Caffè e tè: due alleati contro i batteri
L’Osteite o Osteomielite
In alcuni POST, si è parlato molto approfonditamente dei benefici e dei rischi legati all’assunzione di caffè.
Questa notizia ci ha colpito particolarmente.
In estate non è certo il massimo degustare una bella tazza di tè
caldo o di caffè fumante, però questo potrebbe ridurre il rischio di
veicolare i batteri meticillino-resistenti (MRSA) attraverso le fosse nasali.
A sostenerlo, è uno studio condotto dal Medical University of South Carolina.
Tali batteri meticillino-resistenti, infatti, sono una delle
principali cause di infezioni nosocomiali che presentano una proteina
poco affine a tutti gli antibiotici come le penicelline e le cefalosporine.
Il team di ricercatori, hanno preso in esame ben 5.500 americani.
In
questo modo, è emerso come i consumatori abituali di tè e caffè caldo
avessero la metà delle probabilità di essere portatori nasali rispetto
ai non bevitori.
Il dottor Eric Matheson, che ha guidato la ricerca,
sostiene che le due bevande siano ricche di proprietà antimicrobiche,
tuttavia ci sono dei passaggi ancora poco chiari.
Lo studio, infatti,
non ha spiegato la ragione del legame tra il consumo di caffè e tè
bollente e il minor rischio di contrarre il batterio.
Noi però sapiamo che lo Staphylococcus aureus
si diffonde in tutto il corpo nell’arco di pochi minuti, e si tro va
soprattutto sulla pelle e nel naso delle persone sane, provocando
alcune malattie minori, come le intossicazioni alimentari, ma anche
gravi infezioni come la sepsi, l’osteomielite o l’endocardite.
La ricerca, dunque, potrebbe aprire la strada ad uno spray nasale a
base di caffè o di tè per debellare lo Staphylococcus aureus, che
sfortunatamente ha la caratteristica di acquisire facilmente resistenze
agli anti- biotici, disattivando alcune difese immunitarie contro le
infezioni, e non ci sono ancora vaccini disponibili.
Osteite o Osteomielite
L’Osteite, o Osteomielite, è un’infezione dell'osso.
Sia l’osso (osteo)
che la cavità midollare (myelo) possono essere interessati dal processo
infettivo.
L’Osteite può essere acuta e poi degenerare in cronica oppure
presentarsi da subito nella forma più grave. In linea di massima
possiamo notare un andamento progressivo della patologia, che può
degenerare anche in necrosi e neoformazione di un altro osso.
Le zone
più colpite sono in genere le piccole ossa del piede, l’astragalo, il
calcagno, il perone distale e la tibia.
Le cause dell’Ostetite
I batteri che causano più comunemente le Osteiti sono gli stafilococchi, ma questo non significa che non possano esistere infezioni di tipo diverso.
Solitamente questo tipo di infezione si presenta dopo una frattura esposta o un intervento chirurgico eseguito in scarse condizioni igieniche (quindi per complicazioni settiche postoperatorie) oppure una ferita da taglio profonda scoperta.
In casi più rari è associata con rapporto eziologico a sifilide e tubercolosi.
Forme di Osteite
Una distinzione fondamentale può essere fatta in base alla patogenesi dell’infezione.
Forme di Osteite
Una distinzione fondamentale può essere fatta in base alla patogenesi dell’infezione.
Se l’Osteite acuta precede quella cronica, quest’ultima
sarà secondaria post-traumatica, in caso con- trario si parla di Osteomielite cronica ab initio.
Si distinguono inoltre l’Osteomielite acuta per contiguità senza insufficienza vascolare generalizzata dalla Osteomielite acuta per contiguità con insufficienza vascolare generalizzata.
Si distinguono inoltre l’Osteomielite acuta per contiguità senza insufficienza vascolare generalizzata dalla Osteomielite acuta per contiguità con insufficienza vascolare generalizzata.
La seconda forma si presenta soprattutto in pazienti con
diabete mellito o vascolopatia periferica ateroscle rotica.
Sintomi dell’Osteite
Il sintomo più caratteristico dell’Osteomielite è senza dubbio la sensazione di dolore.
Sintomi dell’Osteite
Il sintomo più caratteristico dell’Osteomielite è senza dubbio la sensazione di dolore.
Tuttavia sono stati registrati casi di infezione
indolore in pazienti debilitati affetti da un’ulcera da pressione che
non guarisce o anche nei pazienti diabetici con Osteite all’osso del
piede.
In alcuni casi ci sono decimi di febbre.
La VES è spesso elevata.
Il metodo più efficace per una diagnosi tempestiva è la scintigrafia ossea con tecnezio o la RMN.
Se l’Osteite è già in fase avanzata, può essere identificata anche per mezzo di radiografia.
Il metodo più efficace per una diagnosi tempestiva è la scintigrafia ossea con tecnezio o la RMN.
Se l’Osteite è già in fase avanzata, può essere identificata anche per mezzo di radiografia.
Per indagini più approfondite può essere
necessaria la biopsia ossea.
Le cure
Se l’infezione è avanzata, la guarigione non è sempre facile e veloce e viene complicata dalla struttura os- sea.
Nei casi più lievi non è necessaria alcuna terapia, anche perché i sintomi sono alquanto lievi e il dolore è lo calizzato.
Le cure
Se l’infezione è avanzata, la guarigione non è sempre facile e veloce e viene complicata dalla struttura os- sea.
Nei casi più lievi non è necessaria alcuna terapia, anche perché i sintomi sono alquanto lievi e il dolore è lo calizzato.
Se il dolore è
insopportabile, si interviene mediante diverse tecniche.
Il trattamento del dolore del morbo di Paget si basa sul ricorso a antinfiammatori non steroidei fra i quali l’aspirina o l’indometacina.
Il trattamento del dolore del morbo di Paget si basa sul ricorso a antinfiammatori non steroidei fra i quali l’aspirina o l’indometacina.
Se siamo di fronte ad un’Osteomielite per contiguità senza insufficienza
vascolare generalizzata, è opportu- no avvalersi di un drenaggio
sufficientemente adeguato.
La terapia iperbarica può aiutare a
compensare l’insufficienza di tensione di ossigeno.
La terapia
antibiotica abbinata va sempre eseguita in base all’agente patogeno
rilevato e in genere dura circa 4-6 settimane.
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