LA POSTURA E’ LO SPECCHIO DELLA NOSTRA SALUTE
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Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo.
LISTA DEI SINTOMI E DEI SEGNI
Questi sono i segni che possono indicare la presenza di un problema sul tratto cervicale, e che per un qualche motivo non è mai stato diagnosticato.
Questo non significa che voi dobbiate avere esperienza di tutti questi sintomi, ne bastano al- cuni. Tuttavia, la postura, il segno della testa inclinata, l’altezza delle spalle e i sintomi all’orec- chio (p.es. tinnito, acufeni) sono indicativi importanti dell’esistenza di un trauma cervicale.
1. La vostra postura è scorretta?
Avete le spalle incurvate e/o la testa spostata in avanti?
La vostra testa sembra pesante?
2. La vostra testa è inclinata a un lato e/o è ruotata da una parte quando voi guardate allo
specchio?
Questo può essere un segno veramente importante.
3. Il vostro naso o setto nasale è deviato da un lato?
Se è così, voi potete scoprire che esse è deviato verso il lato dove il vostro Atlante è sposta
tato anteriormente (p.es. se il naso è deviato alla sinistra allora l’Atlante è anteriore sinistro).
4. Una delle vostre spalle è più bassa dell’altra?
Tirate le vostre spalle indietro e verso il basso e guardate accuratamente l’altezza delle
spalle.
Questo è un altro segno importante.
5. Spingete fermamente ma gentilmente con il vostro pollice nella zona Sub-Occipitale vicino al
processo mastoideo in entrambi i lati. E’ una zona dolente?
6. Avete qualche dolore alle spalle e/o al collo, che sembra non andare via?
7. Avete un click mandibolare quando masticate o sbadigliate?
8. Avete qualche dolore lombare o dorsale (sotto le scapole) che vi tormenta?
9. Potete muovere la vostra testa da un lato all’altro senza dolore o restrizione?
C’è una perdita del range di movimento?
10. Sentite qualche suono di carta vetrata o sabbia quando muovete la vostra testa da un lato
all’altro specialmente in movimento passivo (cioè, crepitio cervicale)?
11. Avete alcuni di questi sintomi all’orecchio: tinnito, suoni come d’acqua, blocchi, vertigini,
Sindrome di Meniere, Otalgia o infezioni ricorrenti all’Orecchio?
12. Avete mal di testa, emicranie o torcicollo frequenti?
13. Ricordate di aver subito qualche trauma (anche il minimo) alla testa, collo o spalle?
14. Il vostro parto è stato difficile?
15. Com’è la vostra visione – è fluttuante o sensibile alla luce, specialmente al tramonto?
16. Esperimentate delle vertigini o sensazioni di sbandamento (cioè, perdita di propriocezione)?
Il pavimento sembra muoversi lontano da te?
17. Sperimentate qualche sensazione di pizzicore o di bruciore specialmente alle dita delle mani
e/o dei piedi?
18. Avete diagnosticato una Scoliosi?
Avete una gamba più corta dell’altra o la vostra pelvi ruotata?
19. Avete fatto qualche esame RX, Risonanza o TAC del vostro tratto cervicale?
E’ stato rilevato la perdita della lordosi cervicale fisiologica?
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COLPO DELLA STREGA
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Una delle situazioni acute, che più frequentemente si presentano all’osteopata, è il così detto “colpo della strega” che, altro non è che un particolare tipo di lom balgia acuta, molto frequente e che colpisce senza limiti d’età o sesso.
In Osteopatia questa disfunzione viene considerata pri maria, vale a dire non derivante da altre disfunzioni, questo perché il suo esito è sempre acuto ed in seguito ad un movimento brusco, che causa una sublussazione temporanea delle faccette articolari di L5-S1, ossia l’ul- tima vertebra lombare e la prima sacrale.
Le cause del colpo della strega sono varie ma principalmente vanno individuate negli at- teggiamenti posturali del paziente, muscoli fibrotici e malformazioni congenite etc.
Comunque, ciò suddetto, altro non è che il terreno su cui un movimento particolarmente scor- retto e brusco va a creare la sublussazione, quasi sempre, come si evince, è accompagnata da una rigidità muscolare cronica di tutto il corpo.
La meccanica disfunzionale del colpo della strega usualmente è la seguente: il paziente è in piedi, si china per raccogliere qualcosa da terra facendo compiere al tratto lombare della co- lonna una flessione, rotazione e latro-flessione.
Tali movimenti si distribuiscono fisiologicamente, ma nel caso specifico essendoci delle zone di restrizione articolare delle vertebre sovrastanti L5, lo sforzo di rotazione avviene in questa zona, che in condizioni normali presenta una mobilità ridotta.
Prendiamo come esempio un paziente che dopo una flessione, rotazione sx ed lateroflessione dx del rachide, si rialza ma, a causa della sublussazione di L5 sul promontorio sacrale, la vertebra rimane bloccata, ed in oltre il sacro, per fare in modo che il tronco mantenga una posizione eretta antalgica, è costretto a compiere una rotazione.
Tutto questo con grande dolore del paziente, rendendolo incapace di muoversi.
Sono sufficienti tre o quattro trattamenti Osteopatici per risolvere in maniere rapida e non dolorosa, nel rispetto del corpo, il colpo della strega.
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Dott. Giovanni Turchetti DO
Membro della British Osteopathic Association (BOA)
Membro del Australian Osteopathic Association (AOA)
Membro del Deutscher Verband für Osteopathische Medizin (DVOM)
V.le Nervi 154 04100 LATINA - Tel. 0773/606316 339/6641830 - Email: info@osteopata.it
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V.le Nervi 154 04100 LATINA - Tel. 0773/606316 339/6641830 - Email: info@osteopata.it
Patologie dell'apparato scheletrico
Le alterazioni a carico della colonna vertebrale (tratto cervicale, dorsale, e lombo sacrale) rappresentano, sotto il profilo sociale (assenze per malattia, cure, invalidità), uno dei principali problemi sanitari e possono interessare fino all'80% della popolazione.
Molte ricerche, condotte in varie Nazioni e in diversi settori produttivi, hanno messo in evidenza il ruolo negativo per la colonna vertebrale delle posture statiche prolungate, delle frequenti flessioni e torsioni del tronco, dei sollevamenti e spostamenti di carichi, dei movimenti quotidiani scorretti.
L'attività di medico di medicina generale mi ha permesso di osservare nell'arco di vent'anni quanto possa essere poco efficace l'intervento terapeutico tradizionale (massaggi, terapie fisiche) per la maggior parte dei problemi di mal di schiena, se mirati esclusivamente a trattare il sintomo e non viene riconosciuta la vera causa del disturbo.
Un approccio relativamente nuovo per le patologie minori (cervicalgie e dorsolombalgie muscolo-
Lo scopo di questo articolo informativo è di stimolare il soggetto affetto da mal di schiena a non sotto- valutare il problema, ma a intraprendere, insieme al proprio medico, un vero e proprio percorso diagnostico-
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLA COLONNA VERTERBRALE
La colonna vertebrale è la struttura portante del nostro organismo ed è costituita da vertebre, dischi inter- vertebrali, muscoli, legamenti e nel suo interno ospita il midollo spinale da cui partono i nervi che raggiungono i vari distretti dell'organismo, tra cui le braccia e le gambe.
La colonna vertebrale non è rettilinea, ma presenta delle curve che tendono a portare l'addome in avanti, il dorso all'indietro e la testa in avanti e ciò al fine di abbassare il nostro centro in gravità e permettere di stare in piedi senza un consumo eccessivo di energia.
Il centro di gravità del corpo umano cade tra i piedi, davanti ai malleoli, per cui per ottenere una condizione di equilibrio i segmenti corporei devono essere disposti in modo armonico.
Alcune attività lavorative (computer), costringono ad assumere atteggiamenti che alterano le curve fisiologi- che e se queste posizioni scorrette vengono mantenute a lungo e ripetute nel tempo, la colonna vertebrale va incontro ad alterazioni.
Gli squilibri tra la muscolatura anteriore e posteriore o tra un lato e l'altro, dovuti ad atteggiamenti viziati, portano alla comparsa di tensioni muscolari e quindi dolore.
Il corpo umano è soggetto a delle leggi basate su funzioni meccaniche (apparato muscolare e osteo-
arti- colare), funzioni organizzative (sistema nervoso centrale e periferico) e spinte emozionali (struttura psichica) per cui l'alterazione di una funzione determina il coinvolgimento delle altre due.
Lo studio posturale nella valutazione diagnostica e riabilitativa tiene conto di tutte queste funzioni.
CAUSE PIU' FREQUENTI DI "MAL DI SCHIENA
La struttura della colonna vertebrale che più di ogni altra subisce un'alterazione, a causa di posizioni scor- rette, è il DISCO INTERVERTEBRALE.
Nelle varie posizioni del nostro organismo (supino, in piedi, seduto) i dischi intervertebrali subiscono una pressione diversa che si distribuisce su tutta la loro superficie, grazie al liquido in essi contenuto.
Un ricercatore della scuola svedese (A. L. NACHEMSON) ha svolto degli esperimenti molto importanti per conoscere i valori di pressione che si verificano sul terzo disco lombare nelle diverse posizioni che assu- miamo e nei movimenti che facciamo tutti i giorni.
Il terzo disco lombare subisce un carico pari a 30 kg quando il corpo umano è in posizione supina, 70 kg quando è in posizione seduta, 210 kg quando l'organismo solleva 20 kg con schiena flessa e ginocchi dritti.
Queste valutazioni scientifiche, insieme alla necessità di mantenere le curve fisiologiche della colonna verte- brale, suggeriscono l'indirizzo utile per mantenere efficiente la colonna vertebrale, per evitare l'usura dei dischi intervertebrali e prevenire l'insorgenza del dolore: attività quotidiana (lavorative, sportive ecc.) biso- gna scegliere sempre le posizioni e i movimenti che provocano minore pressione sui dischi intervertebrali e se le condizioni lavorative non permettono tale scelta, è necessario eseguire dei movimenti di compenso.
Per permettere ai dischi intervertebrali di riacquistare il loro spessore originario e mantenere la loro effi- cienza ed elasticità è necessario dormire un numero sufficienti di ore su un letto valido, costituito da un mate- rasso, preferibilmente in lattice naturale ad elevata elasticità e traspirabilità, e da un supporto personalizzabile in doghe.
Le cause più frequenti di "mal di schiena" sono da ricercare in attività lavorative a rischio (operai, imbian- chini, piastrellisti, parrucchiere, dattilografe, camionisti), attività sportiva non adeguata, posture scorrette du- rante le attività domestiche, tensione emotiva, pregressa scoliosi, traumi e distorsioni.
Il "mal di schiena" su base posturale è la conseguenza di movimenti errati, di sforzi fisici, di posture scor- rette ricorrenti nelle attività quotidiane.
Una particolare attenzione deve essere posta anche nella scelta delle calzature, soprattutto per le donne, e più precisamente è importante sapere che la situazione ideale, con distribuzione del peso del corpo in manie- ra equilibrata fra parte anteriore del piede (metatarso) e la parte posteriore (tallone), si ottiene con un tacco alto 2 cm, ma è tollerato fino a 4 cm.
Con tacchi molto più alti si può arrivare ad una pressione del peso pari all'80-90% sui metatarsi.
Altri suggerimenti per le calzature riguardano la suola - che deve essere in cuoio - e la punta della scarpa, che deve essere ampia.
Un soggetto che soffre di "mal di schiena", dopo aver affrontato con il proprio medico tutto il percorso dia gnostico necessario per escludere le patologie di origine organica, può sottoporsi ad una valutazione pos- turale completa che inizia con una raccolta anamnestica di informazioni sulla localizzazione e le caratteristiche del dolore, sulla presenza di condizioni di stress, sull'ispezione completa anteriore, posteriore e laterale ten- dente ad evidenziare gli atteggiamenti scorretti, poi si passa alla valutazione della funzionalità delle varie arti- colazioni durante i movimenti attivi e passivi e alla valutazione muscolare.
Con l'esame alla Verticale di Barrè si possono evidenziare degli atteggiamenti posturali in osservazione AP e LL.
E' evidente da quanto esposto che una corretta valutazione posturale del soggetto affetto da "mal di schie- na" implica il coinvolgimento di più specialisti e quindi deve intendersi come una valutazione interdisciplinare tra il medico internista, l'ortopedico, l'oculista, l'otorinolaringoiatra, l'ortodensista.
A conclusione dello studio posturale vengono riassunte le alterazioni più significative e formulato un pro- gramma di rieducazione posturale individuale a medio termine.
Il programma riabilitativo individuale prevede una fase educativa dei soggetti sulla corretta gestione della schiena durante le abitudini di vita quotidiana e di lavoro, alcune lezioni di rilassamento ed infine degli eser- cizi personalizzati.
Alcuni esercizi verranno inseriti in un programma domiciliare di automantenimento.
La corretta posizione del corpo in ogni circostanza (seduti, in piedi, camminando) e in ogni attività che svol- giamo dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola elementare, nel periodo in cui si corre il rischio di assumere per sempre posizioni viziate.
E' fondamentale che il soggetto affetto da mal di schiena acquisti un ruolo attivo nel gestire il suo disturbo, attraverso l'apprendimento e la coscienza del problema tramite riunioni di gruppo in cui vengono fornite no- zioni di anatomia e fisiologia della colonna vertebrale e delle cause più frequenti di mal di schiena.
Il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per raggiungere tali obiettivi, perché costituisce l'anello di congiunzione tra il paziente e lo specialista e può evitare che il soggetto affetto da mal di schiena cronico assuma un atteggiamento di rassegnata passività o di rimedi miracolosi, peggiorando la condizione clinica e psicologica.
Proprio la somatizzazione ansiosa sull'apparato muscolo-scheletrico è diventato uno dei problemi più im- portanti negli ultimi anni; quindi una valutazione psicologica del soggetto affetto da mal di schiena cronico è necessaria per evitare superflue indagini diagnostiche e inutili provvedimenti terapeutici.
Le tecniche diagnostiche sempre più sofisticate comunque non possono sostituire una anamnesi accurata e una valutazione clinico-funzionale del soggetto perché l'evidenza di una protrusione discale non sempre chia- risce il quadro clinico.
In questo articolo non vengono affrontate le cause di mal di schiena di specifica pertinenza medica (ernia del disco, traumi ecc.).
I principali fattori di rischio del mal di schiena idiopatico - cioè nel quale non si riconosce una causa or- ganica come l'ernia del disco, un trauma ecc.-
sono gli atteggiamenti posturali scorretti, la gravidanza e il puerperio, alcune attività sportive, i microtraumi, il peso corporeo, e il fumo.
Sicuramente il più importante fattore di rischio del mal di schiena è rappresentato dalle posture scorrette assunte durante le attività quotidiane e lavorative.
I soggetti affetti da mal di schiena cronico chiedono al medico il rimedio più efficace per risolvere i propri problemi, ma per dare una risposta adeguata, accanto alla valutazione clinico-funzionale della colonna, occor re analizzare le azioni quotidiane (giardinaggio, riassettare il letto) e lavorative (scrivere a macchina) compiute dal soggetto insegnandogli il rapporto che esiste fra il tipo di movimento o di lavoro e la comparsa del dolore a livello vertebrale.
Uno studio compiuto ai lavoratori addetti a videoterminali ha messo in evidenza la presenza di disturbi alla colonna vertebrale in percentuale superiore rispetto a un gruppo di controllo e a quello che si riscontra nei facchini o nei manovali dimostrando così il ruolo negativo dovuto alla fissità della posizione davanti al video- terminale.
La colonna cervicodorsale durante la giornata è sicuramente sottoposta ad uno stress maggiore perché sottoposta a continui movimenti di flessioni ed di estensione.
Le attività lavorative più a rischio per il tratto cervicodorsale sono quelle di precisione (sarte, orologiai) oppure gli imbianchini, i restauratori, gli addetti alle pulizie, i dattilografi, i contadini, oppure la televisione a letto o utilizzando cuscini non idonei.
Il tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale è stimolata soprattutto dalle posture fisse prolungate in posizione statica eretta -
come le casalinghe quando stirano, i commercianti che lavorano al banco, gli odon- toiatri -
Alcuni suggerimenti possono essere utili per ridurre il dolore lombare dovuto alle posture fisse: fare delle lunghe passeggiate appena possibile; praticare al mattino semplici esercizi di estensione e flessione; dormire su un fianco con le ginocchia piegate oppure in posizione supina con un cuscino sotto le ginocchia; durante la posizione statica eretta utilizzare un pacchetto d'appoggio per gli arti inferiori sui quali scaricare il peso del tronco alternativamente; adattare i posti di lavoro secondo criteri ergonomici.
Altri soggetti a rischio per la colonna lombosacrale sono i camionisti, gli agenti di commercio, i tassisti, e chiunque utilizza l'automobile come strumento di lavoro.
Molte case automobilistiche hanno applicato alcuni concetti ergonomici utili a prevenire: disturbi lombari, che deve essere regolabile in altezza e profondità, con schienale reclinabile e dotato di un sostegno lombare e del poggiatesta molto utile per la prevenzione delle sindromi da "colpo di frusta".
E' molto importante porre attenzione nell'entrare ed uscire dalla vettura perché si compiono movimenti di flessione-rotazione e di rotazione-
estensione che mettono a dura prova i dischi intervertebrali lombari.
Un riposo notturno confortevole è importante per alleggerire il carico di lavoro che i dischi interverbrali subiscono durante la giornata.
Da essere evitato sicuramente il cuscino alto perché costringe il tratto cervicale della colonna in posizione di flessione e può essere causa di dolori cervicali e mal di testa.
La movimentazione manuale dei pesi rappresenta sicuramente un momento molto critico per la colonna lombosacrale per cui è necessario insegnare i movimenti corretti ai soggetti che compiono per lavoro tali attività.
Alcune attività che si compiono tutti i giorni le casalinghe, come riassettare i letti, usare l'aspirapolvere, pulire le finestre piegandosi in avanti con il busto sono probabilmente le maggiori responsabili dei danni alla colonna lombare.
La gravidanza, soprattutto dopo il sesto mese, deforma una iperlordosi lombare e pertanto rappresenta un fattore di rischio per il dolore lombosacrale, ma è soprattutto il periodo del puerperio più a rischio per il maggior impegno della madre nell'accudire il neonato.
Sollevare un bambino può rappresentare un rischio importante per la colonna vertebrale, se si pone atten- zione nell'evitare la metodica scorretta raffigurata.
I microtraumi subiti dai guidatori di trattori e di macchine agricole e dell'industria pesante, dovuti alle vibra- zioni, sono un fattore di rischio per la colonna lombo-sacrale per cui viene consigliato l'uso corretto elastico per limitare gli effetti della vibrazione stessa.
L'eccesso poderale (sovrappeso) provoca un aumento significativo delle lombalgie in quanto si determina un aumento di pressione sui dischi intervertebrali.
Sembra certa la correlazione di dolori lombari probabilmente per la riduzione di ossigenazione delle strutture muscolo articolare della colonna vertebrale causata dal fumo.
Le attività fisiche agonistiche spesso risultano dannose per la colonna vertebrale perché viene sottoposta a carichi di lavoro notevoli e cioè contrasta con l'opinione diffusa che l'attività sportiva migliori le condizioni di salute e prevalga la comparsa del mal di schiena.
Il discorso è diverso per l'attività ricreative (sci, nuoto, bicicletta) e l'esercizio fisico in palestra che possono pervenire gli episodi dolorosi vertebrali.
CONSIGLI PRATICI
E' importante insegnare ai bambini fin dai primi anni a usare la schiena in maniera corretta per diminuire la probabilità che, da grandi, soffrono di dolori cervicali o dorso lombari.
Il peso dei libri deve essere ripartito su entrambe le spalle, quindi sono più adatti gli zaini rispetto alle borse a tracolla, ancora più utile è una cinghia per legare lo zaino alla parte bassa della schiena. Il peso dello zaino deve essere proporzionale al peso del bambino e non deve superare il 10% del peso corporeo.
(Un bambino che pesa 25 kg può sopportare un peso di 2.5 kg).
(Un bambino che pesa 25 kg può sopportare un peso di 2.5 kg).
La posizione seduta deve essere tenuta sotto osservazione dalle maestre e dalle mamme per evitare che una posizione sbagliata possa creare conseguenze negative sulla crescita del bambino.
Le sedie devono essere regolabili in altezza con lo schienale regolato un po' in avanti per permettere alla schiena di appoggiarsi facilmente.
Il piano della scrivania non deve essere basso per evitare che il bambino sia costretto a stare curvo.
Le sedie devono essere regolabili in altezza con lo schienale regolato un po' in avanti per permettere alla schiena di appoggiarsi facilmente.
Il piano della scrivania non deve essere basso per evitare che il bambino sia costretto a stare curvo.
Gli esperti consigliati per i bambini in fase di crescita sono il calcio, il nuoto, la pallavolo perché permettono di mettere in movimento tutto il corpo; mentre la ginnastica artistica e ritmica e il ciclismo devono essere evitate se si osservano atteggiamenti scoliotici.
La colonna vertebrale è formata da un pilastro anteriore costituito dalla sovrapposizione dei corpi vertebrali con l'interposizione dei dischi e da un pilastro posteriore costituito dalla sovrapposizione degli archi e delle articolazione posteriori.
Nella postura eretta normale il peso si distribuisce in modo uguale tra il pilastro anteriore e quello posteriore; mentre nelle posture che accentuano le normali curve della colonna; come nella iperlordosi o nella cifosi ac- centuate.
Il peso si distribuisce in maniera diversa favorendo il danno dei dischi intervertebrali.
Il peso si distribuisce in maniera diversa favorendo il danno dei dischi intervertebrali.
I DIFETTI PIU' FREQUENTI
I difetti più comuni dovuti a una postura scorretta e che si evidenziano con il passare degli anni, sono:
IPERCIFOSI, che viene accentuata la curvatura del tratto dorsale della colonna, il soggetto è curvo in avanti, è la posizione che adottano alcune adolescenti o gli adulti oppressi da preoccupazioni.
I soggetti con ipercifosi possono soffrire di dolore cervicali e lombari.
IPERCIFOSI, che viene accentuata la curvatura del tratto dorsale della colonna, il soggetto è curvo in avanti, è la posizione che adottano alcune adolescenti o gli adulti oppressi da preoccupazioni.
I soggetti con ipercifosi possono soffrire di dolore cervicali e lombari.
IPERLORDOSI: il sedere è in fuori e il busto sporge in avanti, è l'atteggiamento che si accentua in gravi- danza, oppure se si potano borse pesanti o bambini in braccio.
IPERLORDOSI e IPERCIFOSI: riguarda soprattutto le donne che hanno avuto più gravidanze.
SCOLIOSI: una spalla è più giù dell'altra.
PUO ESSERE COLPA DEI DENTI
La mandibola ha dei collegamenti diretti con la colonna cervicale e pertanto se la bocca chiude non si veri- ficano degli impulsi a livello muscolari, mentre se i punti di contatto tra l'arcata superiore e quella inferiore non sono bilanciati si determinano degli squilibri che a lungo andare si evidenziano con dolori cervicali o dorso- lombari.
POSTURA NATURALE
La postura naturale di un individuo viene valutata invitando il soggetto a stare in piedi con gli arti inferiori pa- ralleli e lievemente divaricati.
All'ispezione anteriore vengono osservati i piedi, le ginocchia, il bacino, i fianchi, le pieghe ascellari, le clavi- cole, le spalle, il collo e il corpo.
Posteriormente si osservano i malleoli, le pieghe poplitee, le pieghe gluteali, i fianchi , le scapole, il collo e il corpo.
Lateralmente viene osservata la pianta del piede, le ginocchia, le braccia, la lordosi lombare, le scapole alate, la cifosi, la lordosi cervicale, il corpo.
E' molto importante valutare la funzionalità articolare nei movimenti attivi e passivi a livello dell'anca, del ginocchio, del piede, del tratto cervicale, del tratto lombare, della spalla, del gomito.
La funzionalità muscolare degli estensori della nuca, del muscolo trapezio, degli estensori dell'avambraccio, dei muscoli del dorso ecc.
Fine
Pubblicato su Blogger oggi 14 Agosto 2012 alle ore 22,09 da:
Giuseppe Pinna de Marrubiu
Giuseppe Pinna de Marrubiu
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