sabato 16 giugno 2012

(Scheda 64) Infezione ospedaliera o Infezione nosocomiale (1ª Parte) L'Infezione ospedaliera.


Infezione ospedaliera o infezione nosocomiale
L'Infezione ospedaliera
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
ATTENZIONE: Le informazioni qui sotto riportate hanno solo un fine illustrativo, non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico. 
Una infezione ospedaliera o infezione nosocomiale è una patologia infettiva acquisita all'interno di  una struttura ospedaliera.
L'OMS le definisce "Infezioni Correlate all'Assistenza" (ICA), riunendo nel concetto due aspetti fondamentali:

queste infezioni avvengono anche in ambienti non ospedalieri come RSA (Residenze Per Anziani, Ambulatori Specialistici vari, Comunità terapeutiche psichiatriche ecc.
- L'infezione avviene quasi sempre tramite il contatto tra fonte-veicolo-ospite.
Il veicolo più frequente sono le
mani degli operatori, coinvolte in tutte le pratiche terapeutiche ed assis tenziali.



Le infezioni ospedaliere sono una delle cause dei disturbi iatrogeni e sono generalmente causate da micror-ganismi opportunistici, presenti nell’ambiente, che di solito non danno luogo ad infezioni, ma possono provo-carle in pazienti immunodepressi (immunicompressi) sia durante il ricovero sia dopo la dimissione. 
Per affrontare l’aumento delle infezioni ospedaliere e dell’inefficacia della terapia antibiotica verso tutti quei microrganismi multiresistenti impiegano nelle sale operatorie, in Svezia (come già ampiamente detto nella precedente SCHEDA nr. 62) è stato messo a punto un nuovo tipo di flusso laminare mobile - TOUL - che investe il sito chirurgico e il tavolo portaferri con un flusso d’aria "ultra-pulita" riducendo la carica batterica fino a 95% tramite filtri Hepa senza interferire con il sistema di ventilazione esistente. 
Nella clinica universitaria di Uppsala, il tasso di infezione dei pazienti operati è sceso da 5,5% a meno di 0,5%.



Una strada per combattere le infezioni ospedaliere è quella di ridurre o eliminare il numero dei microor- ganismi sulle superfici di oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie, rubinetti, ringhiere, pias- tre, ecc. 
Infatti queste superfici possono ricevere e ospitare molti batteri patogeni, che poi giungerebbero ai pazienti semplicemente attraverso il contatto con uno di questi oggetti "contaminati"
Secondo alcune stime[1] l’80% delle infezioni nosocomiali si trasmette proprio in questa maniera. 
Sono in corso alcune prove all'interno di ospedali per misurare l'azione del rame e delle sue leghe, che sono materiali antibatterici; i risultati finora ottenuti sono molto promettenti: all'ospedale Selly Oak di Birmingham (Gran Bretagna) sugli oggetti in rame è stata registrata una diminuzione dell'90-100% dei batteri[2][3] e all'Hospital del Cobre di Calama (Cile) dell'84%[4].
Tre ospedali americani sono stati sede di un clinical trial, i cui dati preliminari hanno mostrato una diminu- zione del 97% dei batteri patogeni sugli oggetti in rame ed una riduzione del 40,4% del rischio di contrarre un'infezione nosocomiale da parte del paziente[5].

Tessera Sanitaria italiana
Stanza di un ospedale
Inattivazione microbica - Cinetica di inattivazione
IGIENE - Lavarsi le mani, una forma di igiene, è il metodo più efficace per evitare la diffusione delle malattie
Battericida Confezione di Ictammolo, un antisettico di origine naturale
Superfici di contatto antibatteriche in lega di rame



Note
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
  1. ^ Tierno, P., 2001: The Secret Life of Germs. Atria Books: New York, NY, USA
  2. ^ Role of copper in reducing hospital environment contamination
  3. ^ Ospedale Selly Oak - Comunicato stampa IIR
  4. ^ Effectiveness of copper contact surfaces in reducing the microbial burden (MB) in the intensive care unit (ICU) of Hospital del Cobre, Calama, Chile
  5. ^ Risk Mitigation of Hospital Acquired Infections Through the Use of Antimicrobial Copper Surfaces           
Voci correlate

PROPRIETÀ ANTIBATTERICHE



Il rame e le sue leghe sono batteriostatiche, cioè inibiscono la proliferazione dei batteri sulla loro superficie, quindi, indeneo nel combattere contro le INFEZIONI NOSOCOMIALI.
Rame e Salute
Questa utilissima proprietà viene sfruttata per le più svariate applicazioni, di cui ne citiamo qualcuna. Il tubo di rame per il trasporto dell'acqua potabile combatte la proliferazione della legionella pneumphila; le monete dell'euro sono state coniate in lega di rame, perché così diminuisce la possibilità che possano diventare veicolo di infezioni e malattie (infatti passano di mano in mano); le chiglie delle navi e i sostegni delle piattaforme off-shore ricoperti da lastre in leghe rame-nickel subiscono meno l'attacco del biofouling: in altre parole i molluschi e le alghe si attaccano su di esse con più difficoltà, o non riescono ad attaccarsi del tutto; infine ricordiamo che i funghi responsabili della peronospora delle viti vengono contrastati spargendo sulle foglie sali di rame.
Studi recenti hanno suggerito che il rame può risultare utile anche in ambiente ospedaliero, in particolare per contrastare le infezioni nosocomiali. Sono stati condotti dei clinical trial in tutto il mondo, nei quali è stata misurata la crescita batterica su come maniglie, lavabi, sponde dei letti, braccioli delle sedie, tavolini, piantane porta flebo, ecc. e facendo un confronto tra quelli realizzati in materiali convenzionali e quelli in rame e sue leghe. La scelta di questi oggetti non è casuale, dal momento che sono fortemente esposti al contatto di pazienti, visitatori e staff medico, e che i germi possono essere trasportati da un posto all'altro semplicemente toccandoli. I risultati sono stati eccezionali e confermano "sul campo" quanto osservato in laboratorio: per esempio all'Ospedale Selly Oak di Birmingham, è stato registrato un calo del 90-100% del numero di microrganismi. All'Ospedale del Cobre di Calama (Cile), in una ricerca condotta per 30 settimane in stanze di terapia intensiva, è stata osservata una diminuzione del 84% di batteri sulle superfici di rame. Uno studio condotto nei reparti di terapia intensiva di tre ospedali americani (il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, il Medical University of South Carolina (MUSC) e il Ralph H. Johnson VA Medical Center, entrambi a Charleston) ha registrato una riduzione del 97% dei batteri patogeni sugli oggetti in rame. Lo stesso studio ha mostrato che l'applicazione del rame e delle sue leghe nelle camere di terapia intensiva ha ridotto del 40,4% il rischio di contrarre un'infezione nosocomiale. I benefici dovuti alla scelta di questo metallo possono trasferirsi non solo sulla salute dei degenti ma anche sull'intera collettività, che eviterà maggiori tempi e costi dovuti ad un prolungamento del ricovero.
presentazione
USA: IL RAME AGENTE ANTIMICROBICO
Dal 2008 la "US Environmetal Protection Agency" (EPA, l'Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti) ha approvato la registrazione del rame e delle sue leghe come agenti antimicrobici capaci di ridurre specifici batteri dannosi, responsabili di infezioni potenzialmente letali. Le prove dell'EPA sono state condotte su oltre 350 leghe di rame con un contenuto di rame superiore al 60% e hanno evidenziato che il 99,9% dei batteri è stato eliminato dalla loro superficie in meno di due ore. Si noti che è la prima volta che ad un materiale solido viene attribuito questo status; in precedenza questa registrazione era stata concessa solo a liquidi o aerosol o gas, usati come disinfettanti. In sostanza i prodotti in rame, ottone e bronzo possono essere messi legalmente in commercio negli Stati Uniti dichiarando i loro pregi sul piano della salute pubblica ed, in particolare, che essi possono giocare un ruolo chiave nel combattere le infezioni ospedaliere.

IL "BRACCIALETTO"


In molte occasioni, a margine di fiere, incontri, convegni, ci viene ripetutamente chiesto se i braccialetti in rame “, se tolgono le “energie negative”, se curano i dolori articolari, se per funzionare devono essere lavorati in una particolare maniera e così via.
Bisogna ammettere che le proprietà dei braccialetti non sono state mai effettivamente provate. Recentemente è stata però riportata la notizia di una indagine compiuta su 300 persone sofferenti di artrite, che hanno indossato …il rame: un “significativo numero” di essi ha dichiarato di aver avuto benefici dal braccialetto.
Oltretutto questi braccialetti sono stati pesati prima e dopo l’esperimento ed è risultato che avevano perso 50 mg in un periodo 50 giorni.
Il rame in conclusione può essere assimilato non solamente i cibi e l’acqua potabile, ma anche attraverso la pelle.


CORPO UMANO


Nel metabolismo umano il rame è necessario per la crescita e lo sviluppo ed è indispensabile per un buono stato di salute. Un adulto necessita di un assunzione quotidiana di 0.9 mg di rame al giorno (secondo quanto stabilito dalla National Academy of Science, USA). La quantità di rame per Kg di peso corporeo è addirittura superiore nei primi anni di vita e in condizioni fisiologiche particolari come la gravidanza e l’allattamento.
Fabbisogno giornaliero raccomandato di rame
Adulti0.9 mg
Donne incinte1.0 mg
Donne in allattamento1.3 mg
Fonte: International Copper Association
La ricerca scientifica ha evidenziato che almeno una ventina di enzimi contengono rame ed una decina di essi ne dipendono per il loro funzionamento. Il rame è necessario per lo sviluppo embrionale, la crescita infantile, la robustezza delle ossa, la maturazione dei globuli rossi e bianchi, il trasporto del ferro, il metabolismo del colesterolo e del glucosio, la contrazione del muscolo cardiaco e lo sviluppo del cervello.
Per contro la carenza di rame può comportare alcuni problemi per la salute quali: anemia, problemi cardiaci e circolatori anomalie ossee, complicazioni nel funzionamento del sistema nervoso ed immunitario, dei polmoni e dei reni, della tiroide e del pancreas.
E’ molto improbabile che la normale ingestione di rame attraverso gli alimenti o l’acqua potabile possa comportare problemi per la salute. Peraltro, nel caso non usuale che l’ingestione risulti così elevata da provocare effetti tossici, l’organismo provvede ad auto-proteggersi espellendone l’eccesso, prima che esso possa venire assorbito, attraverso il vomito.
Il rame è presente in numerosi organi del corpo umano, anche in notevoli concentrazioni, con una media generale di 1,0 mg/Kg.
Concentrazione mg Cu/Kg (persone adulte)
Fegato6.7
Cuore3.3
Cervello5.8
Scheletro0.72
Capelli16
Fonte: Landner& Lindestrom, Copper in society and environment
Non esistono malattie professionali legate al rame. La letteratura medica riporta due rame malattie riguardanti il rame: il morbo di Wilson che provoca un accumulo di metallo e il morbo di Menke, che determina al contrario una forte carenza. In entrambi i casi si tratta di disfunzionamenti del metabolismo umano di origine genetica.

RAME CONTRO LA LEGIONELLA


Il batterio della legionella può vivere in ambienti artificiali come tubazioni, serbatoi, impianti idrici e di condizionamento degli edifici; esso è responsabile della legionellosi, una grave forma di polmonite, a volte perfino letale, che si contrae solo inalando piccole goccioline "contaminate" da questi batteri, che poi si annidano nei polmoni.
Questa specie di "aerosol" è più comune di quanto si pensi: si forma durante il funzionamento di docce, grandi impianti centralizzati di condizionamento, vasche idromassaggio, apparecchiature medicali, ma anche fontane, torri di raffreddamento, sistemi antincendio ecc..
La prevenzione si effettua a partire dalla fase di progettazione: per gli impianti idrico-sanitari uno dei fattori chiave è la scelta del materiale delle tubazioni. Molte ricerche hanno infatti concluso che nei tubi di rame il numero di legionelle presenti è più basso rispetto ai tubi in plastica e in acciaio; anzi: il rame è l'unico materiale usato nell'impiantistica ad avere proprietà antibatteriche.
Le ricerche hanno anche evidenziato che le tubazioni di rame limitano lo sviluppo del biofilm: ciò è importante, poiché è proprio all'interno del biofilm che i batteri possono trovare nutrimento e protezione.
Le proprietà batteriostatiche del rame e delle sue leghe non sono ristrette solo alle tubazioni di acqua potabile, ma sono applicabili alle superfici con cui una persona viene spesso a contatto, come per esempio maniglie, corrimano, rubinetti ed altro ancora.
Un recente studio condotto all'interno di un ospedale ha misurato la sopravvivenza di batteri su superfici di diversi materiali: sugli oggetti in lega di rame c'era oltre il 90% di microrganismi in meno rispetto a oggetti simili, ma fatti in materiali più comuni, come l'acciaio inox.
RICERCA 2003 DEL KIWA WATER RESEARCH 
Il KIWA Water Research, un prestigioso istituto di ricerca e certificazione olandese specializzato in temi ambientali e relativi alle acque, ha condotto uno studio per esaminare l'influenza dei materiali delle tubazioni più diffuse (rame, acciaio inox e PE-X) sullo sviluppo della legionella. Ciò è stato effettuato attraverso tre impianti (uno per ciascun materiale) che simulavano il normale funzionamento di un impianto domestico di acqua potabile, con le relative fasi di ricircolo, circuito aperto, shock termici. La temperatura dell'acqua è stata mantenuta a 37°C, cioè quella di massimo sviluppo della legionella.
Uno dei dati più significativi per valutare l'influenza del materiale è la velocità di sviluppo del biofilm - che fornisce nutrimento e protezione ai batteri - misurato indirettamente attraverso il livello di ATP (l'adenosin-trifosfato), una molecola presente in tutti gli organismi viventi; la velocità media è stata di 3,4 pg di ATP per cm2 al giorno nel tubo di rame, 3,8 nel tubo d'acciaio e 14,8 nel tubo di PEX (cioè 4,3 volte maggiore rispetto al rame).
Un altro parametro importantissimo è la quantità di legionella all'interno del biofilm, che conferma l'influenza del materiale delle tubazioni: tenendo conto di tutte le misure effettuate, il massimo valore trovato per il tubo di rame è di 600 cfu/cm2, contro gli 8.000 cfu/cm2 dell'acciaio e i 20.000 cfu/cm2 del pex (cfu è acronimo inglese di unità formanti colonie, parametro che indica approssimativamente la quantità di batteri).
RICERCA 2007 DEL KIWA WATER RESEARCH 
La successiva ricerca effettuata dal KIWA Water Reseach ha esaminato più a fondo l'effetto combinato materiali-temperatura, studiando la proliferazione dei batteri anche a 25°, 55°C e 60°C, valori scelti in base a parametri normativi/legislativi olandesi.
In questa nuova ricerca è stato aggiunto un quarto impianto in PVC-c e la lunghezza delle tubazioni è stata aumentata a 15 m.
A 25° è stato osservato che la legionella poteva sopravvivere nell'acqua e nel biofilm negli impianti in PeX-a, PVC-C acciaio inox, ma non era rilevabile in quello con i tubi di rame. A 55°C la legionella subiva pochissime "perdite", o addirittura nessuna, nell'acqua dei tubi in PeX-a, PVC-C e acciaio, mentre in quelli rame scompariva completamente ( e già crollava a 50°C).
Bisognava giungere a fino a 60° C per osservare la completa disinfezione anche negli altri materiali.
Ma il rame ha contrastato lo sviluppo della legionella fin dal principio: la colonizzazione dell'impianto in rame ha richiesto molti sforzi; nel corso dello studio si sono dovute effettuare complessivamente 5 inoculazioni di legionelle in più rispetto agli impianti degli altri materiali: gli stessi ricercatori hanno sottolineato che "la lunghezza dei periodi di avviamento è stata determinata solamente dalla lenta crescita e a volte perfino dalla morte delle legionelle nei tubi di rame".

IL RAME IN CUCINA


Il rame non trova solamente un largo impiego in agricoltura e nell’alimentazione animale, ma anche in cucina. Come ben sanno i cuochi, questo metallo possiede una conduttività termica così alta da evitare i rischi di surriscaldamenti locali, che fanno “attaccare” i cibi. Oltretutto i fondi dei recipienti in rame non rischiano di rovinarsi o deformarsi.
Il rame può presentarsi naturale o stagnato.
In generale, il rame naturale può essere usato per cuocere, ma non per conservare gli alimenti. Inoltre deve essere utilizzato in assenza di sostanze quali acidi o acidi grassi che possono intaccare il metallo e, conseguentemente, deteriorare gli alimenti. In questi casi viene usato il rame stagnato. Qui, lo stato superficiale di stagno protegge il recipiente dall’attacco delle sostanze acide.
Recipienti in rame sono tradizionalmente usati per la produzione di alimenti, come polenta, formaggi, verdura, cioccolato, marmellata e dolciumi e nel caso della produzione di birra e nella distillazione. 
FORMAGGI 
Il rame viene largamente impiegato nel campo caseario: tra i formaggi più noti ricordiamo il comte, lo sbrinz, l’emmenthal, il gruviera, la fontina e il grana padano e soprattutto il parmigiano reggiano. Per questi ultimi il marchio impone l’uso di caldaie in rame. 
L’utilizzo delle caldaie in rame è fondamentale non solo per ragioni tecnologiche (trasmissione del calore, non adesione del latte alle pareti, diminuzione tempi di cottura) ma anche per fattori biologici: il rame influenza l’acidificazione, la maturazione e le reazioni biochimiche durante la caseificazione, a tutto vantaggio delle proprietà organolettiche del formaggio. 
DISTILLAZIONE 
La maggior parte degli elementi che costituiscono il corpo di una distilleria (la caldaia, il cappello, la serpentina di raffreddamento, il collo di cigno) sono in rame. 
L’utilizzo di alambicchi in rame è addirittura obbligatoria per la fabbricazione del Cognac e del Armagnac. La scelta del rame è dovuta non solo alla nota capacita di scambio termico, ma anche ad una ragione chimica: il rame si combina con alcune sostanze a base di zolfo contenute nelle vinacce, formando il solfuro di rame, insolubile, che precipita e non finisce nel distillato. In caso contrario, le proprietà organolettiche di quest’ultimo sarebbero compromesse. 
CONSERVE E MARMELLATE 
Il rame è utilizzato anche nell’industria conserviera, soprattutto in quelle produzioni che richiedono l’uso di recipienti aperti. Si noti che la conducibilità del rame, oltre a garantire una uniforme distribuzione del calore, permette di ridurre del 30% i tempi di cottura rispetto ai recipienti in inox; il rapido incremento della temperatura è molto importante perché permette di preservare il colore e gli aromi dei frutti.


RAME NEGLI ALIMENTI


Come si assume il rame nell'organismo? Semplice, con l'acqua e col cibo. Numerosi cibi contengono rame. Generalmente una dieta ricca di rame include crostacei, noci, fegato, legumi e cioccolato. Altri cibi fonti di rame sono per esempio i piselli e funghi.
Pollo e riso sono relativamente poveri in rame, ma essendo consumati in quantità più alta possono dare un contributo significativo. Anche l'acqua potabile contiene rame.
La quantità dipende dalle falde e dai suoli dai quali proviene.
In genere il fabbisogno giornaliero di rame si aggira dal milligrammo in su, e alle donne in gravidanza o in allattamento ne viene raccomandata una quantità maggiore.
Ecco la quantità di rame (in µg/Kg) contenuta in alcuni cibi:
 
Spinaci (foglie)21250-52200Fegato di animali20000
Patate2070Carni2500
Pomodori890Crostacei20000
Pane1630Salame440
Riso3550Cioccolato (amaro)8800
Formaggio750-7800Cioccolato (al latte)2120

RAME E SALUTE

Il rame è presente in natura e disponibile in varie forme e concentrazioni nella crosta terrestre, negli oceani, nei laghi e nei fiumi. La vita umana, come quella degli animali e delle piante, si è sviluppata assieme a questo metallo presente in natura e, pertanto, la maggior parte degli organismi possiede meccanismi interni atti ad utilizzarlo.
Gli esseri umani e gli animali assimilano il rame da numerose fonti. Trattandosi di un elemento naturale, il rame è contenuto in gran parte degli alimenti che mangiamo e dell'acqua che beviamo. L'apparato digerente del corpo assimila la quantità di rame necessaria per godere di una buona salute attraverso un efficiente sistema di assorbimento, l'omeostasi. Il rame assunto in quantità superiore al necessario viene espulso.
Il rame è indispensabile per un buono stato di salute: estremamente utile per lo sviluppo dei bambini, per la robustezza delle ossa, la formazione dei globuli rossi e bianchi, il trasporto del ferro, il metabolismo del colesterolo e del glucosio, la contrazione dei muscoli del cuore e lo sviluppo del cervello. Una carenza di rame, al contrario, può provocare problemi di salute come anemia, problemi cardiaci e circolatori, anomalie nello sviluppo osseo nonché complicazioni nel funzionamento dei sistemi nervosi ed immunitari, polmoni, tiroide, pancreas e reni.
Oltre a tutto questo, il rame fornisce un importantissimo contributo all’igiene pubblica: possiede naturale proprietà batteriostatiche e, pertanto, è in grado di prevenire la proliferazione degli organismi patogeni nell'acqua potabile e sulle superfici domestiche. Le tubazioni degli impianti idraulici in rame possono contribuire a combattere determinati virus e batteri come quello che provoca la Legionellosi. 

VRA


"Innovazione per noi significa anche sfruttare le conoscenze e la tecnologia per produrre rame nel modo più sicuro ed eco-compatibile. Ed è qui che entra in gioco la nostra recente valutazione volontaria del rischio per il rame (VRA): l'industria del rame è stata la prima in Europa a portare a termine un processo che ha dimostrato ai legislatori di ogni paese che noi abbiamo anticipato severe linee di condotta a tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente. Questa VRA è la prova che abbiamo già adempiuto al nostro dovere di sollecitudine e che siamo già pronti per REACH. Siamo e continueremo a essere innovativi, preparati. In una parola, avanguardia."
John Schonenberger, Direttore generale European Copper Institute

Nel corso dell'anno 2000 l'European Copper Institute, per conto della Industria europea del rame ha deciso volontariamente di presentare una valutazione dei rischi (Voluntary Risk Assessment, VRA) connessi alla produzione, utilizzo e fine vita del rame metallico, delle polveri di rame e di quattro suoi composti.
Il processo di valutazione è stato concordato con l'Istituto Superiore di Sanità, essendo l'Italia il paese incaricato della revisione per conto della Commissione Europea e degli Stati Membri dell'Unione; l'Istituto Superiore di Sanità ha esaminato le procedure, fornito una guida sulle metodologie e riveduto i risultati.
Nel maggio 2005 l'Italia, per conto dell'European Copper Institute, ha sottoposto alla revisione della Commissione Europea e degli Stati Membri una bozza di un documento di valutazione del rischio. Il processo di revisione è stato completato nell'Aprile del 2008, dopo tre anni di analisi dettagliate e migliorative.
Il dossier sulla valutazione del rischio è stato approvato dal Technical Committee for New and Existing Substances (TCNES) della Commissione Europea; lo Scientific Committee on Health and Environmental Risk (SCHER) della Commissione Europea ha svolto una valutazione finale ed ha ulteriormente approvato le conclusioni sulla caratterizzazioni dei rischi per l'ambiente e la salute umana.
La valutazione complessiva, che copre gli aspetti della produzione, utilizzo e fine vita della catena del valore del rame, mostra che il quadro legislativo vigente garantisce in generale l'ambiente, la salute degli addetti all'industria e la popolazione europea.
Le principali conclusioni raggiunte dalla Commissione Europea e dagli esperti degli Stati Membri sono le seguenti:
  • l'utilizzo dei prodotti di rame risulta, in generale, sicuro per l'ambiente e per la salute dei cittadini dell'Europa.
  • il valore soglia perché si verifichino effetti acuti è di 4.0 mg/l di rame nell'acqua potabile, mentre il livello cui il grande pubblico è in generale esposto risulta di 0.7 mg/l. Ciò è coerente con il livello guida del rame di 2.0 mg/l, stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
  • per gli adulti, l'assunzione minima giornaliera di rame attraverso la dieta è di 1 mg, con una soglia massima di 11 mg. L'assunzione media reale si colloca tra 0.6 e 2 mg, suggerendo così che un aspetto problematico possa essere quello di una carenza.
  • in Europa i livelli di sicurezza per la presenza del rame nelle acque dolci e marine sono rispettivamente di 7.8 e 2.6 μg/l. Il livello di sicurezza per la presenza del rame nel suolo è di 79 mg/kg di peso secco. I livelli di sicurezza nei sedimenti delle acque dolci, di estuario e marine sono rispettivamente di 87, 144 e 338 mg di Cu per kg di peso secco. I livelli di rame effettivamente misurati in Europa nelle acque, nei sedimenti e nei suoli risultano generalmente molto al di sotto di queste soglie di sicurezza.
  • rischi ambientali sono possibili nel 14% dei siti industriali, laddove i trattamenti in loco delle acque sono insufficienti o dove gli effluenti nell'acqua presentano un basso livello di diluizione.
  • rischi professionali per la salute sono possibili in alcuni siti industriali, specialmente per i lavoratori occupati nella produzione di composti chimici e polveri di rame.
  • il rame non è un materiale CMR (cancerogeno, mutageno, dannoso per la riproduzione) o PBT (persistente, bio-accumulante, tossico).
Per accedere ad un riassunto della valutazione del rischio del rame, leggi la brochure dell'ECI (la traduzione in italiano è qui); il dossier completo di 1800 pagine (in inglese) è scaricabile dal sito dell'ECI e da quello dell'European Chemical Agency (ECHA).
Per accedere ai kit informativi, clicca qui.

Valutazione dei Rischi del Rame

Un’Industria Pioniera

Nell’aprile 2008, l’industria del rame ha completato una valutazione volontaria dei rischi del rame. L’esauriente valutazione, coprente gli aspetti produzione, uso e fine della value chain del rame, mostra che il quadro legislativo esistente in Europa tutela, in linea generale, l’ambiente, la salute dei lavoratori dell’industria e del pubblico generale.
La valutazione dei rischi è stata concordata dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri dell’UE. Il Comitato Tecnico della Commissione Europea per Sostanze Nuove ed Esistenti e il Comitato Scientifico della Commissione Europea per i Rischi della Salute e dell’Ambiente (SCHER), hanno effettuato anch’essi una valutazione e avvallato le conclusioni sulle caratterizzazioni dei rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. 
La “Copper Voluntary Risk Assessment” è la prima relazione dell’industria pubblicata sul sito web ufficiale dell’ European Chemical Agency (ECHA). Cliccate qui per accedere alla documentazione completa del sito web ECHA.





 


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Pubblicato su Blogger oggi 16 Giugno 2012 alle ore 15,03 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu


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