lunedì 7 gennaio 2013

(Scheda 246 - 7) STORIA della MEDICINA PROTOSTORICA INDIANA, BUDDISTA e TIBETANA.

LA MEDICINA 
INDIANA, BUDDISTA E TIBETANA
                                   
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo»; che ci addentra in un per- corso storico narrandoci che: "durante il corso dei secoli la medicina ha attraversato diversi stadi che, secondo gli storici, sono i seguenti: medicina istintiva, medicina sacerdotale, medicina magica, medicina empirica, medicina scientifica".
“Ayurveda” deriva dal termine sanscrito “Ayus” che significa vita o durata della vita e “Veda” cioè conoscenza, 
quindi, si può tradurre come “Scienza della vita”
 Shri Dhanwantari
STORIA DELLA MEDICINA
        ANTICA, MEDIEVALE E MODERNA
La Ruota della Medicina Indiana
                
LA MEDICINA INDIANA,
BUDDISTA E TIBETANA
                                                           (dal 3600 a.C.)
                                                                                            Il dio della sofferenza e della guarigione
         Il dio della sofferenza e della guerigione
L’india rappresenta la culla di un’altra forma di medicina tradizionale ancora contaminata profondamente dalla religione e dalla superstizione. 
Tremila anni prima di Cristo, nella valle dell’Indo, a sud dell’Asia, nel continente indiano sor se una società urbana con alcune similitudini con la civiltà sumera della città stato. 
Come avvenne tra i sumeri, anche nella cultura dell’Indo fu sviluppato un sistema di scrittu-ra, che permise di perpetuare ed aumentare le conoscenze, generazione dopo generazione.
La medicina indiana vive tre fasi distinte
è prima magica, poi sacerdotale per diventare dominio di pratici esperti.                          
Il più antico testo (3000-2000 a.C. – V sec. a.C.) contenente nozioni di medicina è india- no: si tratta dell’Atharvaveda, uno dei quattro libri Veda
Secondo la religione indiana questi testi furono dettati agli uomini direttamente dal dio Bra-hma
                               AYURVEDA
La datazione dell’Atharvaveda è incerta: probabilmente esso risale a vari millenni prima di Cristo. Si tratta di un tipico esempio di medicina teurgica: la terapia consiste sopratutto in formule magiche e preghiere.
Circa 1500 anni prima di cristo cominciarono ad essere redatti i Veda, testi sacri nei quali si compendia la sapienza induista. 
Il superamento dell’approccio teurgico si ha in India intorno al V sec a. C. con l’Ayurveda e il Libro di Sushruta
      
Nell’Ayurveda si compilò il sistema vedico della medicina nato 1500 anni prima, che vedeva la salute come l’armonia all’interno del corpo, della mente e dello spirito. 
L’Ayurveda è una raccolta di pratiche igieniche e nozioni di medicina empirica
Il Libro di Sushruta, invece, è uno dei più antichi esempi di trattato sull’anatomia e la chirur- gia. 
                              
Notevole è la cura nella preparazioni degli strumenti chirurgici, nelle tecniche di medicazione. 
I due testi più famosi di questo sistema, appartennero alla scuola di Charaka e Sushruta (periodo ca. 2500 – 1500 a.C.)
Secondo la Charaka, né la salute, né la malattia sono predeterminate, e la vita può essere allungata con poco sforzo. 
D’altra parte la Sushruta comprende la medicina come l’unione di tecniche utili per curare le malattie, proteggere la salute ed allungare la vita. 
I libri medici indiani sono enciclopedie preziose e tutto il sapere medico antico è fedelmen- te conservato: Sashruta è un testo considerato già antico del V secolo ed è tuttora studia-to. L’Ayurveda comprende otto discipline differenti:
• kayachikitsa (medicina interna),
• shalyachikitsa (chirurgia e anatomia),
• shalakyachikitsa (otorinolaringoiatria),
• kaumarabhritya (pediatria),
• bhutavidya (psichiatria),
• agada tantra (tossicologia),
• rasayana (scienza del ringiovanimento),
• vajikarana (scienza della fertilità).
Prima di apprendere le suddette otto discipline, l’Ayurveda esigeva il riconoscimento delle 10 arti indispensabili per la preparazione e la applicazione delle medicine, ovvero:
distillazione,
abilità operative,
cucina,
orticoltura,
metallurgia,
manifattura dell’olio,
farmacia,
analisi e separazione dei metalli,
composizione dei metalli,
preparazione degli alcali. 
Determinate conoscenze venivano impartite durante l’istruzione nelle materie cliniche più im-portanti. 
Per esempio l’insegnamento di anatomia era parte di quello di chirurgia, l’apprendimento del-l’embriologia era parte di quello di pediatria ed ostetricia, e la conoscenza della fisiologia e della patologia era parte delle materie cliniche. 
Alla fine della iniziazione il guru si rivolgeva in modo solenne ai suoi studenti per incamminarli in una vita di castità, onestà e vegetarianismo.                          
Si sperava dallo studioso che si sarebbe dedicato nel corpo e alla anima dei malati,... 
che non avrebbe utilizzato alcun paziente a proprio beneficio, 
che si sarebbe vestito in modo modesto, 
che avrebbe evitato di darsi al bere, 
che avrebbe avuto autocontrollo e moderazione nelle parole, 
che costantemente si sarebbe sforzato di migliorare le sue conoscenze e le abilità tecniche, 
che sarebbe stato amabile e modesto in casa dell’infermo, prestandogli massima attenzione,
che non avrebbe diffuso dati sul paziente e la sua famiglia, prestandogli massima dedizione.
                     
Questi precetti sono molto simili a quelli del Giuramento di Ippocrate
Si stima che la durata della formazione fosse di circa 7 anni. 
Prima della laurea lo studente doveva superare un esame. 
Anche così il medico non doveva interrompere di formarsi con i testi, le osservazioni dirette (pratyaksha) e la inferenza (anumana)
Inoltre i vaidyas effettuavano riunioni periodiche dove ognuno scambiava le proprie espe-rienze. 
Tutto questo senza sottovalutare altri rimedi atipici come quelli che provenivano dal popolo delle montagne e foreste, o pastori. 
La conoscenza segue il modello cosmico-religioso unificante caratteristico di questa cultura: 360 ossa sono stati descritti come i giorni dell’anno, e come le pietre che dovrebbero stare sull'altare del sacrificio. 
Tutto è stato collegato e interconnesso, come nella medicina tradizionale cinese
Venivano anche individuati una serie di elementi che componevano l’universo equilibrato cin-que mahabhutà: (luce, vento, fuoco, acqua e terra)
Esistono parallelismi anche con l’Ovest: ad esempio la condivisione con la medicina greca della teoria degli umori, or Dosh: il vento conformava prâna o alito di vita; fuoco, la bile (Pitt); e acqua costituiva il muco (Kapha). 
Le varie combinazioni tra di essi hanno dato origine ai vari tessuti e fluidi del corpo umano e le alterazioni del suo naturale equilibrio hanno dato luogo alla teoria del tridosha (i tre umo-ri) della malattia.
                                 Shri Ganesha

La teoria ha una costruzione sistematica dove ogni concetto patologico ha il suo posto. 

Le patologie sono considerate essenzialmente umorali: la malattia è praticamente un rapporto anormale fra i tre elementi vento, bile e flemma. 

L’arte della prognosi è molto evoluta e le prescrizioni hanno come base la dietetica con l’uso di cereali e leguminose. 

Fondamentali sono le regole igieniche severissime: dai lavacri dopo il pasto, alle norme igieniche per la donna, alla crema-zione dei morti. 

La chirurgia è molto evoluta, come d’altronde gli esercizi spirituali e l’attività fisica (yoga).
                           
L’Ayurveda è un antichissimo sistema medico tradizionale che veniva praticato in India fino dal 4000 a.C. 
Le prime tracce scritte si possono ritrovare nei Veda, testi sacri indiani che sono stati redatti tra il 1500 e il 1200 a.C. (anche se contengono alcuni riferimenti che fanno ipotizzare un’ori-gine molto precedente, risalente al 3000 a.C. o ancora prima)
Secondo la tradizione è stato un dono degli Dei per consentire all’uomo di vivere a lungo e in perfetta salute in modo da potersi dedicare al raggiungimento dei quattro obbiettivi della vi-ta che sono il dharma (la virtù, ciò che è giusto fare), artha (i beni terreni, quindi i mezzi di sostentamento), kama (i desideri) e moksa (la liberazione).
“Poiché nei tempi antichi l’Ayurveda è stato concepito e insegnato da alcuni saggi, certi studiosi sostengo- no che l’Ayurveda ha un inizio.
In effetti non è così, non si conosce un periodo in cui l’Ayurveda non fosse esistente  e dopo il quale venne alla luce.
Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l'Ayurveda o scienza della vita è cosa innata e per esiste-re non ha bisogno di alcuno sforzo da parte degli umani.”                                  (Caraka Samhita Su. XXX,27).
               
         Breve storia della Medicina Tibetana
      
Anche la Medicina Tibetana, come la Medicina Ayurvedica Indiana e quella Cinese è uno dei più antichi sistemi medici praticati in Asia.
Queste tradizioni possiedono millenni di storia ed esperienza pratica. 
Nell'VII° secolo d.C., il Buddismo Indiano fiorì nei paesi del nord ovest dell’India e gli imperi persiani 
godevano di grande prosperità.
L’Impero Cinese Tang, influenzato dal Buddismo Indiano Mahayana e dalla ricchezza della zona Trans-Arabica, sviluppò una via verso ovest, la “Via della Seta”.
Questo periodo fu per il popolo tibetano uno slancio; infatti il giovane e potente Re Srongtsen Gampo (617-?) importò dall’India il Buddismo e la Medicina.
Egli approfittò dell’opportunità della Via della Seta per invitare studiosi dalla Persia e dai paesi limitrofi, con l’intento di sviluppare “l’Arte della Guarigione”.
In breve tempo il Tibet diventò un centro di sviluppo culturale, artistico e spirituale.
I Re tibetani ufficializzarono tre tradizioni mediche straniere provenienti dalla Persia, dall’In-dia e dalla Cina.
Inoltre, ne permisero la pratica e la diffusione unite all’autoctona Medicina Bon
“L’Arte della Guarigione” che oggi viene chiamata Medicina Tibetana, trae le sue caratte-ristiche da queste origini storiche e dai “Quattro Tantra” Buddisti.
Con la loro esperienza arricchita dalle risorse ambientali, basata sull’etica buddista e sulla re lazione altruistica medico-paziente, i medici tibetani conquistarono il cuore del popolo e di-vulgarono questa preziosa arte nei paesi dell’Asia Centrale, mantenendola viva fino ad oggi.


Medicina Tibetana
La Medicina Tibetana, antico sistema medico basato sulla filosofia e la psicologia buddista, spiega che tutto ciò che esiste e non esiste nel mondo dipende dalla mente e dai cinque elementi
La mente viene considerata la base di tutto, perché tutte le esistenze e tutti i momenti dipendono dai suoi movimenti; la mente è il creatore di ogni fenomeno esterno ed interno.

La mente e i cinque elementi si manifestano sotto forma di energia e di materia grossolana che assumono tre aspetti: il corpo, l’energia e la mente. 
Nel corpo umano, gli elementi sono rappresentati da tre energie, chiamate “umori”: Vento  (tibetano: rLung), Bile (mKhrispa, pronunciato: Tripa) e Flemma (Badken)
Questi umori sono la quintessenza delle energie che fluiscono costantemente nel corpo umano e sostengono la salute e la consapevolezza mentale. 
Quando questi tre principi sono in armonia tra loro, generano la salute, nel caso contrario si manifesta la malattia. 
Questo rappresenta il concetto centrale della teoria generale, dell’eziologia, della patologia, della diagnosi e della cura del corpo e della mente, secondo la Medicina Tibetana
La teoria e la pratica di questo sistema medico si basano sulla modulazione dell’energia men tale e sul processo di formazione degli umori fisici.
Numerosi medici hanno condotto ricerche e scritto commentari sul testo principale Gyud-shi (Quattro Tantra), sulla pratica, sulla materia medica, sulle esperienze cliniche, sulla storia del la Medicina Tibetana, tramandando quest’arte per il beneficio delle generazioni future.
                      Buddismo e Medicina                         
Gautama Budda, il Budda storico insegnò la dottrina buddista più di 2500 anni fa.
Successivamente, il Buddismo diventò un’ancora di salvezza per il popolo alla ricerca della li-berazione dalla morte e dalla malattia. 
È una dottrina rivolta a tutti senza discriminazione di casta, razza o ricchezza. 
Con il tempo diventò una religione ed una via che tuttora aiuta milioni di persone che soffrono.
Per 46 anni Budda insegnò il Dharma ai suoi discepoli.
La prima ruota del Dharma è composta dalle universali “Quattro Nobili Verità”:
“La sofferenza esiste perché ha una causa,
fine della sofferenza esiste perché ha i sentieri (causa)”.
Il Buddismo è una conoscenza vera e rappresenta un metodo di reale evoluzione per gli es-seri senzienti. 
Infatti Budda specificò:
“La malattia esiste perché ha una causa,
la liberazione dalla sofferenza esiste perché possiede i metodi (causa)”.
Scuole e formazione di Medici in Tibet
Nella storia del Buddismo e della Medicina Tibetana, l’insegnamento e la formazione pratica sono sempre stati molto importanti ed influenzati dalla tradizione buddista stessa. 
All’inizio, gli studiosi medici anziani trasmisero liberamente ai giovani l’insegnamento, la pra-tica e le basi filosofiche del Buddismo, nonché l’etica e la responsabilità della salvezza della propria vita e di quella altrui. 
Per questo motivo, essi conquistarono il rispetto da parte della società tibetana.
I primi sistemi ufficiali di formazione furono stabiliti dal VII° secolo fino al IX° secolo, duran-te l’apogeo dei Re tibetani. 
Comunque fino al XVII° secolo, gli insegnamenti delle scuole, quelli dei monasteri e quelli trasmessi secondo le tradizioni familiari, non erano probabilmente del tutto simili.
Durante il regno del V° Dalai Lama, il reggente Desid Sangye Gyatso (1653-1705), costruì il Collegio Medico Chakpori, stabilì un programma di studio della medicina ed un diploma uffi-cialmente riconosciuto. 
Nonostante i cambiamenti del programma, dettati dalle esigenze dei tempi e dei requisiti, l’at tuale sistema formativo della Medicina Tibetana in India ed in Tibet, si appoggia ancora sul-le medesime basi. 
Ad esempio, la tradizione dell’insegnamento orale e quella dello studio dell’Albero della Me-dicina esistono tuttora.
               
                                                medicoeleggi.com    downloadman
     E... non finisce qui
Pubblicato su Blogger oggi 07 gennaio 2013 alle ore 19,20 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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