Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
La malattia di Osgood-Schlatter può causare un grumo doloroso sotto la rotula nei bambini e negli adolescen-ti durante la pubertà.
La malattia si verifica più spesso nei bambini che partecipano ad attività sportive dove si deve correre, saltare o fa re rapidi cambiamenti di direzione, come il calcio, pallacanestro, pattinaggio artistico e danza.
La malattia di Osgood-Schlatter colpisce mediamente 1 su 5 atleti adolescenti.
La malattia di Osgood-Schlatter si verifica in genere in ragazzi dai 13 ai 14 anni e ragazze dagli 11 ai 12 anni.
La condizione di solito si risolve da sola, una volta che le ossa del bambino smettono di crescere.
Sintomi
Segni e sintomi dell malattia di Osgood-Schlatter comprendono:
- Dolore, gonfiore e tenerezza alla prominenza ossea sulla tibia superiore, appena sotto la rotula
- Il dolore al ginocchio che peggiora con l'attività in particolare quando si deve correre, saltare e salire le scale, e migliora con il riposo
- Rigidità dei muscoli circostanti, in particolare i muscoli della coscia (quadricipite)
Il dolore varia da persona a persona.
Alcuni hanno solo un lieve dolore durante l'esecuzione di determinate attività.
Per altri, il dolore è quasi costante e debilitante.
La malattia di solito si verifica in un solo ginocchio, ma a volte si sviluppa in entrambe le ginocchia. Il disagio può durare da settimane a mesi e può ripresentarsi fino a quando il bambino ha smesso di crescere.
Se il bambino ha dolore al ginocchio, provare come prima opzione le classiche manovre di autocura e tempora-neamente ridurre o evitare le attività che innescano i sintomi.
Chiamare il medico se il dolore:
- Continua o peggiora
- Interferisce con la capacità del bambino di svolgere attività quotidiane
- È associato a gonfiore o arrossamento
- È associato a febbre
Sindrome di Osgood-Schlatter
Sindrome di Osgood-Schlatter ossia: apofisi tibiale anteriore
Processo degenerativo
La sindrome di Osgood-Schlatter o osteocondrosi dell'apofisi tibiale anteriore è un processo degenerati- vo a carico della tuberosità tibiale.
Fa parte del gruppo di sindromi note come osteocondrosi, in passato denominate osteocondriti anche se non si tratta di processi infiammatori ma degenerativi.
Questa malattia è tipica dell'età pre-adolescenziale, quindi frequente nei ragazzi fra i 10-14 anni.
Il più delle volte colpisce una sola gamba, ma si può verificare anche in entrambe le gambe contemporanea-mente.
La malattia finisce verso i 18-20 anni, con il cessare della crescita e grazie alla calcificazione delle ossa.
Prende il nome dall'ortopedico statunitense Robert Bayley Osgood e dal chirurgo svizzero Carl Schlatter, che per primi l'hanno descritta, agli inizi del XIX secolo.
La comparsa di questa sindrome è causata dalla tensione del tendine del muscolo quadricipite, localizzato nel la coscia, che, superata la rotula si inserisce (assumendo il nome di legamento patellare) nella tuberosità tibiale.
Si verifica in età adolescenziale ed è dovuta ad alterazioni dell'accrescimento osseo in concomitanza con uno stress meccanico continuo alla tuberosità della tibia, che non ha ancora completato il processo di ossificazio- ne, operato dalla contrazione del muscolo quadricipite.
È pertanto ovvio che tale patologia compaia in soggetti impegnati in attività sportive.
Ciò può causare infiammazione e frammentazione di suddetta porzione ossea, ed eventualmente generare uno sviluppo osseo alterato, con una sporgenza localizzata sotto la rotula e ben visibile anche dall'esterno.
Apparirà una protuberanza visibile di circa 2 cm di diametro in prossimità dell'articolazione del ginocchio e causerà dolore durante e dopo attività fisiche o a volte dopo attività minori come salire le scale.
Questa sindrome è generalmente benigna e solitamente scompare spontaneamente.
I sintomi permangono anche per 2-3 anni, ma si risolve tutto alla scomparsa della protuberanza o quando l'apofisi tibiale si ossifica completamente.
I sintomi permangono anche per 2-3 anni, ma si risolve tutto alla scomparsa della protuberanza o quando l'apofisi tibiale si ossifica completamente.
La terapia consiste in riposo e antidolorifici.
È consigliabile prendere un periodo di riposo assoluto da qualsiasi attività fisica che possa acutizzare il dolo-re, mentre si considerano attività difisioterapia, o stretching della catena posteriore, in particolare esercizi e posture da protrarre per 4-5 minuti degli ischiotibiali o mediante tecnica PNF.
Può essere necessario l'impiego di protesi atte a ridurre lo stress meccanico operato dal tendine sulla tibia.
Se trascurato può causare dolore anche in età post-puberale, rendendo necessario un intervento chirurgico per rimuovere i frammenti ossei, o il distacco definitivo dell'apofisi dalla tibia, dove sarà anche qui necessario un intervento chirurgico per ricongiungere le parti.
Forse, a furia di leggere di zoppicamenti, vi state chiedendo che cosa succede al ginocchio.
Oggi, ho deciso di documentarmi un pochino, e quindi ho girovagato nel fedele amico Google alla ricerca di informazioni…
Da anni, sento parlare della “Sindrome di Osgood-Schlatter” (o morbo di..., dipende dai punti di vista), nota anche come “OSD” (Osgood-Schlatter Disease, non On Screen Display…).
Per prima cosa, prima di leggere stralci della documentazione medica on-line, vedo di spiegarvi un po' la cosa come l’hanno spiegata a me nel corso degli anni.
Questa malattia è una malattia tipica della crescita, che effettivamente non è nemmeno tanto rara.
Il tutto, di solito si verifica tra i 10 e i 15 anni, e si tratta solo di un po' di cartilagine di troppo in corrispon- denza dell’apofisi della tibia.
Come ben si evidenzia e vedete dalle immagini a lato, il legamento rotuleo si “aggancia” in cima alla ti-bia, ed e’ quello che tiene insieme la gamba dal lato “anteriore” (mentre i legamenti crociati tengono in-sieme il “laterale”).
E’ anche il legamento responsabile della “tenuta” del quadricipite.
Il fatto che il legamento in questione sia attaccato su una protuberanza (che sia di cartilagine poco im-porta, e’ sempre una protuberanza) rende l’uso del medesimo decisamente doloroso, e porta il legamento ad infiammazione.
Nella mia ricerca su Google, in prima pagina, ho trovato due articoli interessanti, dove viene spiegato bene anche come gestire la situazione (ovviamente nel caso comune di bambino affetto dalla sindrome, io ormai sono fuori eta’…).
In altro si legge di stare assolutamente a riposo per un anno intero, mentre in vari articoli si legge che è op portuno fare stretching e utilizzare antiinfiammatori e antidolorifici, in pratica è necessario curare i sintomi, dato che la sindrome in se’ tende a regredire spontaneamente intorno al diciottesimo anno di età…
Il che tradotto significa che si potrebbe continuare a fare sport, limitandoci a curare il legamento sofferente e soprattutto facendo stretching (a quanto di legge in giro la cosa chiave è lo stretching).
Morbo di Osgood-Schlatter, ma che cosa è?
Forse, a furia di leggere di zoppicamenti, vi state chiedendo che cosa succede al ginocchio.
Oggi, ho deciso di documentarmi un pochino, e quindi ho girovagato nel fedele amico Google alla ricerca di informazioni…
Da anni, sento parlare della “Sindrome di Osgood-Schlatter” (o morbo di..., dipende dai punti di vista), nota anche come “OSD” (Osgood-Schlatter Disease, non On Screen Display…).
Per prima cosa, prima di leggere stralci della documentazione medica on-line, vedo di spiegarvi un po' la cosa come l’hanno spiegata a me nel corso degli anni.
Questa malattia è una malattia tipica della crescita, che effettivamente non è nemmeno tanto rara.
Il tutto, di solito si verifica tra i 10 e i 15 anni, e si tratta solo di un po' di cartilagine di troppo in corrispon- denza dell’apofisi della tibia.
Come ben si evidenzia e vedete dalle immagini a lato, il legamento rotuleo si “aggancia” in cima alla ti-bia, ed e’ quello che tiene insieme la gamba dal lato “anteriore” (mentre i legamenti crociati tengono in-sieme il “laterale”).
E’ anche il legamento responsabile della “tenuta” del quadricipite.
Il fatto che il legamento in questione sia attaccato su una protuberanza (che sia di cartilagine poco im-porta, e’ sempre una protuberanza) rende l’uso del medesimo decisamente doloroso, e porta il legamento ad infiammazione.
Nella mia ricerca su Google, in prima pagina, ho trovato due articoli interessanti, dove viene spiegato bene anche come gestire la situazione (ovviamente nel caso comune di bambino affetto dalla sindrome, io ormai sono fuori eta’…).
In altro si legge di stare assolutamente a riposo per un anno intero, mentre in vari articoli si legge che è op portuno fare stretching e utilizzare antiinfiammatori e antidolorifici, in pratica è necessario curare i sintomi, dato che la sindrome in se’ tende a regredire spontaneamente intorno al diciottesimo anno di età…
Il che tradotto significa che si potrebbe continuare a fare sport, limitandoci a curare il legamento sofferente e soprattutto facendo stretching (a quanto di legge in giro la cosa chiave è lo stretching).
Fine
Pubblicato su Blogger oggi 16 ottobre 2012 alle ore 14,10 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu
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