sabato 1 settembre 2012

(Scheda 88) Cosa è la PERIARTRITE SCAPOLO-OMERALE?

PERIARTRITE SCAPOLO-OMERALE
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo.
CURARE IL DOLORE ALLA SPALLA
                                       
                        
La Periartrite Scapolo Omerale è una malattia infiammatoria che coinvolge i tessuti di natu ra fibrosa, che circondano l’articolazione: tendini, borse sierose e tessuto connettivo
Questi appaiono alterati e possono frammentarsi e calcificare. 
Le borse sierose diventano edematose e infiammate. 
Questa forma colpisce soprattutto soggetti d’età intorno ai 40 anni ed è molto frequente. 
La periartrite si presenta in modo graduale ed insidioso, prima con dolori leggeri e poi con sinto mi sempre più evidenti. 
Si può manifestare nello stesso modo anche dopo un'infezione da streptococchi alla gola (ton
 sillite) o dopo un’infezione ai denti
In caso di un trauma, il blocco della mobilità avviene, chiaramente, all'improwiso con infiamma- zione acuta e gonfiore, accompagnati da dolori acuti.
Tuttavia, il dolore alla spalla è, spesso, ad insorgenza notturna, accompagnato con difficoltà a compiere i movimenti anche i più banali come: il pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, radersi etc
Con il tempo si possono formare aderenze fibrose, che portano al blocco quasi totale, se trascu rata, dell’articolazione.
       
In inglese questa patologia ha un nome che ci fa capire facilmente l’esito che la patologia stes- sa porta: Frozen Shoulder ossia spalla congelata.
     
             tendinite calcifica
Anatomicamente l’articolazione della spalla è formata dalla testa dell’omero, dalla clavicola e dalla cavità della scapola dove l’omero s’inserisce e si muove. 
Vi sono due aspetti di questa articolazione: quello gleno-omerale, tra omero e scapola, e quello acromion-claveare, tra clavicola e scapola
Queste articolazioni, racchiuse da capsule fibrose, sono stabilizzate da un apparato legamen- toso e muscolare assai complesso, che garantisce alla spalla un ampio raggio di movimento nel- lo spazio ed una potente e sicura leva articolare. 
Il complesso muscolare, che consente la rotazione del braccio e la sua elevazione, è indicato co me cuffia dei rotatori, cui il muscolo deltoide è sinergico.
In caso di periartrite scapolo omerale, la capsula articolare è ispessita e retratta, tutto ciò può essere diagnosticato con i raggi X, con radio opaco iniettato nell’articolazione.
Il decorso dell’insorgenza di questa patologia è in linea di massima il seguente:
Incomincia con un dolore alla spalla quando la si muove e quando si tiene il braccio fermo in una posizione per un breve periodo di tempo. 
Dopo un mese il dolore si fa più severo e scende giù verso il gomito, è peggiore di notte ed au- menta se il paziente giace sul lato dolente. 
La limitazione nei movimenti si fa sempre più evidente, e dopo 3 mesi il dolore è presente e cos- tante anche nei piccoli e comuni movimenti quotidiani. 
Il paziente non è in grado di alzare il braccio più di 30 o 40 gradi ed anche il movimento rota- torio è ristretto. 
Il dolore è al suo massimo intorno al quarto mese e verso il quinto incomincia a ridursi. 
Verso il settimo mese il dolore è presente solo nella parte alta della spalla e pian piano il movi- mento articolare diventa sempre più ampio fino ad arrivare a ritornare quasi fisiologico dopo un anno dall’insorgenza.
Si evince che il dolore e la restrizione di movimento aumentano durante i primi quattro mesi per poi diminuire nei successivi quattro; se vengono fatte le manipolazioni Osteopatiche ed gli esercizi specifici è certo che si riguadagna il totale range di movimento dell’articolazione, al contrario alcune limitazioni permarranno, diventando poi croniche.
      
TRATTAMENTO
Alcuni medici tendono a consigliare delle mobilizzazioni sotto narcosi, sebbene alcune di esse dia no dei risultati, altre, però, creano delle conseguenze fastidiose all’apparato osteo-muscolare
E’ comunque bene non fare questi tipi di trattamento sotto anestesia perché facilmente si crea- no delle lacerazioni nella parte bassa della capsula articolare; tutto ciò è stato riscontrato da esami radiografici fatti prima e dopo.
              
La mobilizzazione e manipolazione Osteopatica rispetta in pieno la fisiologia articolare sen- za creare danni e conseguenze, e senza, soprattutto, dover subire una narcosi. 
Con il sapiente e dolce lavoro delle mani dell’osteopata l’articolazione riprende il suo naturale movimento in tempi ridotti, liberando così il paziente dal feroce dolore che lo accompagnava da tempo; il tutto seguito da esercizi condotti a casa da soli.
Vi sono casi in cui il paziente sente dolore nell’articolazione della spalla anche se i movimenti sono agevoli, che s’irradia dal collo, in questi casi la soluzione è nel collo e non nella spalla; la manipolazione Osteopatica del tratto cervicale basso dà, in queste manifestazioni patologi- che, un risultato spettacolare confermando, così, la diagnosi.
Ricordiamo che, comunque, il dolore alla spalla può anche essere causato da problemi all’addome ed al torace.
   
ESERCIZI
E’ molto importante mantenere mobili le articolazioni e ciò può essere fatto anche a casa da soli seguendo i seguenti semplici esercizi, da non fare in fase acuta della patologia:
• In piedi, piegati in avanti, lasciate pendere il vostro braccio liberamente, portatelo il più verso destra che potete, e poi verso sinistra. 
Dopo fate lo stesso portandolo in avanti e poi indietro, dopo di che incominciate a fare rotazioni del braccio in senso orario ed antiorario.
• Mettetevi seduti di fronte ad un tavolo, con la porzione posteriore del gomito della spalla coin volta, che poggia sul tavolo. 
Tenendo l’avambraccio a 90 gradi rispetto il braccio, piegate il vostro busto in avanti e verso il basso e rimanete in questa posizione per 15 secondi. 
Lasciate che tutto il vostro peso gravi sul gomito in modo da creare uno stretching alla vostra articolazione. 
Ripete l’esercizio almeno 20 volte aumentando sempre di più l’allungamento.
Se avete dei dubbi chiedete al vostro osteopata di fiducia.
CUFFIA DEI ROTATORI
La Cuffia dei Rotatori consiste in 4 piccoli ma potenti muscoli che formano un manicotto in- torno alla Spalla e che ci permette di alzare le braccia sopra la testa.
Questi muscoli sono: SopraspinatoInfraspinatoPiccolo Rotondo (Teres Minor) ed il Sot toscapolare.
Essi stabilizzano la testa dell’omero nell’articolazione opponendosi ai movimenti del muscolo Deltoide prevenendo così l’Impingement (impuntamento) tra la testa dell’omero e la parte su periore della scapola (Acromion).














Il Cingolo Scapolare è formato da tre arti colazioni vere e proprie e da una articolazione speciale:
- Articolazione sterno-claveare.
- Articolazione acromio-claveare.
- Articolazione gleno-omerale (la spalla propriamente detta).
- Articolazione scapolo toracica.
Tutte queste articolazioni agiscono in sincronismo per permettere il movimento completo e complesso dell’arto superiore.
La spalla è una articolazione molto mobile con una cavità glenoidea, dove si inserisce la tes- ta dell’omero, poco profonda.
L’esame della Spalla inizia con una accurata osservazione visuale seguita da una dettagliata palpazione sia delle strutture ossee che delle parti molli del cingolo scapolare. 
La determinazione dell’ampiezza dei movimenti, l’esame della validità muscolare, un esame neu rologico ed alcuni esami speciali completano l’esame.
         
Si deve comunque sapere che un dolore alla Spalla può dipendere anche dal tratto cer- vicale. Ecco perché non bisogna pensare esclusivamente che un dolore alla parte alta del braccio sia dovuta ad un trauma alla Cuffia dei Rotatori e/o tendiniti.
Nota: non sempre un danno ad una delle strutture porta ad una limitazione o debolezza fun- zionale significante.
Questi muscoli lavorano insieme e sinergicamente ai muscoli sca polari per produrre movimento deciso.

Sopraspinato, largamente res sponsabile dall’elevazione inizia ziale da 0 a 30 gradi di abduzio zione (braccio si allontana dal corpo in maniera parallela al corpo) e collabora all’elevazio- ne. Questo muscolo ha poco ri- fornimento di sangue, lo si tro- va sottostante l’acromion ed è spesso il tendine più frequen- temente lesionato. 
A causa di questo scarso appor to sanguigno e ciò riguarda tut ti i tendini e legamenti, la sua guarigione è molto lenta ed è soggetto a recidive.

Infraspinato è il responsabile della rotazione esterna del braccio e/o la sua abduzione (allontanamento del braccio dal cor- po) quando il braccio si trova di lato o quando ad esempio si lancia una palla da baseball. 
Questo muscolo anche aiuta a decelerare il braccio dopo un lancio al di sopra la testa.
Piccolo Rotondo, anch’esso responsabile della rotazione esterna dello stesso modo dello In- fraspinato e come questo aiuta a decelerare il braccio dopo un lancio al di sopra della testa.
Sottoscapolare, è responsabile della rotazione interna o del tirare il braccio verso il corpo mentre è di lato, quindi adduzione. 
Questo muscolo inoltre assiste il movimento l’arto superiore durante il movimento di un lancio. 
Siccome questo muscolo agisce nella stessa maniera del Pettorale Maggiore del Gran Dor- sale e del Grande Rotondo è talvolta difficile testare la sua debolezza.
Ugualmente importante per la funzione propria della spalla è un gruppo di muscoli conosciuti come stabilizzatori della scapola
Questi muscoli hanno l’inserzione sulla scapola e direttamente contribuiscono al movimento scapolare: per ogni due gradi dell’abduzione della scapola vi è un grado di elevazione della scapola.
La debolezza o un trauma alterano il ritmo del movimento.
         
I muscoli Stabilizzatori della Scapola sono:
• Dentato anteriore – protundono o ruotano la scapola
• Trapezio superiore – alzano e ruotano verso l’alto la scapola
• Trapezio medio - retragono o avvicinano le scapole
• Trapezio inferiore – deprime e ruota verso l’alto la scapola
• Romboide - retrae o avvicina le scapole
Questi muscoli lavorano sinergicamente con la Cuffia dei Rotatori per assicurare movimenti morbidi evitando l’impingement della spalla.
   
 
PATOLOGIA
Tendinite vs borsite
Tendinite
- Acuta o cronica
- Dolore con attività
- Dolore durante il sonno e giacendo in decubito laterale sul lato implicato
- Diminuzione della forza e del movimento
- Tendine infiammato
- Risultato di Impingement o usura
Borsite
- Acuta o cronica
- Dolore con attività
- Dolore durante il sonno e giacendo in decubito laterale sul lato implicato
- Diminuzione della forza e del movimento
- Borsa infiammata
- Causa impingement
- Comune a seguito di usura
Impingement
Primario (interno) o secondario
- Deficienze posturali (muscoli Pettorali contratti)
- Problemi meccanici
- Lassità tendineo-legamentosa (strain o sprain)
Fattori di trauma
- Attività con le braccia sopra la testa
- Povera biomeccanica e postura
- Squilibrio muscolare
- Microtrauma ripetitivo
- Età e vascolarizzazione diminuita
- Flessibilità e instabilità

Alcune persone sono predisposte ad avere problemi alle articolazioni delle spalle.
Principalmente, la forma dell’acromion (sopra la scapola) gioca un ruolo im- portante nella salute del tessuto della cuffia dei rotatori.
Ci sono tre tipi di acromion: piatto, uncinato e normale.
L’acromion piatto e, maggiormente, quello uncinato hanno un rischio mag- giore di subire possibili traumi e di es- sere causa di altre problematiche.
Questo avviene perché c’è meno spa- zio per i tessuti moli (muscoli e ten- dini) di scivolare e muoversi durante il movimento del braccio. 
Nel tempo, ciò porta naturalmente a più frizioni ed a stiramenti del tendi- ne.
Di solito, le persone manifestano un dolore acuto alla spalla spesso rela- zionato ad attività ripetitive vigorose o a traumi come sollevare o lanciare pesi, dipingere, cadere o schiacciare la spalla.
Questo tipo di dolore viene generalmente chiamato tendinite o borsite
Si può accusare il dolore giacendo in decubito laterale sul lato implicato, alzando il braccio sopra la testa o portandolo dietro la schiena, guidando o cercando di allontanare il braccio dal corpo.
Lo strappo della Cuffia dei Rotatori si presenta in modi diversi. 
I segni tipici di uno strappo sono dolore notturno, perdita di forza ed incapacità di alzare il braccio sopra la testa, come p. es. la difficoltà a pettinarsi. 
Inoltre, spesso si verifica il segno della “alzata delle spalle”, nella quale la persona usa la par- te superiore bloccata per alzare il braccio, la cui cuffia dei rotatori non riesce a deprimere la testa dell’omero in modo efficace.
              
Strappo e/o trauma sono di solito relazionati a degenerazione, instabilità, osteofiti, traumi, usu- ra e diminuita forza e flessibilità, tutti fattori collegati al processo dell’invecchiamento.
Anche i giovani hanno il rischio di traumi della Cuffia nel caso di sportivi agonisti e/o profes- sionisti che pratichino sport che coinvolgono il movimento ripetitivo sopra la testa, come il nuoto, pallavolo, baseball, softball, tennis, ginnastica ecc.
Molte persone riescono a convivere adeguatamente con la Cuffia dei Rotatori strappata, a condizione che abbiano un livello di dolore da lieve a moderato.
Cura TURGA® for Shoulder
E’ un protocollo Osteopatico molto efficace che si avvale anche di RIT (vedi articolo nel sito)ARESNA
Tale metodo da noi collaudato è un sistema conservativo non invasivo del problema della Cuffia dei Rotatori.
• Manipolazione e Mobilizzazione Osteopatica Turga della Spalla
• ARESNA. Terapia Strumentale (Auto Regolazione Energetica Stimolativa Neuro Adattativa)
• RIT
ARESNA è uno strumento di fabbricazione russa che stimola i sistemi neuro-energo-adattativi del corpo. 
Il tutto avviene stimolando le risorse biochimiche endogene dei neuropeptidi. 
Gli ultimi studi scientifici hanno mostrato che tutte le funzioni biologiche del corpo ed i loro effet ti prodotti (funzione respiratoria, secrezione del tratto gastro-intestinale, effetto analgesico, normalizzazione dell’appetito etc.) sono dovute a dei mediatori chimici, i Neuropeptidi, che la- vorano nelle fibre nervose. 
Ciò renderà capace l’organismo di scegliere le combinazioni chimiche più appropriate per ogni specifica situazione. 
Una corrente ad impulsi dosata attiva i riflessi ed i processi biochimici nei recettori della pelle.
Tale effetto sviluppa il riflesso generale e una risposta neuro-umorale dall’intero organismo gra- zie ad una attività integrativa del Sistema Nervoso che porterà a normalizzare l’Omeostasi.
         
L’adattamento del corpo, prodotto da tale strumentazione, avviene a tre livelli:
- Ormonale
- Immunologico
- Molecolare
                    Giovanni Turchetti
        Fine
Pubblicato su Blogger oggi 01 Settembre 2012 alle ore 14,48 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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