Staphylococcus aureus
Lo Staphylococcus aureus è un batterio
spesso
presente sulla pelle e nelle mucose delle persone sane. Alcuni ceppi
dello
Staphilococcus aureus causano infezioni come setticemia, polmonite,
meningite,
endocardite.
Le tossine prodotte da questo microrganismo possono
causare
avvelenamenti se ingerite con alimenti contaminati.
Alimenti nei quali è possibile riscontrare la presenza di tossine possono essere prodotti cotti (come la carne) o preparazioni alimentari come prodotti a base di crema. Se la conservazione degli alimenti non è idonea; alcuni ceppi di questo batterio sono in grado di produrre tossine termoresistenti.
Alimenti nei quali è possibile riscontrare la presenza di tossine possono essere prodotti cotti (come la carne) o preparazioni alimentari come prodotti a base di crema. Se la conservazione degli alimenti non è idonea; alcuni ceppi di questo batterio sono in grado di produrre tossine termoresistenti.
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Articolo informativo di Giuseppe Pinna de Marrubiu, S.
O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi
On-line per Pazienti Osteomielitici».Ricerca tramite immagine MRSA. Che cosa è lo stafilococco aureo?
Le Fotografie hanno descritto un ascesso cutaneo, che era stato causato dai batteri meticillina.
Le
informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e
non provengono né
da prescrizione né da consiglio medico.
Stafilococchi
Staphylococcus
|
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S. aureus
|
Lo Staphylococcus aureus è un batterio gram-positivo di forma sferica, asporigeno, che si dispone in colonie dando origine ad ammassi batterici a forma di catenella, talvolta simili ad un grappolo d'uva. Lo Staphylococcus aureus è considerato un saprofita piuttosto comune: colonizza soprattutto le mucose nasofaringee e può essere isolato anche a livello della pelle e delle sue ghiandole, e più raramente nella vagina, nell'intestino e nel perineo. Lo Staphylococcus aureus, così chiamato per la colorazione dorata delle sue colonie, è il più virulento dei batteri appartenenti al genere degli stafilococchi. In genere, l'organismo umano riesce a controllarne agevolmente la crescita, tanto che le colonizzazioni asintomatiche sono di gran lunga più frequenti rispetto alle infezioni; tuttavia, in presenza di un calo delle difese immunitarie lo Staphylococcus aureus può prendere il sopravvento: i soggetti più a rischio sono in neonati, in particolare prematuri, e gli anziani.
Malattie Causate da Staphylococcus aureus
Lo Staphylococcus aureus è il più comune agente eziologico delle infezioni cutanee e dei tessuti molli; si tratta in particolare di infezioni piogeniche (quindi formanti pus) che appaiono come foruncoli e ascessi.
Tra le altre infezioni piogeniche correlate allo Staphylococcus aureus figurano alcune forme di gastroenterite (intossicazione alimentare), ma anche patologie più gravi, come osteomielite,
artrite settica, borsite, sindrome da shock tossico, necrolisi epidermica tossica, polmonite, meningite ed endocardite. Lo Staphylococcus aureus
è anche un comune responsabile di infezioni nosocomiali, e può
interessare pazienti sottoposti ad interventi chirurgici o a manovre
invasive, complicando la guarigione. Alcuni ceppi di Staphylococcus aureus producono tossine responsabili di due tipiche sindromi cliniche: a) la sindrome da shock tossico, caratterizzata da febbre, vomito, diarrea, stato confusionale e rash cutaneo, insufficienza multi-organo e desquamazione cutanea; b) la sindrome della cute (pseudo) ustionata, che colpisce soprattutto i bambini durante la primissima infanzia caratterizzandosi per il distacco di ampie zone di epidermide (non a caso la tossina chiamata in causa è nota come esfoliatina).
La trasmissione da uomo ad uomo avviene per via aerogena tramite la dispersione nell'area di goccioline infette emesse attraverso la tosse o gli starnuti, ma anche per contatto diretto, ad esempio attraverso le mani di un individuo infetto.
Le tossi-infezioni alimentari da Staphylococcus areus (stafiloenterotossicosi) - caratterizzate dalla comparsa, entro alcune ore dal consumo di cibo contaminato da ceppi produttori di enterotossina, di vomito incoercibile, talvolta associato a brividi, lieve rialzo termico e diarrea, - avvengono abitualmente per il consumo di alimenti contaminati, ad esempio manipolati da persone con infezioni dermatologiche stafilococciche. L'alimento più a rischio rimane il latte crudo munto da vacche con patologia mastitica, mentre la pastorizzazione e gli altri trattamenti termici distruggono il microrganismo, ma non le sue tossine. Ad esempio, la bollitura del latte appena munto o la sua conservazione in frigorifero rappresentano un valido aiuto nel controllare la moltiplicazione batterica, poiché lo Staphylococcus aureus non cresce a temperature inferiori a 5-6°C e produce tossine soltanto a temperature superiori ai 12-13°C.
Lo Staphylococcus aureus riesce a svilupparsi anche in presenza di elevate concentrazioni saline (NaCl 7,5%) e di bassa umidità, condizioni capaci di inibire la crescita della maggior parte delle specie batteriche; di conseguenza, il microorganismo può svilupparsi anche in alimenti con elevate concentrazioni di sale, come prosciutti e carni lavorate, nonché in prodotti essiccati. Oltre al latte e ai suoi derivati, sono proprio i cibi ad alto contenuto proteico, come la carne, il pesce e le uova, a rappresentare i generi alimentari più a rischio di contaminazione da Staphylococcus aureus.Trattamento e resistenza agli antibiotici
L'uso indiscriminato di antibiotici ha portato, come spesso accade, allo sviluppo di ceppi meticillino resistenti, quindi insensibili all'azione delle penicilline e delle cefalosporine, e in epoca più recente di altri ceppi a resistenza multipla, sviluppata anche nei confronti della vancomicina, uno dei pochi farmaci, insieme alla teicoplanina, ancora capaci di debellare le infezioni di questo batterio. Dei circa due miliardi di esseri umani colonizzati da Staphylococcus aureus, è stato stimato che nel 2006 i portatori di ceppi MRSA erano compresi tra i 2 e i 53 milioni, ma altri studi attribuiscono al fenomeno una portata maggiore.
Ne consegue l'importanza di una corretta diagnosi, che preveda l'isolamento del battere - tramite esami colturali e microscopici diretti o attraverso le moderne tecniche genetiche di amplificazione del DNA - seguito da test di sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). Dal momento che le mani rappresentano un importante mezzo con cui può essere trasmessa l'infezione da Staphylococcus aureus, è importante che il personale sanitario o chi è a contatto con persone affette provveda ad un accurato lavaggio delle mani con sapone disinfettante o con preparati a base di alcool, dopo essere entrato a contatto con i pazienti colonizzati. Tra gli antibiotici di nuova generazione attivi contro lo Staphylococcus aureus segnaliamo il quinupristin/dalfopristin, una streptogramina, e il linezolid, appartenente alla classe degli oxazolidinoni.
This scanning electron micrograph shows the methicillin-resistant Staphylococcus aureus. Image credit: NIAID
IndiceLa trasmissione da uomo ad uomo avviene per via aerogena tramite la dispersione nell'area di goccioline infette emesse attraverso la tosse o gli starnuti, ma anche per contatto diretto, ad esempio attraverso le mani di un individuo infetto.
Le tossi-infezioni alimentari da Staphylococcus areus (stafiloenterotossicosi) - caratterizzate dalla comparsa, entro alcune ore dal consumo di cibo contaminato da ceppi produttori di enterotossina, di vomito incoercibile, talvolta associato a brividi, lieve rialzo termico e diarrea, - avvengono abitualmente per il consumo di alimenti contaminati, ad esempio manipolati da persone con infezioni dermatologiche stafilococciche. L'alimento più a rischio rimane il latte crudo munto da vacche con patologia mastitica, mentre la pastorizzazione e gli altri trattamenti termici distruggono il microrganismo, ma non le sue tossine. Ad esempio, la bollitura del latte appena munto o la sua conservazione in frigorifero rappresentano un valido aiuto nel controllare la moltiplicazione batterica, poiché lo Staphylococcus aureus non cresce a temperature inferiori a 5-6°C e produce tossine soltanto a temperature superiori ai 12-13°C.
Lo Staphylococcus aureus riesce a svilupparsi anche in presenza di elevate concentrazioni saline (NaCl 7,5%) e di bassa umidità, condizioni capaci di inibire la crescita della maggior parte delle specie batteriche; di conseguenza, il microorganismo può svilupparsi anche in alimenti con elevate concentrazioni di sale, come prosciutti e carni lavorate, nonché in prodotti essiccati. Oltre al latte e ai suoi derivati, sono proprio i cibi ad alto contenuto proteico, come la carne, il pesce e le uova, a rappresentare i generi alimentari più a rischio di contaminazione da Staphylococcus aureus.Trattamento e resistenza agli antibiotici
L'uso indiscriminato di antibiotici ha portato, come spesso accade, allo sviluppo di ceppi meticillino resistenti, quindi insensibili all'azione delle penicilline e delle cefalosporine, e in epoca più recente di altri ceppi a resistenza multipla, sviluppata anche nei confronti della vancomicina, uno dei pochi farmaci, insieme alla teicoplanina, ancora capaci di debellare le infezioni di questo batterio. Dei circa due miliardi di esseri umani colonizzati da Staphylococcus aureus, è stato stimato che nel 2006 i portatori di ceppi MRSA erano compresi tra i 2 e i 53 milioni, ma altri studi attribuiscono al fenomeno una portata maggiore.
Ne consegue l'importanza di una corretta diagnosi, che preveda l'isolamento del battere - tramite esami colturali e microscopici diretti o attraverso le moderne tecniche genetiche di amplificazione del DNA - seguito da test di sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). Dal momento che le mani rappresentano un importante mezzo con cui può essere trasmessa l'infezione da Staphylococcus aureus, è importante che il personale sanitario o chi è a contatto con persone affette provveda ad un accurato lavaggio delle mani con sapone disinfettante o con preparati a base di alcool, dopo essere entrato a contatto con i pazienti colonizzati. Tra gli antibiotici di nuova generazione attivi contro lo Staphylococcus aureus segnaliamo il quinupristin/dalfopristin, una streptogramina, e il linezolid, appartenente alla classe degli oxazolidinoni.
This scanning electron micrograph shows the methicillin-resistant Staphylococcus aureus. Image credit: NIAID
- 1 Caratteristiche
- 2 Patogenesi
- 3 Metodi di identificazione
- 4 Terapia
- 5 Metodi di immunizzazione
- 6 Stafilococchi ed infezioni nosocomiali
- 7 Altri progetti
- 8 Collegamenti esterni
- 9 Bibliografia
È un batterio immobile che non
presenta una capsula evidente ed è catalasi-positivo.
Tali batteri crescono
bene in comuni terreni di coltura, sono aerobi-anaerobi facoltativi, con la possibilità
d'utilizzo del sistema dei citocromi in presenza di ossigeno e, invece, della fermentazioni in
anaerobiosi.
Presentano una notevole alofilia risultando, infatti, in grado di
procedere allo sviluppo anche in ambienti che vedono un'elevata concentrazione
(7,5%) di NaCl (sale).
Il nome della specie,
"aureus", deriva dal fatto che le sue colture assumono una
pigmentazione color giallo oro, dovuta principalmente alla sintesi di
carotenoidi.
La presenza del pigmento dipende da numerosi fattori e per il
riconoscimento del batterio è necessario considerare altre peculiarità.
S. aureus
è un batterio normalmente presente a livello della cute, della mucosa della
porzione anteriore del naso e della faringe nella maggioranza dei soggetti
adulti.
Di conseguenza, un'infezione da parte degli stessi è possibile in ogni
momento.
Sono almeno 13 i polisaccaridi
distinguibili, dei quali i tipi capsulari 5 e 8 sono posseduti dalla
maggioranza (85%) dei batteri isolati nell'uomo.
Alla superficie della cellula
batterica sono presenti diverse proteine.
Esse possiedono la capacità di
interagire con altre strutture proteiche dell'organismo umano (per esempio il fibrinogeno, il plasminogeno, la laminina ecc.).
Tra queste va ricordata una proteina denominata clumping factor che interagisce con il fibrinogeno,
legan- dolo e inducendone la precipitazione sulla superficie della cellula
batterica.
Sul vetrino, in conseguenza di ciò è possibile notare ammassi di
cellule batteriche (da cui deriva il termine clump).
Per osservarli si deve mescolare su un apposito vetrino portaoggetti una goccia di plasma con un'altra goccia di una sospensione densa di stafilococchi.
Per osservarli si deve mescolare su un apposito vetrino portaoggetti una goccia di plasma con un'altra goccia di una sospensione densa di stafilococchi.
Altra
proteina di notevole significato è la proteina A, situata nella parete
cellulare, che può legare la porzione (Fc) di alcune immunoglobuline provocando diverse conseguenze,
quali l'inibire la fagocitosi del batterio, attivare il sistema
del complemento e provocare
delle reazioni di stimolazione della moltiplicazione linfoci- taria.
Patogenesi
S. aureus è responsabile di infezioni
suppurative acute che possono essere dislocate in diversi distretti
dell'organismo.
Possibili localizzazioni:
·
pelle
Alcuni stipiti batterici possono provocare inoltre
intossicazioni e manifestazioni morbose di vario tipo a causa di alcune
caratteristiche esotossine che sono in grado di produrre.
Gli strumenti dell'azione patogena
di S. aureus sono vari.
Alcuni di questi favoriscono la sua
moltiplicazione, come la sopracitata azione antifagocitaria della capsula, le
adesine e la proteina A.
Altri sono legati all' azione di particolari esotossine ed enzimi capaci di danneggiare altre cellule o diffondersi ai
tessuti limitrofi (ma anche distanti) al luogo dell'infezione primaria.
Nelle infezioni suppurative le
tossine prodotte sono delle citolisine o emolisine α (la più diffusamente
prodotta), β, γ e δ e la leucocidina-PV. A queste vanno aggiunte alcune
peculiari tossine prodotte da specifici stipiti di S. aureus quali:
· L'enterotossina, che provoca delle gastroenteriti in seguito ad una intossicazione di
tipo alimentare causata da assunzione di cibi, ricchi di lipidi (come crema o
panna, favorenti la crescita dei batteri) nei quali sia stata prodotta una
certa quantità di enterotossina.
· La tossina dello shock
tossico, causa del
cosiddetto shock tossico da stafilococco che vede la com- parsa di sintomi
gravi generalizzati, manifestazioni eritematose e sintomi da shok emodinamico.
La mortalità è molto elevata.
Tra gli enzimi prodotti da S.
aureus vanno ricordati:
Significato ancora incerto, ma
prodotta praticamente sempre nelle infezioni in atto.
Il significato è di
aumentare la capacità invasiva (superamento di ostruzioni meccaniche come coaguli nei capillari).
24-48 ore alla temperatura di 37 °C.
Cresce
bene nei normali terreni: il terreno base è l'agar sangue, o Columbia blood
agar base.
Tuttavia è meglio utilizzare piastre di agar agar-sangue di coniglio che evidenziano
aloni di emolisi intorno alle colonie di stafilococco.
In alternativa,
sfruttando l'alofilia del batterio, si utilizzano piastre di agar in cui NaCl
sia concentrato al 7,5% in modo da inibire la maggioranza degli altri batteri.
Si può poi aggiungere uno zucchero (generalmente mannitolo) e un indicatore di pH rosso fenolo (Terreno di Chapman o Mannitol salt
agar) ottenendo così il viraggio dell'indicatore in seguito alla produzione di
acidi a causa della fermentazione dello zucchero operata dallo stafilococco.
Si potrà così osservare, in caso
di colonie effettivamente di S. aureus, la classica disposizione a
grappolo e la colorazione Gram positiva.
Dai micrococchi, poiché questi
ultimi non sono in grado di fermentare gli zuccheri, essendo aerobi obbligati.
Altre prove utilizzabili sono quelle
di agglutinazione passiva mirate verso la proteina A e il clumping
factor. Infine è possibile anche l'identificazione precisa degli stipiti
produttori di una determinata tossina, ricercando appunto la stessa nel liquido
di coltura del campione in esame.
Per fare ciò si utilizzano tecniche di
agglutinazione passiva (con l'impiego di piccole particelle di lattice la cui
superficie viene ricoperta previamente di anticorpi anti-tossina), ma anche
attraverso l'impiego di tecniche
immunoenzimatiche.
L'antibiotico-resistenza è una caratteristica spesso frequente di questi
batteri, specie nelle cosiddette infezioni
nosocomiali (vedi
sotto), costituendo un problema da non sottovalutare.
Il fenomeno della
resistenza è sempre più diffuso e in rapida ascesa.
Cefalosporine e penicilline
non sono più efficaci.
Ceppi resistenti a Vancomicina e Meticillino-resistenti
sono frequenti.
La determinazione della corretta scelta terapeutica deve
basarsi necessariamente sull'antibiogramma.
Segnali incoraggianti nella
direzione di un vaccino sono arrivati dal tentativo di allestirne uno nei
confronti degli stipiti capsulari di tipo 5 e di tipo 8.
La sperimentazione ha
dato buoni risultati.
L'applicazione sarebbe soprattutto la prevenzione nei
soggetti a rischio, esposti per esempio al pericolo di infezioni nosocomiali.
L'autovaccino è utilizzato in individui non in
grado di creare una risposta immunitaria efficace e soggetti ad infezioni di
tipo cronico.
Gli agenti di queste infezioni che
trovano sfogo in ambiente ospedaliero sono, sempre con maggiore fre- quenza, un
gruppo di batteri definiti stafilococchi coagulasi-negativi.
Sono frequentemente individuabili nel sangue di
soggetti con impianti protesici ma anche intravascolari. Queste infezioni
costituiscono un problema che può spesso risultare di difficile soluzione, a
causa di una dif- fusa farmaco-resistenza, rivolta in molti casi a più farmaci che ha dato origine al cosiddetto
MRSA (meti- cillin resistant Staphylococcus aureus).
Bibliografia
· La Placa,
2005, Principi di Microbiologia Medica. Decima Ed.
· Davis Bernard D., Dulbecco Renato, Eisen
Hermann N., Ginsebrg Harold S., 1993, Microbiologia. Quarta edizione.
Staphylococcus aureus
Regnum: Bacteria • Phylum: Firmicutes • Classis: Bacilli • Ordo: Bacillales • Familia: Staphylococcaceae • Genus: Staphylococcus • Species: Staphylococcus aureus
Indice
Galerìa
Cultivos
Agar sangre
-
SARM en agar cromogénico
Microscopía
Clínica
Bioquímica
-
Staphylococcus aureus in nutrient agar slant. jpg Crecimiento de S. aureus en agar nutritivo inclinado.
Pubblicato su Blogger oggi 24 Aprile 2012 alle ore 22,20 da: Giuseppe Pinna
de Marrubiu
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