giovedì 6 dicembre 2012

(Scheda 193) Argomentiamo un po' di Fratture con Necrosi.

Che dire delle Fratture con Necrosi!
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
                            
Piede con necrosi massiva del sottocute e con colorazione bluastra sulla pianta
Anche l'osso ha bisogno di sangue per vivere. 
Infatti, se una frattura interrompe una o più arterie nutritizie l'osso che non riceve più nutri-mento e ossigeno muore. 
Tecnicamente si dice che l'osso va in necrosi: perde resistenza, la sua impalcatura di mine-rale cede e l'osso crolla su se stesso, deformandosi.
          
Accade spesso alla testa dell'omero e alla testa del femore, allo scafoide della mano e all'astragalo del piede
Le conseguenze sono invalidanti: artrosi immediata. 
La estrema vulnerabilità di questi distretti ha una spiegazione: la circolazione è terminale
L'arteria nutritizia dell'osso ha un solo ingresso nell'osso ad un estremità, e lo attraversa tut to sfioccandosi via via in rami terminali sempre più sottili.
Quando la frattura interrompe questa arteria, i piccoli vasi terminali non possono ricevere più sangue. 
Tanto basta a far morire l'osso a valle della frattura
Altre ossa, al contrario, ricevono sangue da più arterie nutritizie: quindi, se anche una o due di esse risultano danneggiate le altre sono sufficienti a nutrire l'osso e a portarlo a guarigio- ne.
 
Testa dell'Omero
                          
                       
                        
La frattura della testa dell'omero rappresenta il 5 per cento di tutte le fratture dello sche-letro
È quindi molto frequente. 
La frattura al di sotto della testa a livello del suo collo anatomico o quelle della testa a tre o più frammenti esitano nella necrosi dell'osso a causa della interruzione della sua circolazio- ne. Si può intervenire a cielo chiuso o a cielo aperto
Se è possibile è preferibile intervenire a cielo chiuso per ridurre e stabilizzare i frammenti della frattura con chiodi e viti
Con questa soluzione tecnica la percentuale di necrosi della testa omerale è del 14 per cento contro il 34 delle tecniche a cielo aperto
Quando si ha necrosi si deve subire un nuovo intervento a distanza di tempo di impianto di protesi di spalla.
                          

                          


Testa del Femore
È una frattura soprattutto dell'anziano sopra i 65 anni. 
La testa del femore interamente rivestita da cartilagine articolare riceve la circolazione dal suo collo
Pertanto la fratture che interessano il collo femorale, che sono le più frequenti, interrompo- no questa circolazione e la testa può andare in necrosi
Una evenienza che è tanto più frequente, quanto più le frattura è prossima alla testa e scom posta e tanto più intempestivo risulta l'intervento. 
In media vanno incontro a questa temibile complicanza il 33 per cento delle teste femorali così fratturate e il 16 per cento consolidano male e vanno incontro a pseudoartrosi
Per queste evenienze non c'è che un rimedio: la sostituzione protesica della testa femo-rale.

                                                      
 
                       
                       



Lo Scafoide della Mano
È tra le ossa più sfortunate: si trova nel polso alla base del pollice è per il 90 per cento rives-tito da cartilagine articolare e ha una sola piccola arteria che penetra dal suo polo distale in quel 10 per cento di spazio disponibile perché non articolare. 
Le fratture dello scafoide trasversali interrompono la circolazione artreriosa terminale, tanto che quasi sempre guariscono male o molto lentamente o addirittura il frammento prossimale escluso dalla circolazione va in necrosi
Se si ravvisano i segni di tali complicanze, meglio operare subito. 
Piccole viti ricompongono la frattura e la fermano per il tempo necessario alla completa guari gione: a volte però servono piccoli trapianti di osso vascolarizzato (prelevato insieme alla sua arteria) per sostituire l'osso già morto e portare nuovo nutrimento allo scafoide soffe-rente.

 

                        
         
   
                         

                            
                            
                     
                       
                       
         
                     

L'astragalo
È l'osso centrale della caviglia
La sua frattura rappresenta il 3-5 per cento delle fratture del piede
Per il 60 per cento è rivestito da cartilagine e riceve almeno due arterie nutritizie
Tuttavia la sua frattura è accompagnata da un rischio elevato di necrosi avascolare dell'os so
Dipende naturalmente dal tipo di frattura
Per quelle più semplici e composte il rischio è del 10 per cento fino ad arrivare al 100 per cento di necrosi in caso di fratture con lussazione (perdita dei rapporti articolari) tra astra-galo e tibia e scafoide del piede
La riduzione immediata della frattura e delle eventuali lussazioni associate e l'uso di viti e chiodi metallici per immobilizzare i frammenti in posizione anatomica devono essere tempes tivi per ridurre l'incidenza delle complicanze vascolari.

    
Frattura del piede, sintomi e riabilitazione del calcagno, 
delle ossa del metatarso, dello scafoide e delle falangi.
                      

  
                                     Fine
Pubblicato su Blogger oggi 06 dicembre 2012 alle ore 13,57 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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