la comparsa del mal di schiena.
Il discorso è diverso per l'attività ricreative (sci, nuoto, bicicletta) e l'esercizio fisico in palestra che possono pervenire gli episodi dolorosi vertebrali.
                                            
CONSIGLI PRATICI
E' importante insegnare ai bambini fin dai primi anni a usare la schiena in maniera corretta per diminuire la probabilità che, da grandi, soffrono di dolori cervicali o dorso lombari.
Il peso dei libri deve essere ripartito su entrambe le spalle, quindi sono più adatti gli zaini rispetto alle borse a tracolla, ancora più utile è una cinghia per legare lo zaino alla parte bassa della schiena. Il peso dello zaino deve essere proporzionale al peso del bambino e non deve superare il 10% del peso corporeo. 
(Un bambino che pesa 25 kg può sopportare un peso di 2.5 kg).
La posizione seduta deve essere tenuta sotto osservazione dalle maestre e dalle mamme per evitare che una posizione sbagliata possa creare conseguenze negative sulla crescita del bambino. 
Le sedie devono essere regolabili in altezza con lo schienale regolato un po' in avanti per permettere alla schiena di appoggiarsi facilmente. 
Il piano della scrivania non deve essere basso per evitare che il bambino sia costretto a stare curvo.
Gli esperti consigliati per i bambini in fase di crescita sono il calcio, il nuoto, la pallavolo perché permettono di mettere in movimento tutto il corpo; mentre la ginnastica artistica e ritmica e il ciclismo devono essere evitate se si osservano atteggiamenti scoliotici.
La colonna vertebrale è formata da un pilastro anteriore costituito dalla sovrapposizione dei corpi vertebrali con l'interposizione dei dischi e da un pilastro posteriore costituito dalla sovrapposizione degli archi e delle articolazione posteriori.
Nella postura eretta normale il peso si distribuisce in modo uguale tra il pilastro anteriore e quello posteriore; mentre nelle posture che accentuano le normali curve della colonna; come nella iperlordosi o nella cifosi ac- centuate. 
Il peso si distribuisce in maniera diversa favorendo il danno dei dischi intervertebrali.
                                 
                                      
I DIFETTI PIU' FREQUENTI
I difetti più comuni dovuti a una postura scorretta e che si evidenziano con il passare degli anni, sono: 
IPERCIFOSI, che viene accentuata la curvatura del tratto dorsale della colonna, il soggetto è curvo in                         avanti, è la posizione che adottano alcune adolescenti o gli adulti oppressi da preoccupazioni. 
I soggetti con ipercifosi possono soffrire di dolore cervicali e lombari.
 
IPERLORDOSI: il sedere è in fuori e il busto sporge in avanti, è l'atteggiamento che si accentua in gravi- danza, oppure se si potano borse pesanti o bambini in braccio.
IPERLORDOSI e IPERCIFOSI: riguarda soprattutto le donne che hanno avuto più gravidanze.
SCOLIOSI: una spalla è più giù dell'altra.
PUO ESSERE COLPA DEI DENTI
La mandibola ha dei collegamenti diretti con la colonna cervicale e pertanto se la bocca chiude non si veri- ficano degli impulsi a livello muscolari, mentre se i punti di contatto tra l'arcata superiore e quella inferiore non sono bilanciati si determinano degli squilibri che a lungo andare si evidenziano con dolori cervicali o dorso- lombari.
POSTURA NATURALE
La postura naturale di un individuo viene valutata invitando il soggetto a stare in piedi con gli arti inferiori pa- ralleli e lievemente divaricati.
All'ispezione anteriore vengono osservati i piedi, le ginocchia, il bacino, i fianchi, le pieghe ascellari, le clavi- cole, le spalle, il collo e il corpo.
Posteriormente si osservano i malleoli, le pieghe poplitee, le pieghe gluteali, i fianchi , le scapole, il collo e il corpo.
Lateralmente viene osservata la pianta del piede, le ginocchia, le braccia, la lordosi lombare, le scapole alate, la cifosi, la lordosi cervicale, il corpo.
E' molto importante valutare la funzionalità articolare nei movimenti attivi e passivi a livello dell'anca, del ginocchio, del piede, del tratto cervicale, del tratto lombare, della spalla, del gomito.
La funzionalità muscolare degli estensori della nuca, del muscolo trapezio, degli estensori dell'avambraccio, dei muscoli del dorso ecc.
                               

                                           
                                  Fine
Pubblicato su Blogger oggi 14 Agosto 2012 alle ore 22,09 da: 
Giuseppe Pinna de Marrubiu


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