domenica 3 giugno 2012

(Scheda 56) Parliamo del ...PIEDE DIABETICO e del trattamento ortesico plantare e ortopodologico in piede diabetico gravemente ulcerato.

PARLIAMO DEL ...PIEDE DIABETICO
e del trattamento ortesico plantare e ortopodologico                                            in piede diabetico gravemente ulcerato
Articoli di ricerca curati da: Giuseppe Pinna per la S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».

2ª Parte
Il Trattamento ortesico plantare... e ortopodologico 
di piede diabetico gravemente ulcerato 
In data 20 settembre 1995, un nosocomio, decide di mettere ortesi podologiche ad una paziente di 65 an- ni, 67 kg, affetta da ULCERE PERFORANTI GRAVI ad entrambi gli avampiedi, grave neuropatia e vasculopatia periferica associate a una grave ed avanzata forma di DIABETE MELLITO.
La previsione medica è: AMPUTAZIONE DI ENTRAMBI I PIEDI, se non si riesce a rivascolarizzare e far suturare le ulcere plantari.
I piedi presentavano già effetti ed esiti di precedenti trattamenti chirurgici.
Nella foto si vede il piede sinistro con gravi malformazioni e posizioni anatomiche delle dita. 
Nella vista della parte superiore possiamo notare l'accavallamento del 3° dito sopra il 2 e 4°.
Piede sinistro
Nella foto seguente del piede destro notiamo invece l'esistente amputazione di tutto il 1° raggio metatarsale, e il disallineamento del 2 e 3° raggio, sempre visti nella parte superiore del piede (dorsale).
Piede destro

- seconda parte -

Nella prima foto si nota la gravissima situazione nella quale si trova la superficia plantare dell'avam- piede sinistro: l'ulcera è estesa e profonda tanto da lasciar temere per la vita della paziente a causa della possibile insorgenza di setticemia. Foto del 20/9/95
 
Nella seconda foto, scattata il 6 ottobre 1995 (cioè solo 16 giorni dopo), la paziente ha potuto deambu- lare grazie a delle ortesi plantari confezionate con materiali particolari. 
Si nota la rimarginazione dell'80% dell'ulcera, considerando che non è stata fatta nessuna cura, du- rante questo decorso. 
Il rimarginamento è naturale, coadiuvato dai materiali impiegati nelle ortesi. Foto del 6/10/95
Nella terza foto, si nota come la paziente, lasciata a gestirsi da sola il suo problema, in considerazione del fatto che una sua nipote era infermiera professionale e la poteva seguire pressochè giornalmente. Putroppo in questa foto scattata il 16 gennaio 1996, l'ulcera del centro dell'avampiede si è sì richiusa totalmente, ma a causa della deambulazione eccessiva, si presenta una nuova ulcera laterale al primo raggio metatarsale. Foto del 10/1/96
Viene quindi interpellato uno specialista della Clinica di Ortopedia e Traumatologia degli Spedali Civili di Brescia, che con un immediato ed opportuno intervento di chirurgia plastica ed ortopedica associati insieme, porta la soluzione finale su questo piede, provvedendo inoltre ad un corretto allineamento anche delle dita. La quarta foto, del 20/4/96, fa vedere l'esito finale di tutta l'operazione.
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Piede diabetico
Il piede è una delle parti del corpo più esposta a colpi e a sofferenze di ogni genere. 
Nelle persone diabetiche, col passare degli anni, questi danni ripetuti possono portare a ferite che si cica- trizzano molto lentamente o ad infezioni molto difficili da curare.
PER UNA CORRETTA IGIENE
E' buona norma abituarsi a fare quotidianamente un pediluvio serale; quando la sera togliete le calzature, so- prattutto se svolgete un lavoro sedentario, eseguite una costante ginnastica al piede per conservare una buona mobilità; servitevi periodicamente di un bravo pedicure per la pulizia e il controllo delle unghie.
E' buona abitudine calzare due paia di scarpe al giorno, al pomeriggio quelle con maggior calzata. 
I piedi si mantengono più freschi ed è migliore la traspirazione.
ALCUNE REGOLE PER MANTENERE IN SALUTE LE VOSTRE SCARPE
La calzatura è in buono stato quando:
messa su di un piano mantiene contatto con il piano sia nella parte interna che esterna;
non vi sia, sotto la punta, più dello spessore di un dito;
vista dall'alto della tomaia non si accomodi nè da una parte nè dall'altra;
la tomaia mantiene in tutte le sue parti lo stesso spessore;
il consumo nella suola e nel tacco non supera un terzo dello spessore originale.
ALCUNE REGOLE PER MANTENERE I NOSTRI PIEDI IN BUONA SALUTE
Il piede deve essere ben ospitato in una calzatura non solo in lunghezza, ma anche in larghezza e in altezza. Questo evita callosità nella parte superiore e laterale favorendo anche la modalità di deambulazione del pie- de, ritardando l'invecchiamento articolare e muscolare.
Il piede non deve essere appoggiato su una superficie piatta e dura, ma preferibilmente dovrebbe essere sup portato da un appoggio morbido e semirigido che accompagni l'andatura del piede (plantare). 
Questo ci aiuta a migliorare il ritorno venoso e la sensibilità dei nostri piedi.
Il fondo e il tacco delle nostre calzature sono di capitale importanza, in quanto riflettono e condizionano la nostra postura. 
Se troppo alto o troppo basso il tacco può nuocere, come allo stesso modo la suola se è troppo rigida, ma anche troppo flessibile.
E' buona norma che i materiali siano naturali. 
La pelle lascia passare l'ossigeno attraverso il "fiore" e cede l'umidità.
Infine se non sussistono problemi particolari e se la calzatura è di qualità il piede può benissimo adattarsi ad essa.
DIABETE E PIEDE DIABETICO
Non tutti i soggetti diabetici hanno un piede diabetico.
La prevenzione è la migliore terapia per evitare lesioni.
Il soggetto diabetico deve accuratamente controllare il piede almeno una volta durante il giorno per visionare se ci sono punti arrossati nella pianta, laterale, mediale e dorso.
Occorre tenere sotto controllo la sensibilità della pelle.
Da tenere in considerazione che solo la calzatura non aiuta, bisogna l'ausilio del plantare per aiutare e distri- buire meglio le pressioni.
Si consigliano calzature con lacci o velcro, per consentire eventuali adattamenti.
La suola deve essere a barchetta perché ha la funzione di far dondolare il piede dal calcagno alle dita, senza deformare la calzatura ne creare aderenze. 
Spesso si deve ricorrere alle calzature su misura, per es. nel caso del piede di Charcot (grave deformità) dove bisogna realizzare apposita scarpa.
La calzatura presenta caratteristiche un po' diverse, perché è utile una base molto larga nella parte centrale, tomaio morbido e modellabile, senza cuciture.
APPROFONDIMENTI: EDUCAZIONE PER I PAZIENTI

Prof. Luca Dalla Paola


Specialista in Endocrinologia, Malattie del Ricambio e Diabetologia

Perfezionamento nel trattamento del piede diabetico

Visiting Professor Harvard Medical School Boston USA
Prof. a c. Università degli Studi di Bologna Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare
Membro dell’European Diabetic Foot Study Group dell’EASD.
Responsabilie UO per il trattamento del piede diabetico Villa Maria Cecilia Hospital-Cotignola (Ra)
sintomi diabete di tipo 2

IL PIEDE DIABETICO

la chirurgia percutanea del piedeDEFINIZIONE
La lesione ulcerata del piede diabetico è una ulcerazione che può formarsi a livello del piede e della caviglia di persone affette da diabete mellito tipo 1 e tipo 2. 
Più del 25% dei soggetti diabetici sviluppa, nel corso della propria vita, problemi ai piedi.
Più dell’80% delle amputazioni nel mondo occidentale vengono praticate nella popolazione diabetica e la lesione ulcerativa ne è il fattore di rischio più importante.
E’ però ormai scientificamente provato che più precoce è il riconoscimento ed il conseguente trat-tamento, migliori sono i risultati clinici.

dalla paola chirurgia percutanea del piede
LE CAUSE

Il diabete mellito può danneggiare i nervi degli arti inferiori e dei piedi. 
Tale condizione può creare una riduzione della sensibilità che impedisce di eviden-ziare iniziali lesioni a carico dei piedi. 
Ciò comporta che le lesioni possono peggiorare ed infettarsi senza che il paziente se ne renda conto. 
Se ciò avviene si può giungere alla amputazione di un dito, di parte del piede o addirittura dell’arto inferiore.

Il piede e la chirurgia percutanea
FATTORI DI RISCHIO

Si definisce fattore di rischio una caratteristica che aumenta la possibilità di sviluppare una malattia o una condizione patologica. 
I seguenti fattori aumentano il rischio di sviluppare ulcere al piede nella popolazione diabetica. 
Comunichi al suo medico se presenta alcune di queste condizioni:
  • Neuropatia periferica (riduzione della sensibilità tattile e termica a livello dei piedi, sensazioni di bruciore e crampi soprattutto durante la notte).
  • Riduzione della circolazione arteriosa a livello degli arti inferiori.
  • Calzature non opportunamente indossate e sviluppo di lesioni da conflitto.
  • Deformità a carico delle dita, del piede o della caviglia.
  • Fumo di sigaretta.

dalla paola chirurgia del piede
SINTOMI

Se puo’ riferire alcuni di questi sintomi o segni clinici, non dia per scontato si tratti di piede diabetico
Tali sintomi o segni clinici potrebbero essere dovuti ad altre, meno serie, condizioni patologiche. 
Se comunque presenta alcune di queste condizioni ne parli con il suo medico:
  • Arrossamenti, vesciche o vere e proprie lesioni a carico del piede o della caviglia.
  • Dolore di qualsiasi tipo al piede.
  • Deambulazione difficoltosa.
  • Cambiamento del colore della cute di parte o di tutto il piede.
  • Piedi freddi.
  • Gonfiore del piede o caviglia.
  • Febbre associata a cute arrossata o gonfiore del piede.

chirurgia piede diabetico
DIAGNOSI

Il suo medico le farà domande riguardo i suoi sintomi e la sua storia clinica e la visi- terà. 
In caso di dubbio il suo medico curante probabilmente la invierà ad uno Specialista.
Gli esami che potrebbe richiedere sono i seguenti:
  • Esame microbiologico della lesione per aiutare a capire la genesi della infezione e quali germi sono interessati.
  • Esame radiografico per evidenziare un eventuale interessamento infettivo dell’osso (Osteomielite).
  • Esame TAC o Risonanza magnetica ossea per evidenziare raccolte profonde di pus o in caso di dubbio di Osteo- mielite non risolto dalla radiografia standard.
  • Esame ecodoppler arterioso arti inferiori per valutare lo stato della circolazione arteriosa a carico degli arti inferiori.
  • Esami del sangue tra cui gli indici di infiammazione (emocromo-VES-PCR) e la valutazione del compenso gli- cemico (glicemia-HbA1c).

chirurgia percutanea del piede
TRATTAMENTO

Il suo medico curante deciderà assieme a Lei il miglior trattamento per il suo quadro clinico. Le opzioni potrebbero essere:
Medicazioni semplici o avanzate a seconda dello stato della lesione.
- Scarico delle pressioni patologiche a livello del piede con utilizzo di gambaletti ges-       sati o calzature da medicazione. 
Il trattamento con tali dispositivi è essenziale per ridurre la pressione a livello della pian ta del piede. 
E’ stato dimostrato da molti studi scientifici che tale terapia è la più importante per la guarigione delle lesioni ulcerate che si sviluppano a livello della pianta del piede...
Terapia antibiotica. 
La terapia antibiotica deve essere istituita per un periodo variabile (solitamente 4-6 settimane) in caso di infezione clinicamente evidente. 
Può essere utilizzata anche in caso di lesione ulcerata non clinicamente infetta ma che si instaura per esempio in un piede con deficit della circolazione.
Controllo della glicemia. 
Il miglioramento del controllo glicemico permette una più facile guarigione. 
Altresì è vero che un peggioramento del controllo del diabete può essere un segno di infezione che sta progredendo. 
In questi casi è indispensabile utilizzare la terapia insulinica anche in pazienti che non la utilizzavano prima dell’in-sorgenza della lesione ulcerata..
Trattamento chirurgico. 
La toilette chirurgica, per rimuovere tessuti necrotici ed infetti dalla leisone ulcerata, è quasi sempre necessaria.
Trattamento chirurgici più aggressivi possono essere utilizzati in caso di infezione profonda che interessi anche le ossa. 
Obiettivo del trattamento chirurgico dovrebbe comunque essere la conservazione più ampia possibile dei tessuti..
Il trattamento dell’ischemia. 
Nella maggior parte dei casi è possibile, sotto mani esperte, correggere il deficit circolatorio con tecniche endovasco-lari o con by-pass chirurgici.

piede diabetico chiururgia
PREVENZIONE

Per ridurre il rischio di sviluppare una lesione ulcerata a livello del piede consideri i seguenti punti:
Esegua una toilette giornaliere a livello dei piedi. 
Lavi con acqua tiepida e sapone, quindi asciughi accuratamente la pelle anche tra le dita.
Approfitti della igiene quotidiana per ispezionare i piedi e per scoprire eventuali lesioni precoci di cui potrebbe non accorgersi. 
Utilizzi uno specchio o l’aiuto di un familiare se non riesce a ispezionare completamente tutte le parti di entrambi i piedi.
Utilizzi creme ammorbidenti non profumate e senza alcool per mantenere la pelle elastica. 
Non utilizzi creme tra le dita.
Il suo medico dovrebbe ispezionare i suoi piedi e saggiarne la sensibilità almeno una volta all’anno.
Se si rende conto di una lesione di nuova insorgenza si faccia vedere dal suo medico il prima possibile. 
Il suo medico potrà inviarla da uno Specialista che saprà trattare in modo appropriato la lesione.
I pazienti diabetici possono avere difficoltà a trattare le unghie. 
In tal caso è utile sentire un podologo specializzato nella gestione di pazienti diabetici.
Utilizzi calzature adeguate.
Eviti il fumo di sigaretta.
Tenga sotto controllo il suo diabete.
I calli possono incrementare la pressione a livello cutaneo e quindi provocare lesioni ulcerate.
Faccia riferimento ad un podologo esperto per la gestione delle callosità.
Recenti studi hanno dimostrato che pazienti diabetici a rischio di lesioni ulcerative a carico dei piedi hanno un mo- desto incremento della temperatura cutanea dei piedi. 
Misura quindi regolarmente la temperatura cutanea a livello dei piedi con un termometro ad infrarossi.

                               LUCA DALLA PAOLA

diabete giovanile
  • Medico Chirurgo
  • Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
  • Prof. a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Bologna
Dalla paola malattie del metabolismo
  Luca Dalla PAOLA e il suo Staff

Fine 2ª Parte

Pubblicato su Blogger oggi 3 Giugno 2012 alle ore 20,58 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu



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