LA MEDICINA MONASTICA E BIZANTINA
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo»; che ci addentra in un per- corso storico narrandoci che: "durante il corso dei secoli la medicina ha attraversato diversi stadi che, secondo gli storici, sono i seguenti: medicina istintiva, medicina sacerdotale, medicina magica, medicina empirica, medicina scientifica".
STORIA DELLA MEDICINA
ANTICA, MEDIEVALE E MODERNA
LA MEDICINA MONASTICA E BIZANTINA
A un secolo dalla morte di Galeno, la "setta" dei Cristiani era ormai così potente da impensie rire non poco gli imperatori e minacciare di detronizzare divinità millenarie.
Quando nell'anno 326 Costantino dichiarò il Cristianesimo religione ufficiale, lo accusarono di voler minare le fondamenta dell'impero Romano.
Avuta via libera, i Cristiani trasformarono in breve i templi in chiese, ed elessero Gesù Cristo guaritore dell'umanità.
Prima vicino agli altari poi nelle case private, i malati guarivano - si diceva- per intercessione dei santi.
Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Grande e Costantino I
Pullularono immediatamente presso il popolino i santi protettori, anch'essi specialisti -come gli dèi- in specifiche patologie:
S. Rocco e S. Sebastiano erano invocati contro la lebbra,
S. Apollonia contro le malattie dei denti,
Santa Lucia contro quelle degli occhi,
S. Antonio l'Eremita contro il fuoco sacro.
E i due fratelli medici SS. Cosma e Damiano effettuarono quello che -secondo la leggenda- fu il primo trapianto della storia:
la gamba prelevata ad un uomo appena morto, trapiantata al posto di una gangrenosa.
Ma fu in questo periodo che nella pace dei chiostri si verificò un evento nuovo, rivoluzionario, destinato a sconvolgere radicalmente le usanze ormai millenarie dell'assistenza e della cura dei malati.
Era stato un santo -che pochi conoscono- a fondare il Monachesimo in Oriente, S. Pacomio (292-348).
San Pacomio (Tebe, 292 – Pbow, 9 maggio 348) fu un ex militare, divenuto monaco; è considerato il fondatore del mona-chesimo cenobitico.
I cenobiti (dal latino cenòbium, a sua volta dal greco κοινός, "comune", e βίος, "vita") sono monaci cristiani le cui prime co munità risalgono al IV secolo.
Il cenobitismo è una forma comunitaria di monachesimo, praticata in monasteri (cenobi) sotto la guida di un'autorità spiri-tuale, secondo una disciplina fissata da una regola.
Si contrappone alle forme individuali di isolamento monastico.
I cenobiti si differenziano dagli eremiti in quanto praticavano una vita comunitaria anziché solitaria.
Fondatore del cenobitismo è considerato San Pacomio, monaco egiziano, vissuto a cavallo fra III e IV secolo.
Il cenobitismo fu diffuso in occidente da San Benedetto da Norcia dopo l'incontro con l'abate Servando, e su quei principi istituì l'Ordine di San Benedetto.
San Pacomio il grande
Aveva riunito nella Tebaide circa 5000 cristiani dando loro una Regola.
Il Monastero pacomiano era in origine costituito da un complesso di capanne circondate da un muro, nel quale erano contenuti i vari servizi tra cui l'infermiera, severamente separata dal resto della comunità.
Per accedervi occorreva un permesso speciale da presentare ai "ministri degli infermi".
Ai malati era proibito entrare nei refettori, una specie di isolamento: in compenso potevano fare il bagno "ogni volta che se ne presenti l'occasione".
Il Monastero pacomiano era in origine costituito da un complesso di capanne circondate da un muro, nel quale erano contenuti i vari servizi tra cui l'infermiera, severamente separata dal resto della comunità.
Per accedervi occorreva un permesso speciale da presentare ai "ministri degli infermi".
Ai malati era proibito entrare nei refettori, una specie di isolamento: in compenso potevano fare il bagno "ogni volta che se ne presenti l'occasione".
In Occidente, il fondatore della medicina monastica fu invece S. Benedetto da Norcia (480-547).
San Benedetto da Norcia (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) è stato un monaco, fondatore dell'ordine dei Benedettini
La sua regola Ora et labora contemplava anche l'assistenza agli infermi, che aveva anzi la precedenza "avanti tutto e sopra tutto".
Prima di recarsi a Montecassino, S. Benedetto aveva fondato a Subiaco il primo dei suoi mo-nasteri dedicandolo proprio ai SS. Cosma e Damiano.
Cosma (o Cosimo) e Damiano, noti anche come santi medici (... - Cirro, Siria, 303) sono ritenuti dalla tradizione due gemelli di origine araba, medici in Siria e martiri sotto l'impero di Diocleziano
San Benedetto da Norcia (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) è stato un monaco, fondatore dell'ordine dei Benedettini
La sua regola Ora et labora contemplava anche l'assistenza agli infermi, che aveva anzi la precedenza "avanti tutto e sopra tutto".
Prima di recarsi a Montecassino, S. Benedetto aveva fondato a Subiaco il primo dei suoi mo-nasteri dedicandolo proprio ai SS. Cosma e Damiano.
Cosma (o Cosimo) e Damiano, noti anche come santi medici (... - Cirro, Siria, 303) sono ritenuti dalla tradizione due gemelli di origine araba, medici in Siria e martiri sotto l'impero di Diocleziano
A Montecassino, per l'assistenza medica esistevano le infermerie.
Ma curare un malato non voleva dire solo assicurargli un giaciglio, dargli da mangiare e da be re: significava anche saper lenire i suoi dolori, medicargli le piaghe, curare le malattie "inter- ne", le più difficili da capire.
Per tutto ciò occorreva una conoscenza medica che non si può improvvisare: e occorreva so-prattutto una "continuità" in questa assistenza, anche per quanto riguardava la disponibili-tà di medicamenti.
Ma curare un malato non voleva dire solo assicurargli un giaciglio, dargli da mangiare e da be re: significava anche saper lenire i suoi dolori, medicargli le piaghe, curare le malattie "inter- ne", le più difficili da capire.
Per tutto ciò occorreva una conoscenza medica che non si può improvvisare: e occorreva so-prattutto una "continuità" in questa assistenza, anche per quanto riguardava la disponibili-tà di medicamenti.
Nacque allora la figura del Monacus infirmarius, cui sarebbe presto seguita quella del Medi-cus, il quale aveva tra l'altro l'incombenza di istruire i novizi che avrebbero dovuto prosegui-re la sua opera: un principio di scuola per l'insegnamento della medicina.
E nel monastero nacquero anche gli "orti dei semplici" per coltivare le piante medicamentose, da essiccare poi e conservare nei massicci armadi dell'armamentarium pigmentariorum, proto tipo della futura farmacia monastica.
L'assistenza fu in primo tempo limitata entro le mura del monastero, ma in seguito il monaco infirmario uscì all'aperto per curare anche i malati non monaci.
Nelle celle e nelle biblioteche gli amanuensi copiarono sulle pergamene con pazienza e peri-zia i testi di Galeno, di Celio Aureliano, di Rufo d'Efeso, di Plinio.
Celio Aureliano
Rufo d'Efeso
Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio
In breve Montecassino divenne un centro importantissimo di studio, specie verso la fine del IX secolo, dove accorrevano studiosi da ogni parte d'Italia e d'Europa.
Lo stesso si verificò per altri monasteri, come quello di S. Gallo, di Bobbio, di Fulda, di Char-tres, della Germania e dell'Irlanda.
L'Abbazia di San Gallo (in tedesco Fürstabtei Sankt Gallen) fu per molti secoli una delle principali abbazie benedettine d'Europa. È situata nella città di San Gallo nell'odierna Svizzera
Biblioteca dell’Abbazia di San Gallo
Immagine di San Colombano della vetrata della cripta dell'Abbazia di Bobbio
L'erezione del monastero e la chiesa di Fulda, 12 marzo 747, venne fondata da San Sturmio discepolo di San Bonifacio e avvennero sotto la sua personale direzione e vennero dedicati al Redentore
Facciata e in terno del monastero e chiesa di Chartres
A questo punto fece la sua comparsa nel linguaggio comune un neologismo d'ispirazione clas sica: xenodochio.
Significa semplicemente ospizio; e a questo termine fecero presto corona altri termini più co-muni come le case di Dio, gli ospizi per Crociati, quelli di confraternite e corporazioni, gli ospe dali, i lebbrosari.
Sono l'espressione più viva ed eloquente dello spirito delle prime comunità cristiane, che tra-ducono il concetto che il malato -accettato in nome di Dio- dev'essere "servito" in ogni modo.
Egli è il vero signore dell'Istituto di ricovero.
Significa semplicemente ospizio; e a questo termine fecero presto corona altri termini più co-muni come le case di Dio, gli ospizi per Crociati, quelli di confraternite e corporazioni, gli ospe dali, i lebbrosari.
Sono l'espressione più viva ed eloquente dello spirito delle prime comunità cristiane, che tra-ducono il concetto che il malato -accettato in nome di Dio- dev'essere "servito" in ogni modo.
Egli è il vero signore dell'Istituto di ricovero.
Per merito del Cristianesimo il Medioevo diviene quindi l'espressione massima della carità ver
so il prossimo.
Le grandi epidemie, le malattie, la povertà, sono rese più tollerabili proprio dall'opera delle confraternite e delle congregazioni, degli ospizi, delle infermerie, degli ospedali, degli ordini cavallereschi creatori di xenodochi.
so il prossimo.
Le grandi epidemie, le malattie, la povertà, sono rese più tollerabili proprio dall'opera delle confraternite e delle congregazioni, degli ospizi, delle infermerie, degli ospedali, degli ordini cavallereschi creatori di xenodochi.
Tra questi ultimi l'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme (divenuto successivamente Ordine dei Cavalieri di Malta), che gestiva in origine ad Amalfi un ospizio per ricovero dei pellegrini.
Dopo che nel 1099 i crociati conquistarono Gerusalemme, l'ospizio fu ingrandito nell'ospe-dale di S. Giovanni Battista.
Successivamente, sempre per merito di quest'Ordine, sorsero altri ospedali e ospizi in altri luoghi. Numerosi altri ordini si occuparono degli infermi: S. Maurizio e Lazzaro, S. Antonio, S. Giacomo, S. Maria della Mercede, Crociferi della Stella Rossa, Altopascio, l’Ordine Ospedaliero di S. Spirito, fondato a Montepellier alla fine del XII secolo.
Dopo che nel 1099 i crociati conquistarono Gerusalemme, l'ospizio fu ingrandito nell'ospe-dale di S. Giovanni Battista.
Successivamente, sempre per merito di quest'Ordine, sorsero altri ospedali e ospizi in altri luoghi. Numerosi altri ordini si occuparono degli infermi: S. Maurizio e Lazzaro, S. Antonio, S. Giacomo, S. Maria della Mercede, Crociferi della Stella Rossa, Altopascio, l’Ordine Ospedaliero di S. Spirito, fondato a Montepellier alla fine del XII secolo.
Nell'anno 326 Costantino aveva annunciato che la nuova capitale dell'Impero Romano d'Ori- ente -a lui rivelatasi in sogno- doveva essere la città di Bisanzio, un'antica città greca fonda- ta nel 657 a.C., e il 12 maggio del 330 fondò sulla vecchia Bisanzio la Nuova Roma, che avrebbe poi preso il nome di Costantinopoli.
Una civiltà, la bizantina, che sarebbe durata mille anni.
Ma il suo ruolo nella cultura europea fu "quasi esclusivamente di imbalsamazione e di con-servazione". L'organizzazione medica ricalcava la romana: v'erano anche a Bisanzio gli ar-chiatri di palazzo e quelli popolari, i quali ultimi erano anche incaricati dell'insegnamento.
Tuttavia, seguendo le usanze fastose della corte, i medici che ne facevano parte ricoprivano anche alte cariche onorifiche, portavano insegne fastose e indossavano vesti sontuose.
Tra i medici bizantini si distinse in particolare Oribasio, nato a Pergamo intorno all'anno 325, che divenne medico personale di Giuliano l'Apostata e tramandò -con la sua monumen tale opera Sinagoghe mediche- le opere dei maggiori medici del passato.
Oribasio
Flavio Claudio Giuliano (in latino: Flavius Claudius Iulianus), fu chiamato anche Giuliano II o Giuliano il Filosofo (per distinguerlo da Didio Giuliano o da Giuliano di Pannonia, usurpatore dell'epoca di Carino) o Giuliano l'Apostata è stato un imperatore e filosofo romano, l'ultimo sovrano di chiaratamente pagano, che tentò senza successo di restaurare la religione romana dopo che essa era stata abbandonata a favore del cristianesimo da suo zio Costantino I e dal figlio Costanzo II
Il primo medico cristiano di un certo rilievo fu Ezio di Amida (Aezio di Amida o Ezio è stato un fisico e medico bizantino dell'Impero romano) (502-575), impregnato tuttavia non solo del misticismo cristiano ma anche della superstizione pagana, delle formule magiche e degli in-cantesimi, pur dichiarandosi egli fedele seguace di Galeno.
Fu il primo a fare menzione -in terapia- della canfora, dei chiodi di garofano e di altre droghe orientali, più tardi introdotte abbondantemente dagli Arabi.
Ma si avvaleva anche di formule magiche e di incantesimi sia nella preparazione dei rimedi che in alcuni procedimenti terapeutici.
Un altro grande medico di questo periodo, Alessandro di Tralles (525-605), viene ricorda- to specialmente per i suoi Dodici Libri di Medicina, nei quali mostra di essere abbastanza d'accordo con Ippocrate e Galeno sulla dottrina degli umori.
Si serviva in modo oculato dei rimedi di cui poteva disporre; ma quando questi fallivano non esitava anche lui a ricorrere a quelli magici.
Paolo d'Egina (625-690) fu l'ultimo dei grandi medici cristiani, interessato in particolare alla chirurgia, cui dedicò sei dei sette libri della sua Enciclopedia.
La celebre Opera chirurgica di Fabrizio d'Acquapendente pubblicata nel 1592 è in gran par-te un estratto di questa Enciclopedia, in cui sono descritte dettagliatamente la flebotomia, la coppettazione, la cauterizzazione, la legatura dei vasi, la tracheotomia, la paracentesi, la resezione delle costole nell'empiema, l'emorroidectomia, l'asportazione di cataratta.
Paolo d'Egina si occupò a fondo anche di pediatria e di ginecologia, dei significati del polso (ne descrisse 62 varietà) e della dieta.
Non va infine dimenticato Giovanni Attuario, medico di corte a Costantinopoli nell'ultima par te del III secolo: è passato alla storia come autore del miglior Trattato di uroscopia dell'anti-chità a noi pervenuto, il De Urinis.
Molto onestamente ritiene che l'esame dell'urina deve costituire soltanto un momento della diagnosi, diversamente da quanto sosterranno gli uroscopisti dei secoli successivi, per i quali la diagnosi va basata esclusivamente sull'osservazione delle urine.
Nel suo Funzioni e alterazioni dello spirito, Attuario sostiene che i disturbi mentali possono dipendere direttamente da cause organiche, da errori dietetici o da affaticamento, consiglian do per trattarli diete, bagni ed esercizi fisici.
Ma non fu assolutamente capito dai contemporanei: in un'epoca infarcita di possessioni de-moniache, di influssi magici e di stregonerie, agli occhi dei più le malattie mentali non pote-vano che essere esclusiva opera degli spiriti maligni.
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