lunedì 17 settembre 2012

(Scheda 101) Chiariamo alcuni punti sulla SCIATICA e la LOMBALGIA.


SCIATICA E LOMBALGIA
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo.
                                                        


Il mal di schiena è il nome che si dà volgarmente alla lombalgia ed alla sciatalgia e, esiste da quando l’uomo ha imparato a stare eretto. 
Oltre la metà dei pazienti che un osteopata visita ne soffre. 
La lombalgia è un disturbo comune sia tra i giovani sia tra gli adulti. 
Chi non ha mai sofferto di mal di schiena
Molte persone ne soffrono da qualche tempo, ed il loro disturbo è cresciuto nel tempo passando da lieve a sempre più imponente. 
Molti pazienti lamentano dolore dopo aver spinto un mobile o dopo aver sollevato qualcosa di pe-sante, e questo anche quando hanno una schiena per così dire “sana”
                               
Le donne spesso lamentano una persistente lombalgia dopo o durante la gravidanza, altre du-rante il periodo mestruale al punto tale da dover prendere analgesici e rimanere a letto per 3 giorni. 
Il mal di schiena altre volte sembra apparire senza una causa.
  
   
    
La sciatica e lombalgia non sono malattie che conducono alla morte, ma sicuramente danno dei dolori molto intensi ed insopportabili.
In Svezia, i membri del Progetto Salute Nazionale, hanno sviluppato negli anni un centro statis-tico molto attendibile, e riportano che la lombalgia affligge il 51% delle persone che fanno un lavoro leggero, ed il 64% delle persone che svolgono un’attività più pesante. 
Fra l’altro il mal di schiena, stando alle loro statistiche, sembra affliggere di più le persone gio-vani. 
Tra queste percentuali il 35% sviluppa una sciatica, mentre 90% avrà recidività della lombal- gia.
Un’indagine clinica e radiologica della città Inglese di Leigh, ha rilevato che tra i maschi di età compresa tra i 50 e i 64 anni, ben 83% mostra un evidente degenerazione dei dischi interver-tebrali lombari.
                     
      
I sintomi classici della lombalgia sono:
• Indolenzimento o fastidio nella bassa schiena
• Dolore acuto localizzato nella bassa schiena. Può avvenire in maniera acuta e lancinante (lom- balgia acuta) od in maniera sorda e costante (lombalgia cronica)
• Il dolore s’irradia dalla bassa schiena alla natica verso la porzione posteriore della coscia fino al polpaccio, e talvolta il dolore prende anche la zona anteriore della coscia quando le vertebre im-plicate sono le prime lombari.
                           
Quasi sempre il paziente con lombalgia, quando arriva nello studio dell’osteopata, è piegato su se stesso in avanti, urlando di dolore, l’osteopata lo fa accomodare sul lettino facendogli assu-mere una postura antalgica in modo da farlo rilassare dal dolore e poi interviene con una mani-polazione assolutamente non dolorosa, liberando il paziente dalla sua lombalgia. 
Ovviamente questo in situazioni ottimali e in special modo quando il problema non è cronico: di fatto, comunque, il paziente avrà un miglioramento.
                            
Un paziente con una lombalgia acuta arriva perfino ad avere dolore se starnutisce o tossisce, ed un senso d’intorpidimento e formicolio prende la gamba coinvolta. 
Questo paziente cerca di tenere una posizione antalgica, la quale, protratta nel tempo, in realtà non farà altro che peggiorare la sintomatologia, limitandone sempre di più qualsiasi movimento. 
Le reazioni neurologiche testate con il martello Babinski evidenzieranno l’assenza o l’indeboli-mento del riflesso. 
In alcuni casi, il dolore non nasce da un trauma, semplicemente nel tempo diventa sempre più im portante. 
Pazienti in soprappeso e con un addome prominente aumentano la loro curva fisiologica di lordo-si, aumentando tale arco, impegnano il forame intervertebrale con conseguente pressione sui ner vi accusando così una lombalgia.

                
       TRATTAMENTO OSTEOPATICO DELLA SCIATICA E DELLA LOMBALGIA

















La maggior parte delle volte un dolore acuto è dovuto ad un problema della colonna, mentre un dolore che aumenta ine-sorabilmente senza alcuna pausa fa pensare ad una infiamma-zione od ad altro. 
Comunque è bene in tutti i casi fare degli esami più approfonditi d’accertamento tipo raggi X, TAC o RMN anche per valutare lo stato del disco
Tuttavia in caso di una lombalgia acuta i raggi X potrebbero non mostarre alcuna anormalità, magari solamente un’osteoartrite di lieve o media entità. 
Nello stesso modo non è detto che nonostante il miglioramento del paziente dopo il trattamento Osteopatici, attraverso questi esami venga in evidenza il miglioramento.
Scheda Auricoloterapia per tutti-Sciaticalombalgia, ernia disco
                                 
Un trauma od uno stiramento possono indicare il tempo quando l’anulus fibrosus è stato stra-pazzato. 
Il Nucleus polposus a sua volta sarà coinvolto, e siccome il nucleus polposus è gelatinoso, vi sarà del tempo di latenza tra il trauma ed il dolore acuto. 
Se il rigonfiamento del nucleus polposus giace dietro il legamento posteriore longitudinale, il pa- ziente soffrirà di lombalgia acuta, e, quando il nucleus polposus si spancia attraverso il le-gamento indebolito, impegnerà i nervi e così si avranno irradiazioni di dolore lungo tutto l’arto in-feriore.
 
La lombalgia acuta può anche essere dovuta ad altri disfunzioni meccaniche della colonna: un rapido pizzicamento della membrana sinoviale in una delle faccette articolari; od una sublussa-zione causata da un costante stiramento del legamento, cattiva postura, degenerazione del dis-co o osteoartrite, etc..
  
Vi è una grande controversia tra i medici e gli ortopedici circa il trattamento della lombalgia
Alcuni non vorrebbero assolutamente che i loro pazienti fossero manipolati, mentre altri preferi-scono manipolare, ma sotto anestesia. 
Al convegno Mondiale dell’Associazione degli Ortopedici, una lista di sette esperti sotto la guida del Professor Mc Farland discusse del problema: e sebbene il 33% di tutti i pazienti ortopedici lamentava problemi di mal di schiena, il gruppo non ebbe degli unanimi consigli da suggerire ad un sì vasto gruppo.
Il trattamento della lombalgia non è così semplice e dipende principalmente dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla se verità delle lesioni, e il giudice finale del risultato è il paziente stesso, considerando che ogni paziente ha la sua percezione del dolore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, il mal di schiena, la lom balgia, e la sciatica sono causati da una lesione del disco, er go il miglior modo per ovviare questo problema è e rimane il trat-tamento osteopatico per cercare di decoaptare i dischi al quale verranno aggiunti vitamine, calore, diatermia, massaggio ed eser cizi di ginnastica posturale.
  
  
                                                            lombalgia lombosciatalgia
Se non lo avete avuto, conoscete qualcuno che ce l’ha. 
Parliamo del mal di schiena, un disturbo che colpisce milioni di persone in modo più o meno grave, più o meno invalidante. 
In un certo senso, ce la siamo cercata: nel momento in cui siamo scesi dagli alberi e ci siamo messi in testa di camminare eretti, abbiamo sottoposto la nostra colonna ad uno sforzo im-previsto, che ancora oggi si fa sentire con dolori e dolorini.
Le cause del mal di schiena possono essere varie, e serve una diagnosi accurata per indivi-duare la fonte del problema. 
Può trattarsi di cause ossee come l’artrosi o l’ernia del disco, ma più spesso si tratta di cau se muscolari. 
In questo caso il mal di schiena può essere la conseguenza di posture sbagliate, magari pro tratte nel tempo (chi di voi lavora per lunghe ore al computer ne sa qualcosa)
Anche condizioni come la scoliosi possono tradursi in un mal di schiena più o meno forte. 
In ogni caso, bisogna tenere presente che la schiena è un sistema complesso e che le sue componenti (ossea e muscolare) sono interdipendenti.
La fisioterapia offre molte soluzioni per il mal di schiena, a seconda della causa scatenante. 
In generale, l’ideale è un mix di terapie che approcci il problema globalmente. 
Per questo si possono affiancare terapie strumentali come la tecarterapia, il laser o l’iperter-mia, a terapie manuali come imassaggi, fino alla ginnastica posturale e all’idrokinesiterapia.
In ogni caso è importante una diagnosi accurata, per cui alla terapia è necessario anteporre la consultazione di uno specialista.
Il dolore Lombare, sia che si tratti di una lombalgia o che si tratti di una lombosciatalgia è sicuramente una delle problematiche più diffuse e che colpisce in qualunque fascia di età. 
Spesso le cause sono da attribuirsi alla postura sbagliata che ci porta a sovraccaricare alcuni dischi della colonna lombare causando una protrusione o un ernia del disco
La prima reazione del nostro organismo è quella di contrarre la muscolatura limitando il mo-vimento per proteggere il tratto che presenta il problema. 
Contraendo però la muscolatura e quindi accorciandola, andiamo a comprimere ulteriormen-te la colonna e in alcuni casi ad aumentare la spinta della protrusione o dell’ernia sul midollo o sulla radice nervosa.
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Che si tratti quindi di una lombalgia o di una lombosciatalgia con risentimento lungo il nervo sciatico, il primo approccio deve mirare innanzitutto a disinfiammare e a togliere il dolore al-lentando la tensione muscolare. 
Questo trattamento viene inizialmente effettuato con le terapie strumentali.
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da giganti e l’evoluzione della Fisioterapia è stata enorme. 
Oggi non parliamo più di Tens, Ionoforesi e Infrarossi, o peggio ancora di radar e marconi; queste sono terapie ampiamente superate da macchinari all’avanguardia come la Tecartera-pia, che aumenta il flusso sanguigno facendo un ricambio cellulare e scaldando in profondità il muscolo; come il Laser yag ad alta potenza, che riesce a penetrare in profondità riducendo l’in-fiammazione e il dolore; come la SIT therapy che superando le protezioni dei nostri tessuti vei-cola farmaci o fitocomposti naturali con azione antinfiammatoria e antidolorifica; o come lo Sce-nar, un neuro regolatore che interagisce con i tessuti individuando i punti nevralgici da cui parte
il dolore lombare e che lo tratta con diversi programmi antalgici e antinfiammatori. 
                                           
A queste, e ad altre terapie d’eccellenza come l’Ipertermia, associamo terapie manuali fatte da professionisti del settore, e quindi non da massaggiatori qualunque o da estetiste, ma da Fisio-terapisti esperti che facciano i massaggi, le trazioni lombari e lo stretching, consapevoli dell’at-tenzione che un ernia del disco, una “sciatica” o una lombalgia richiedono, e soprattutto dei rischi che si corrono facendo un trattamento sbagliato.
Per accelerare il risultato associamo, sempre nella stessa seduta, l’Idrokinesiterapia, un lavoro in acqua calda con attrezzature specifiche, idromassaggi e cascate per la cervicale, che ser-vono a rilassare la muscolatura della colonna lombare e a fare esercizi in totale assenza di carico.
                            
Così facendo, nel giro di poche sedute, otteniamo un rilassamento di tutta la muscolatura con-tratta, una riduzione del dolore lombare e un aumento della mobilità.
Con questo tipo di lavoro prepariamo l’intera muscolatura per essere trattata e allungata con la Ginnastica Posturale che, dopo una accurata valutazione anche computerizzata con Postural Bench, va a riequilibrare le catene muscolari che determinano le nostre posizioni sia statiche che dinamiche, favorendo la riduzione delle compressioni da ernia del disco e risolvendo in modo efficace e duraturo il mal di schiena lombare o la lombosciatalgia.
                            
             Lombalgie e lombosciatalgie
Molto diffusa per alterazioni posturali e micrortaumi della colonna vertebrale.
Il termine lombalgia significa dolore lombare (si aggiunge “sciatalgia” quando interessa anche il nervo sciati- co).
È una patologia sempre più diffusa nei paesi “civilizzati”, poiché, le cattive abitudini di vita, una mancanza di at tività fisica, ed una alimentazione che conduce all’aumento del peso, comportano un aumento del carico sul tratto lombare della colonna vetrebrale.
La colonna vertebrale nelle sue visioni laterale e antero posteriore; si noti in laterale la presenza delle curvature fisiologiche che rendono flessibile il rachide come un 'ammortizzatore' (disegno di Antonio Vitale)
             
La colonna vertebrale è la struttura portante del corpo e viene suddivisa in 4 regioni: 
cervicale
dorsale
lombare
sacro-coccigea
e le vertebre oltre alla funzione di sostegno hanno anche la funzione di protezione del midollo spinale che porta le fibre nervose dal cervello alla periferia dando sensibilità e motilità agli arti.
Vista di lato presenta 4 curvature fisiologiche (lordosi cervicale e lombare - cifosi dorsale e sacro-coccigea) che hanno la funzione di rendere flessibile ed elastica la colonna vertebrale.
Quando il disco intervertebrale cede può verificarsi la fuoriuscita del nucleo polposo provocando l'ernia discale (disegno di Antonio Vitale)
          
Fra una vertebra e l’altra è interposto un disco fibro-cartilagineo con un nucleo gelatinoso che sollecitato in compressione può sporgere verso le radici nervose creando una protrusione (forma lieve) o una ernia (forma piu grave), queste formazioni comportano irritazione o compressione di queste fibre e si scatena una sindrome caratterizzata da dolore, limitazione funzionale fino alla paralisi di alcuni muscoli.
La diagnosi si basa sull’anamnesi, si analizza il tipo di attività svolta (lavoro, sport, posizioni viziate, ecc.) l’esame clinico è fondamentale, per valutare la contrattura dei muscoli, la dolorabilita alla pressione con le dita e alcuni segni clinici attraverso apposite manovre semeiologiche e la valutazione dei riflessi neurologici col mar telletto.
A seguito di sollecitazioni abnormi (peso) e posture alterate le forze di scarico provocano una spinta del nucleo Polposo verso il midolo spinale e le radici nervose (disegno di Antonio Vitale)
         
Di supporto all’esame clinico sono una radiografia o meglio una risonanza magnetica nucleare che consente di vedere anche i tessuti molli come i dischi intervertebrali e le radici nervose.
La cura si basa sull’assunzione di farmaci (miorilassanti, antinfiammatori ed antinevritici) possono essere effet-tuate infiltrazioni locali per attenuare il dolore; la fisioterapia funge da coadiuvante, infine un busto ortopedico ha la funzione di sostenere la colonna, ma va sempre abbinato alla ginnastica in scarico posturale ed esercizi di tonificazione dei muscoli del tronco.
L'unità finzionale della Colonna Vertebrale è costituita da due vertebre ed il disco Intervertebrale (in rosso) (disegno di Antonio Vitale)
        
Quando la sofferenza del disco comporta imponenti problemi ai nervi, ovvero paralisi di alcuni gruppi mus-colari, la soluzione può essere chirurgica, attraverso un intervento di erniectomia discale.
Il nuoto è l'unico sport che consente alla Colonna Vertebrale di lavorare in allungamento e di abolire con il galleggiamento quasi tutto il peso corporeo ( 90% ) (disegno di Antonio Vitale)
         
Anche in questo caso la prevenzione è fondamentale, infatti riconoscere i primi sintomi e seguire tutti i provve-dimenti terapeutici nel loro insieme, riescono ad evitare l’intervento chirurgico, inoltre, il controllo del peso cor poreo ed una attività fisica, come il nuoto, sono coadiuvanti fondamentali.
di Antonio Vitale - 07/06/2012

                                Fine

Pubblicato su Blogger oggi 17 settembre 2012 alle ore 14,02 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

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