mercoledì 26 settembre 2012

(Scheda 107) In tanti ci hanno chiesto: cos’è l’Artroscopia e quali sono i vantaggi?


         L’artroscopia e i suoi vantaggi!

Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
Immagini intra-operatorie:
                     A) Fase intraoperatoria (artroscopia);
        B) Controllo postoperatorio.
   Quali sono i vantaggi dell’artroscopia?

L’artroscopia e’ una tecnica che permette al chirurgo di visualizzare, diagnosticare e trattare le patologie al-l’interno delle articolazioni senza produrre tagli e aperture eccessivamente invasive. 
La parola artoscopia, che deriva dal greco, significa “guardare dentro alle articolazioni”.
In un esame artroscopico il chirurgo fa una piccola incisione nella pelle del paziente, e vi inserisce uno stru-mento di pochi millimetri di diametro chiamato ottica, che permette di ingrandire ed illuminare l’interno dell’ar ticolazione
 
La luce e’ trasmessa attraverso un cavo a fibre ottiche fino alla punta dell’artroscopio, che si trova all’in-terno dell’articolazione stessa. 
Collegando l’artroscopio ad unatelecamera miniaturizzata, il chirurgo è in grado di trasmettere le immagini su di un monitor in sala operatoria.
Anche gli strumenti necessari all’atto chirurgico sono introdotti nell’articolazione da un mini-orifizio. 
Il chirurgo può dunque allo stesso tempo realizzare un atto diagnostico esplorando la cavità articolare e rea-lizzare un atto terapeutico grazie alla mini-strumentazione adeguata.
                            
Quali operazioni si effettuano in artroscopia.
Attualmente le operazioni che si eseguono maggiormente in artroscopia sono quelle delle articolazioni, rivo luzionando completamente la chirurgia articolare, cambiando il modo di intervenire sulle ricostruzioni dei le-gamenti, sulle lesioni dei menischi, e sulle cartilagini per la cura delle artrosi.
Prima questi interventi chirurgici richiedevano ampie incisioni, una durata di ospedalizzazione prolungata ed un lungo periodo di riabilitazione funzionale.
Operare in artroscopia significa evitare il classico taglia e cuci delle operazioni tradizionali, avere una riabilita zione immediata perché non ci sono punti di sutura, non avere cicatrici e complicazioni post-operatorie.
Anche per quanto riguarda l’anestesia l’operazione in artroscopia permette un minore intervento anestesico, e permette anche, volendo, di assistere all’operazione e di sentire in diretta le spiegazioni del chiurgo.
                        
Insomma un’operazione in artroscopia sembra essere, a detta di molti che l’hanno già affrontata, una cosa molto semplice da fare e che non lascia traumi.
Dott. Andrea Scala è uno Specialista in traumatologia, ortopedia e medicina dello sport




                      ARTROSCOPIA DE RODILLA
La Artroscopia consiste en la introducción por punción dentro de la articulación, de un sistema de len- tes conectado a una cámara de vídeo que permite la visualización de las estructuras intra articulares
Es un procedimiento quirúrgico que permite al cirujano visualizar, diagnosticar y tratar problemas en una articulación, sin necesidad de realizar una artrotomía con todas las ventajas que conlleva:
· mayor rapidez en la recuperación funcional de la articulación,
· menor dolor postoperatorio,
· menor estancia hospitalaria,
· mayor rapidez en la incorporación a la vida social.
   

    















          L'artroscopia del ginocchio
                       
                                          Generalità della tecnica 
L’artroscopia  ha rivoluzionato il trattamento delle patologie articolari.
Durante gli ultimi 20 anni, un numero crescente di interventi di chirurgia ortopedica ha potuto beneficiare dell'au-mento e dei progressi delle tecniche artroscopiche.
Prima quest'interventi chirurgici richiedevano ampie incisioni, una durata di ospedalizzazione prolungata ed un lun go periodo di riabilitazione funzionale.
Oggi, grazie alla chirurgia mini invasiva assistita da fibra ottica e video (artroscopia), il gesto chirurgico, la anestesia ed il seguito operativo sono molto meno pesanti. 
                       L'intervento chirurgico sotto artroscopia  
                         
L’artroscopia utilizza uno strumento ottico di 3 o 4 mm di diametro chiamato ottica che è introdotta nell’arti-colazione attraverso una breve incisione della pelle di meno di un cm.
Questa fibra ottica è collegata ad un sistema video che permette al chirurgo di esplorare la totalità di un'artico-lazione su uno schermo di controllo.
Gli strumenti necessari all'atto chirurgico, loro anche, sono introdotti nell'articolazione da un mini-orifizio.
Il chirurgo può dunque allo stesso tempo realizzare un atto diagnostico esplorando la cavità articolare e realiz-zare un atto terapeutico grazie alla mini-strumentazione adeguata. 
                                              Le articolazioni
 
  
  
 
La maggior parte delle articolazioni  maggiori può beneficiare di un intervento chirurgico sotto artroscopia.
Il ginocchio
 
L’artroscopia permette di diagnosticare e trattare numerose patologie del ginocchio
La traumatologia dello sport dominata da lesioni di un menisco o di un legamento crociato o a volte della cartila-gine beneficia in grandissima parte oggi della chirurgia artroscopica (meniscectomiaplastica legamentare o intervento sulla cartilagine).
Alcune patologie infiammatorie, degenerative o infettive possono anche essere trattate grazie all’artroscopia
In alcuni casi d'artrosi del ginocchio si può a volte realizzare una "pulizia" dell'articolazione sotto artroscopia allo scopo di diminuire il dolore del ginocchio.
La spalla
La chirurgia della spalla è anche molto accessibile all’artroscopia
Le indicazioni più frequenti sono le patologie della cuffia dei rotatori, alcune tendinite, le calcificazioni, le instabi-lità di spalla o lussazioni recidivante della spalla
Bisogna però tenere conto che tutte le patologie citate non possono o non devono a tutti costi essere curate ar-troscopicamente
L’indicazione deve essere decisa di caso in caso.
Le altre articolazioni
L’anca, il gomito, il polso ed il rachide possono anche, per alcune patologie, beneficiare dei progressi della chi rurgia artroscopica
Ad esempio, il sindrome del canale carpale può essere operata mediante artroscopia.
        
                   
  
                  
    
      
 
  

Assistenza artroscopica alla riduzione delle fratture articolari di polso

Luchetti R. e Atzei A.
FRATTURE DISTALI DI RADIOSi stima che circa 1/6 di tutte le fratture di polso possono esser trattate con l'aiuto dell'artroscopia.
FRATTURE ARTICOLARI SCOMPOSTE
Sono traumi da alta energia che comportano una comminuzione della frattura, classicamente accadono in giova- ni, hanno la tendenza all'accorciamento ed al collasso, si associano ad instabilità carpale e della RUD e sono difficilmente trattabili mediante manipolazione e gesso.
RIDUZIONE ARTROSCOPICA
Vantaggi: Visione completa della superficie articolare con minimo trauma chirurgico, possibilita' di asportazione di flap condrali e corpi mobili, controllo delle lesioni associate e loro trattamento, controllo della componente ulnare (stiloide).
Svantaggi: Procedura tecnica non semplice, curva di apprendimento, strumentazione dedicata e specifica (e cos-tosa).
TECNICA CHIRURGICA
  • Portale 3-4 per l'artroscopio, portale di lavoro 4-5 o 6-R.
  • Introduzione liquido da 6-R
  • Piu' facile triangolare dal portale 4-5 se la fibrina o l'ematoma oscurano la visione (foto 53).
  • Elevare i frammenti con strumenti appositi dal portale 4-5 (foto 54, 55, 56).
  • Usare bendaggio compressivo attorno all'avambraccio per ritardare lo stravaso del liquido dall'articolazione nei tessuti molli.
   
STRUMENTAZIONE
  • Artroscopio per piccole articolazioni (1.9 mm - 2.7 mm).
  • Trazione semplice o torre di trazione.
  • Strumenti motorizzati.
  • Fluoroscopio.
PORTALE PER L'INTRODUZIONE DELL'ACQUA
  • E' veramente importante tenere separati il portale dell'ingresso dell'acqua da quello di uscita, poiche' aiuta nel ritardare lo stravaso del liquido.
  • L'irrigazione per gravita', attraverso la cannula, non e' adeguato, meglio attraverso il portale 6-R con uscita dall'artroscopio.
  • Se avviene mediante la pompa dell'acqua, meglio usarla attraverso l'artroscopio con uscita separata.
  • Il tourniquet e' essenziale, contrasta il sanguinamento che oscura la visione.
PUNTI DI REPERE
  • Di solito il polso e' gonfio ed e' difficile riconoscere i punti di repere.
  • Reperi ossei: solitamente sono palpabili la base dei metacarpi, la protuberanza dorsale del radio e la testa dell'ulna.
  • Per determinare la localizzazione dei portali 3-4 e 4-5 considerare la sede radiale del 3° dito e l'asse medio del 4° dito.
QUANDO ESEGUIRE LA RIDUZIONE
  • Fra il 3° ed il 7° giorno.
  • Se fatta piu' precocemente si puo' avere sanguinamento che oscura la visione e stravaso di liquido.
  • Se fatta piu' tardivamente puo' risultare difficile la manipolazione dei frammenti.
INDICAZIONISpostamenti articolari con scalini di 2 mm o piu' dopo manipolazione classica.
Fratture articolari od extraarticolari con sospetto di lesione legamentose carpali od instabilita' della RUD.
CONTROINDICAZIONISindrome compartimentale.
Fratture esposte con lesioni massive dei tessuti molli.
FRATTURE DELLA STILOIDE RADIALESi riesce quasi sempre a ridurla anatomicamente.
Nelle fratture complesse rimane un punto di repere importante per gli altri frammenti.
Usare 2 o 3 fili di K come joysticks e manipolare i frammenti (foto 57, 58).
POSIZIONAMENTO DEI FILI DI KRimanere dorsali nella tabacchiera anatomica per non ledere l'arteria (foto 59).
Proteggere i rami sensitivi mediante l'uso di aghi attraverso cui fare passare i fili di K (foto 60).
FRATTURE A 3 FRAMMENTIPrima ridurre sempre la stiloide radiale.
Ridurre poi i frammenti mediali volari mediante accesso chirurgico limitato fra il fascio vascolo nervoso ulnare ed i tendini flessori. Il frammento volare ora puo' esser usato come fulcro per la riduzione ARS dei rimanenti frammenti dorsali come il "die punch".
FRATTURE DI BARTON VOLARI E DORSALIApplicare la placca come di norma.
I fili di K non sono sufficienti.
Non sacrificare una stabilita' per una procedura artroscopica.
Valutare ARS la riduzione ottenuta dopo l'applicazione della placca.
FRATTURA DELLA STILOIDE ULNARELa valutazione ARS permette un trattamento piu' razionale.
Palpare il TFCC per valutarne la consistenza.
Se il TFCC e' teso vuol dire che la maggior parte delle fibre del TFCC sono ancora attaccate alla parte prossimale dell'ulna.
Se e' lasso, osservare bene se la parte periferica del TFCC e' rotta, riparla se presente, considerare invece la sintesi interna della stiloide ulnare se non presente rottura periferica del TFCC.
ARTICOLAZIONE MEDIO CARPICAE' la sede migliore per verifare instabilita' carpali.
Possibilita' di corpi mobili e condriti post-traumatiche (uncinato).
   
FISSAZIONE ESTERNAPrenderla in considerazione se esiste comminuzione metafisaria. Puo' esser applicata prima o dopo l'artroscopia.
Se prima: il fissatore esterno e' usato per ridurre la frattura, poi si deve rifinire artroscopicamente la frattura (foto 61, 62, 63).
Se dopo: il chirurgo non dovra' lavorare molto sui grossi frammenti.
Inserire innesti ossei attraverso piccole incisioni fra il 4° e 5° compartimento dorsale.
PROGNOSIAccorciamento del radio.
Angolazione.
Riduzione articolare (RUD).
Lesioni dei tessuti molli circostanti.
INCONGRUENZA ARTICOLAREPer scalini articolari di 2 mm, riferirsi ai lavori scientifici di:
  • Knirk, JL; Jupiter, JB: J Bone Joint Surg, 68A:647-689, 1986.
  • Bradway, J; Amadio, P; Cooney, W: J Bone Joint Surg, 71A:839, 1989.
Per scalini articolari di 1 mm riferirsi ai lavori di:
  • Fernandez, DL; Geissler, WB: J Hand Surg, 16A:375-382, 1991.
  • Trumble, T; Schmitt, S; Vedder, N: J Hand Surg 19A:325-340, 1994.
LESIONI DEI TESSUTI MOLLI CIRCOSTANTIStudi artrografici.
Hixon: 82% di artrografie positive in 22 pazienti con fratture distali di radio.
Lesioni isolate o combinate.
Evidenza radiografica di instabilita' carpale nel 41% dei casi.
STUDI ARTROSCOPICIGeissler, et al.- JBJS, 1996
  
ARTROSCOPIA 
Respuesta a sus preguntas más frecuentes
¿Qué es la artroscopia?
Es un método mínimamente invasivo para diagnosticar y tratar problemas arti- culares.   
En la artroscopia se utiliza una cámara y un instrumental motorizado diminu-to, de manera que las incisiones en la piel no pasan de 7 milímetros.  
El nombre artroscopia viene del griego Artro: articulación, scopio: mirar.
Literalmente quiere decir mirar dentro de una articulación.
¿Es muy antiguo este procedimiento?
El artroscopio se conoce desde 1932, cuando un japonés, Kenji Takagi, utilizó un cistoscopio infantil para examinar una rodilla. 
Sin embargo pasaría mucho tiempo hasta la popularización de su invento. 
Pero el verdadero  boom ocurrió en la década del 90, con la aparición de cáma ras cada vez más pequeñas, y de la fibra óptica. 
Otro avance importante de finales de siglo veinte fue la aparición de la radio-frecuencia, un instrumental especial que realiza cortes precisos.
¿En que articulaciones se utiliza la artroscopia?
Se utiliza en rodilla, hombro, y con menor frecuencia en tobillo, codo y muñe-ca. 
Aunque inicialmente se trataba de un procedimiento diagnóstico, el médico rea lizaba la artroscopia para ver la articulación por dentro, hoy en día es diagnó stico y terapéutico, es decir, el médico diagnostica y cura a la vez.
¿Qué ventajas ofrece la artroscopia sobre la cirugía convencional?
Una incisión de menor tamaño, estéticamente más aceptable y con un período de recuperación menor.
¿Qué desventajas tiene la artroscopia?
* Es técnicamente más demandante, el cirujano ve el campo operatorio a tra-      vés de una pantalla de televisor, y no toca directamente la articulación sino a través de sus instrumental.
* Los equipos que se utilizan son costosos.
* El período de aprendizaje es largo.
¿Todos los procedimientos de las articulaciones se pueden realizar por artroscopia?
No, algunos procedimientos ameritan cirugía abierta, y en otros procedimien-tos es necesario realizar una combinación de cirugía artroscópica y mini inci-siones.
¿Es necesario anestesia durante la artroscopia?
Si, es necesaria la asistencia de un anestesiólogo y el procedimiento debe ser realizado en un quirófano.
¿Las incisiones de la artroscopia son pequeñas?
Si, en el caso de la rodilla son dos pequeñas incisiones de menos de un centí-metro, una a cada lado del tendón rotuliano
En el caso del hombro son generalmente 3 incisiones.  
Para cada incisión sólo se toma un punto de sutura, ya que tiene menos de 1 centímetro cada una.
¿Qué puntos de referencia usa el traumatólogo para las incisiones en la artroscopia de rodilla?
En la artroscopia de rodilla se emplean generalmente dos portales de aproxi-madamente 8 mm a cada lado del tendón rotuliano, uno lateral y uno medial, a 1, 5 mm de la línea articular
                                       
El portal lateral es ligeramente más bajo que el medial.  
Por el portal lateral se introduce una pequeña cámara que nos muestra una ima-gen en un televisor. 
Por el portal medial se introducen los distintos instrumentos que usamos en la artroscopia.
                  
¿En qué posición se coloca el paciente en la artroscopia de rodilla?
Se coloca en decúbito supino sobre la mesa quirúrgica, con la pierna a operar sobre un inmovilizador.
¿Cómo explora la rodilla el traumatólogo en una artroscopia?
Hay que seguir un orden para que no se nos olvide explorar nada.  
Generalmente se comienza con la articulación femoropatelar, después la parte anterior del menisco.
¿Qué enfermedades de la rodilla se pueden tratar por artroscopia?
¿Qué complicaciones tiene la artroscopia?
La cirugía por artroscopia no está exenta de complicaciones, sin embargo es-tas  ocurren en menos del 1% de los pacientes. 
Como en toda cirugía existe siempre el riesgo de infección y de trombosis veno sa profunda.
¿Cómo es la recuperación después de la artroscopia?
Depende del procedimiento que se realiza, generalmente el paciente se va de alta el mismo día, después de pasar los efectos de la anestesia y de mejorar el dolor.
¿Es muy dolorosa la artroscopia?
Depende del caso, pero por lo general no es un procedimiento doloroso. 
El anestesiólogo y su médico tratante se encargarán de darle analgésicos des-pués de la operación para que el dolor sea  el mínimo.
Menisco normal visto mediante artroscopia

                 Postoperatorio de artroscopia de rodilla.wmv



                        
                                                    Fine
Pubblicato su Blogger oggi 26 settembre 2012 alle ore 18,30 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu       

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