Pagine

domenica 2 settembre 2012

(Scheda 90) Che cosa è la FIBROMIALGIA?


Parliamo di FIBROMIALGIA?

La POMPA DIAMAGNETICA è indicata per questa patologia
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici e Pazienti dell’Ospedale CODIVILLA-PUTTI di Cortina d’Ampezzo».
                             
Che cosa è la FIBROMIALGIA?
La FIBROMIALGIA è una sindrome che si manifesta principalmente come del dolore muscoloscheletrico diffuso e congiunto ad affaticamento (astenia); la fibromialgia colpisce approssimativamente 1.5 - 2 milioni d’Italiani e circa dal 2% al 6% della popolazione mondiale, e maggiormente il sesso femminile
Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i ten- dini). Questa condizione è definita "sindrome" poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contempora- neamente presenti (un segno è ciò che il medico trova nella visita; un sintomo è ciò che il malato riferisce al dottore)
La fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche ben più gravi tipo: la sclerosi multipla o il lupus sistemico
Ricerche a lungo termine sulla fibromialgia hanno mostrato che è molto raro per un paziente sofferente di tale patologia sviluppare un’altra malattia reumatica o neurologica. 
Tuttavia, è alquanto comune, invece, che un paziente con già in corso una patologia reumatica possa svilup- pare la sindrome fibromialgica
Essa può avere origini ereditarie.
  
 
La diagnosi della fibromialgia comprende come minimo la storia degli ultimi 3 mesi dell’insorgenza del do- lore ed almeno 11 dei 18 punti dolenti, tender-points
Questi tender-points includono tessuti e muscoli del: collo, spalle, torace, coste, bassa schiena, cosce, ginoc chia, e braccia (gomiti).
               
La fibromialgia può interessare diverse aree del corpo. 
Il dolore proviene dai tessuti connettivi tipo: muscoli, tendini, legamenti
I pazienti lamentano un dolore profondo, radiante, sordo, bruciante talvolta lancinante con intensità varie.
   
La fibromialgia non è una patologia invalidante, e non è stata riscontrata nessuna sua azione sulla durata del la vita. 
Ciò nondimeno però a causa dei vari livelli di dolore ed affaticamento, la vita sociale e lavorativa del paziente è inevitabilmente ridotta in qualità.
                                Photo: La POMPA DIAMAGNETICA è indicata per questa patologia

La FIBROMIALGIA
è una sindrome che si manifesta principalmente come del dolore muscoloscheletrico diffuso e congiunto ad affaticamento (astenia); la fibromialgia colpisce approssimativamente 1.5 - 2 milioni d’Italiani e circa dal 2% al 6% della popolazione mondiale, e maggiormente il sesso femminile. Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione è definita "sindrome" poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contemporaneamente presenti (un segno è ciò che il medico trova nella visita; un sintomo è ciò che il malato riferisce al dottore). La fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche ben più gravi tipo: la sclerosi multipla o il lupus sistemico. Ricerche a lungo termine sulla fibromialgia hanno mostrato che è molto raro per un paziente sofferente di tale patologia sviluppare un’altra malattia reumatica o neurologica. Tuttavia, è alquanto comune, invece, che un paziente con già in corso una patologia reumatica possa sviluppare la sindrome fibromialgica. Essa può avere origini ereditarie.

La diagnosi della fibromialgia comprende come minimo la storia degli ultimi 3 mesi dell’insorgenza del dolore ed almeno 11 dei 18 punti dolenti, tender-points. Questi tender-points includono tessuti e muscoli del: collo, spalle, torace, coste, bassa schiena, cosce, ginocchia, e braccia (gomiti). 

La fibromialgia può interessare diverse aree del corpo. Il dolore proviene dai tessuti connettivi tipo: muscoli, tendini, legamenti. I pazienti lamentano un dolore profondo, radiante, sordo, bruciante talvolta lancinante con intensità varie.

La fibromialgia non è una patologia invalidante, e non è stata riscontrata nessuna sua azione sulla durata della vita. Ciò nondimeno però a causa dei vari livelli di dolore ed affaticamento, la vita sociale e lavorativa del paziente è inevitabilmente ridotta in qualità.

La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (as tenia) che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani. 
Il termine fibromialgia, come già anzidetto, significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini)
Questa condizione viene definita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contempora- neamente presenti (un segno è ciò che il medico trova nella visita; un sintomo è ciò che il malato riferisce al dottore)
La fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche.
Il termine fibrosite era una volta utilizzato per descrivere questa condizione. 
Il suffisso -ite significa infiammazione- un processo che può determinare dolore, calore, tumefazione e rigidità
I ricercatori hanno evidenziato che l’infiammazione non è una parte significativa di questa sindrome. 
Il nome fibromialgia o sindrome fibromialgica è pertanto più accurato, ed ha ampiamente rimpiazzato i vecchi termini utilizzati.
La fibromialgia interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa
Sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari
La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli
La sindrome fibromialgica manca di alterazioni di laboratorio. 
Infatti, la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce. 
Alcune persone possono considerare questi sintomi come immaginari o non importanti.
Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la fibromialgia è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito le li- nee guida per la diagnosi. 
Questi studi hanno dimostrato che certi sintomi, come il dolore muscoloscheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points) sono presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche do- lorose.
                
Segni e sintomi


Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia
Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passar del tempo. 
Il dolore fibromialgico viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigi- dità, contrattura, tensione ecc. 
Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e allo stress. 
La maggioranza dei pazienti fibromialgici riferisce di sentire costantemente un certo grado di dolore. 
Il dolore è avvertito principalmente ai muscoli e sono presenti sintomi di malessere generale. 
Per alcune persone con fibromialgia, il dolore può essere molto intenso.
Sebbene l’esame obiettivo (visita) sia solitamente nella norma, e le persone possano apparire sane, un atten- to esame dei loro muscoli rivela la presenza di aree dolenti in sedi specifiche. 
La presenza e la tipologia di queste caratteristiche aree algogene (tender points) con i sintomi del dolore dif fuso separa i fibromialgici da altre condizioni cliniche. 
Non tutti i medici sono a conoscenza di tale sindrome, ma la maggior parte dei reumatologi (specialisti in malattie dell’apparato osteoarticolare) sa come eseguire la valutazione dei tender points per arrivare ad una diagnosi di fibromialgia
I tender points sono quasi sempre presenti su entrambi i lati del corpo. 
Sebbene i tender points definiti dai criteri classificativi e diagnostici dell’American College of Rheumatology nel 1990 siano stati utilizzati per la diagnosi, molti altri muscoli o aree inserzionali possono essere dolenti. 
I tender points possono essere latenti normalmente ed il dolore evocabile solo alla digitopressione.
                                     
Il termine fibromialgia deriva da “fibro”, ovvero i tessuti fibrosi, e “mialgia”, che indica il dolore muscolare.
Si tratta di una patologia reumatica caratterizzata da dolore muscolare diffuso, associato a rigidità, che costi tuisce la forma più grave di dolore neuropatico causata da neuropatie periferiche.
Si tratta quindi di una sindrome cronica che interessa i muscoli, i tendini, le fasce, il tessuto adiposo sottocu- taneo e la cute e che colpisce in particolare i soggetti femminili, in una fascia di età compresa tra i 15 e i 65 anni.
Astenia e disturbi del sonno
Circa il 90% dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce astenia (affaticamento) moderata o severa, ridotta resistenza alla fatica o una specie di stanchezza che ricorda quella normalmente riferita in corso di influenza o in mancanza di sonno. 
Qualche volta la stanchezza è più importante della sintomatologia dolorosa muscoloscheletrica
I pazienti con fibromialgia possono avere una stanchezza simile a quella riscontrata in un’altra patologia cor relata denominata sindrome da affaticamento cronico (CFS). 
Alcuni pazienti con fibromialgia hanno sintomi da sindrome da affaticamento cronico e viceversa. 
Le due sindromi spesso si sovrappongono e può essere impossibile distinguerle. 
La maggior parte dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce disturbi del sonno; solitamente il paziente al risveglio si sente ancora affaticato come se non avesse dormito affatto. 
Sebbene il paziente fibromialgico possa addormentarsi senza grandi difficoltà, la fase profonda del sonno è spesso disturbata. 
Il sonno può essere leggero con continui risvegli notturni. 
Alcune volte si associano disturbi del sonno quali la sleep apnea o la “sindrome delle gambe senza riposo”
La ricerca ha evidenziato che l’interruzione della fase profonda del sonno può alterare importanti funzioni del corpo e la percezione del dolore. 
Può pertanto essere necessario assumere farmaci che migliorino la qualità del sonno.
Disturbi del Sistema Nervoso Centrale (SNC)
I cambiamenti del tono dell’umore o del pensiero sono comuni nella fibromialgia
Molti individui si sentono giù sebbene solo il 25% dei pazienti siano dei reali depressi o possano riferire dis- turbi d’ansia. 
Si ritiene che esista un collegamento tra fibromialgia e alcune forme di ansia e depressione
È importante ricordare che persone affette da patologie dolorose croniche, non solo di natura fibromialgica, possono sentirsi depresse a causa dei loro sintomi difficili da gestire. 
I pazienti affetti da fibromialgia possono riportare difficoltà a concentrarsi oppure ad eseguire semplici ela- borazioni mentali. 
Non esiste alcuna evidenza che questi problemi possano divenire più seri con il passar del tempo. 
Simili riscontri clinici sono stati notati in molte persone con alterazioni del tono dell’umore, disturbi del sonno o altre patologie croniche. 
I pazienti fibromialgici possono riferire parestesie, bruciori che suggeriscono altri disordini come la sindro- me del tunnel carpale, una neuropatia o la sclerosi multipla
Infatti, i pazienti affetti da sindrome fibromialgica spesso si sottopongono a numerosi tests per questi sin- tomi, i cui risultati rientrano invece nella norma.
           
Altri sintomi
La cefalea, specialmente di tipo muscolotensivo, o l’emicrania sono comuni nel paziente fibromialgico
Dolori addominali, alternanza di stipsi e diarrea (colon irritabile) sono inoltre frequenti. 
Allo stesso modo, il paziente può riferire la presenza di “spasmi vescicali” che lo costringono a urinare spesso. 
Nella tabella sottostante sono riportati i sintomi che il paziente fibromialgico può riferire.
Sintomi caratteristici presenti nella maggior parte dei pazienti:
• disturbi del sonno (sonno notturno poco profondo e non ristoratore)
• cefalea muscolotensiva o emicranica
• sensazione di stanchezza (astenia)
• rigidità mattutina (specie al collo e alle spalle)
• colon irritabile (stipsi e/o diarrea)
• parestesie (costituite da formicolii e sensazioni simili a punture)
• bruciore a urinare
• sensazione di gonfiore alle mani
• dolori al torace
• perdita di memoria
• difficoltà di concentrazione
• disturbi della sfera affettiva (ansia e/o depressione)
  
Come viene diagnosticata la... 
sindrome fibromialgica?
La diagnosi di sindrome fibromialgica è basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con la presenza di tender points evocabili alla digitopressione. 
Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia
Questi test possono essere utili per escludere la presenza di altre patologie, come l’ipotiroidismo che può causare segni e sintomi simili alla fibromialgia
Una attenta anamnesi e un esame obiettivo accurato possono escludere altre condizioni cliniche di dolore cronico e di astenia
Poiché i sintomi di fibromialgia sono così generici e spesso sono simili a quelli di altre malattie, molti pa- zienti vanno incontro a complicate e a volte ripetitive valutazioni prima che venga diagnosticata tale patologia. Non tutti i medici conoscono la fibromialgia (così come non tutti riconoscono l'OSTEOMIELITE) ed è pertanto importante vedere un reumatologo o altri medici che siano in grado di effettuare una corretta diagnosi ed un trattamento specifico.
  
Cosa causa o mantiene la fibromialgia?
La causa di questa sindrome al momento rimane ignota. 
Molti differenti fattori possono scatenare una sindrome fibromialgica
Per esempio eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico possono por- tare a dolore generalizzato, affaticamento e alterazioni del sonno tipici della fibromialgia
È però improbabile che la sindrome fibromialgica sia provocata da una singola causa; infatti molti pazienti non sono in grado di identificare alcun singolo evento che abbia determinato l’insorgenza dei sintomi. 
Molti studi hanno valutato alterazioni di mediatori chimici quali i neurotrasmettitori a livello centrale o di sos- tanze ormonali; altri autori hanno osservato significative alterazioni nella qualità del sonno e/o una particolare vulnerabilità dei muscoli a microtraumi ripetuti. 
In effetti, la sindrome fibromialgica sembra dipendere da una ridotta soglia di sopportazione del dolore dovuta ad una alterazione delle modalità di percezione a livello del sistema nervoso centrale, degli input soma toestesici (alterazione della soglia nocicettiva).
Quali sono i fattori esterni che possono peggiorare i sintomi?
• stress (eventi stressanti – traumi – lutti)
• affaticamento (per lavoro)
• carenza di sonno
• rumore
• freddo
• umidità
• cambiamenti meteorologici
• periodo pre-mestruale
           
Come si cura la fibromialgia?
Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono:
• farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno
• programmi di esercizi di stiramento (stretching) muscolare e/o che migliorino il fitness cardiovascolare
• tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensione muscolare
• programmi educativi per aiutare il paziente
Approccio terapeutico multimodale del paziente fibromialgico
• Educazione del paziente
• Descrizione delle caratteristiche della malattia
• Descrizione del programma terapeutico
• Modificazioni delle abitudini di vita che potrebbero determinare e/o perpetuare la sintomatologia fibro- mialgica
• Programmazione di un’attività fisica moderata ma continuativa
• Supporto psicologico e/o psichiatrico, se necessario
• Terapia farmacologica e/o riabilitativa di sviluppo
Farmaci
I farmaci anti-infiammatori utilizzati per trattare molte patologie reumatiche non mostrano importanti effetti nella fibromialgia.
                              
Tuttavia, basse dosi di aspirina, l’ibuprofene e il paracetamolo possono dare qualche sollievo al dolore. 
Il tramadolo, un farmaco analgesico centrale, può ridurre la sintomatologia dolorosa del paziente fibromial- gico
I cortisonici sono inefficaci e dovrebbero essere evitati per i loro potenziali effetti collaterali. 
I farmaci che facilitano il sonno profondo e il rilassamento muscolare aiutano molti pazienti affetti da fibro- mialgia a riposare meglio. 
Questi farmaci comprendono gli antidepressivi triciclici (amitriptilina) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) (paroxetina, fluoxetina) ed altri farmaci ad azione prevalentemente miorilassante ma simili strutturalmente agli antidepressivi (ciclobenzaprina)
Sebbene questi farmaci abbiano come principale indicazione la depressione, essi vengono abitualmente pres- critti ai pazienti affetti da fibromialgia a bassi dosaggi, di solito prima di andare a letto. 
Nei pazienti fibromialgici, questi farmaci sono principalmente utilizzati per lenire il dolore, rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno piuttosto che per il loro effetto antidepressivo. 
Sebbene molti pazienti dormano meglio e abbiano meno fastidi quando assumono questi farmaci, il migliora- mento varia molto da persona a persona. 
In aggiunta, i farmaci hanno effetti collaterali come sonnolenza diurna, costipazione, bocca asciutta e aumento dell’appetito
Gli effetti collaterali sono raramente severi, ma possono essere disturbanti. 
È quindi consigliabile limitarne l’uso.
Esercizio e terapie fisiche.
     
Due tra i principali obiettivi del trattamento della fibromialgia sono le tecniche di stiramento muscolare e di allenamento dei muscoli dolenti e l’incremento graduale del fitness cardiovascolare (aerobico)
Molte persone possono prendere parte ad un programma di esercizi che determina un senso di benessere, un aumento della resistenza muscolare e una diminuzione del dolore. 
L’esercizio aerobico si è dimostrato efficace per i pazienti affetti da fibromialgia
Il paziente può essere riluttante ad esercitarsi se ha già dolore e se si sente stanco. 
Attività aerobica a basso o nullo impatto, come camminare, andare in bicicletta, nuotare o fare esercizi in ac- qua sono generalmente il modo migliore di iniziare un programma di esercizi. 
Occorre allenarsi regolarmente, ad esempio a giorni alterni, aumentando gradualmente l’attività fisica per rag- giungere un migliore livello di forma fisica. 
Importante è stirare gentilmente i propri muscoli e muovere le articolazioni attraverso un’adeguata mobiliz- zazione articolare giornalmente e prima e dopo gli esercizi aerobici. 
È utile inoltre consultare un terapista della riabilitazione che aiuti a stabilire uno specifico programma di eser- cizi per migliorare la postura, la flessibilità e la forma fisica.
 
Terapie alternative.
Anche le terapie cosiddette non convenzionali quali gli integratori dietetici o i trattamenti non farmacologici quali il biofeed-back, l’agopuntura, la ginnastica dolce e lo yoga possono avere effetti positivi sui sintomi del paziente fibromialgico.
  
       

Un approccio corretto del paziente fibromialgico
Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e vengono visitati da molti specialisti mentre sono alla ricerca di una risposta sulla causa della loro malattia. 
Questo porta a paura e frustrazione, che può aumentare la percezione del dolore. 
Ai pazienti fibromialgici viene spesso detto che, poiché obiettivamente non hanno nulla e gli esami di labora torio risultano nella norma, non hanno una reale malattia. 
I familiari, gli amici e spesso il medico di famiglia possono dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumentando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti fibromialgici
Il paziente con fibromialgia e la sua famiglia e i medici devono sapere che la fibromialgia è una causa reale di dolore cronico e di stanchezza e deve essere affrontata come qualunque altra patologia cronica.
Fortunatamente, la fibromialgia non è una malattia mortale e non causa deformità. 
Sebbene i sintomi possano variare di intensità, la condizione clinica generale raramente peggiora col trascor- rere del tempo. 
  
Spesso il solo fatto di sapere che la fibromialgia non è una malattia progressiva e invalidante permette ai pazienti di non continuare a sottoporsi ad esami costosi e inutili e a sviluppare una attitudine positiva nei confronti della malattia. 
L’educazione e pertanto la conoscenza della malattia giocano un ruolo importante nella strategia terapeutica. Più il paziente è informato sulla fibromialgia e più cerca di adattarsi alla malattia stessa, migliore è la pro- gnosi della fibromialgia
I gruppi di supporto, le pubblicazioni, i siti internet sono una fonte di informazione per molti pazienti; spesso il sapere che non si è soli può costituire una fonte di supporto. 
Alcuni pazienti con fibromialgia possono avere sintomi così severi da renderli incapaci di svolgere una nor- male attività lavorativa e una vita di relazione. 
Questi pazienti richiedono una maggiore attenzione ed un approccio multidisciplinare che coinvolga il tera- pista della riabilitazione e occupazionale, il reumatologo o lo psicologo. 
Molti pazienti con la fibromialgia migliorano e sono in grado di convivere con la propria malattia in maniera soddisfacente. 
Tuttavia, una migliore comprensione delle cause della fibromialgia e dei fattori che la possono aggravare o rendere cronica è necessaria così come è auspicabile una migliore terapia farmacologica, oltre alla possibilità di misure preventive. 
Consigli utili per coloro a cui è stata diagnosticata la fibromialgia.
• La “consapevolezza” che questa malattia esiste e la conoscenza dei meccanismi che la inducono può   aiutare il paziente ad affrontare lo stato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita richiesti
• Il supporto psicologico è molto importante; può servire a superare la depressione che, molto spesso, su- bentra nelle fasi più acute e a migliorare i rapporti sociali
• I familiari o le persone vicine al malato non debbono sottovalutare lo stato di prostrazione sia fisico che psi- chico del paziente o pensare che coloro che ne soffrono, poiché non è una malattia riscontrabile tramite esa- mi di laboratorio, siano solo degli “ipocondriaci”
La fibromialgia esiste, anche se poco conosciuta; quindi un atteggiamento comprensivo nei loro confronti può essere un’importante forma di aiuto
• Infine, per i pazienti, documentarsi e partecipare insieme ai propri familiari agli eventi o meglio ancora unirsi per formare un’unica voce affinché anche in Italia la fibromialgia possa essere riconosciuta quale malattia so ciale (anche se non si muore né tanto meno si rimane su di una sedia a rotelle) può far sì che quanti ne soffro- no ritrovino quella fiducia che si perde nella peregrinazione da uno specialista e da un esame ad un altro.

                       
  
I 100 SINTOMI DELLA FIBROMIALGIA
(Tratto dal libro ? Prigionieri della fibromialgia, La speranza ritrovata? del Dr. André Mergui)
Questa lista permette al fibromialgico di riconoscersi o ricordarsi sintomi dei quali ha sofferto.
      
? Acufeni: fischi o vibrazioni nelle orecchie. 
Sono dei rumori ininterrotti che risuonano nella testa. 
Provengono dagli spasmi dei muscoli tensivi del timpano e corrispondono ai seguenti criteri definiti dal Dr. Vernon di Portlanad
Sensazione di orecchio tappato, presenza di uno o più suoni, modifica del ronzio durante la masticazione. 
L'acufene è molto invalidante perché questo rumore continuo e ossessionante, che risuona nella testa, finisce col dare la sensazione di «impazzire»
I pazienti descrivono anche delle sensazioni di tintinnio, talvolta di prurito e di diminuzione dell'acuità uditiva.
? Allergie: Ipersensibilità ai vari allergeni (medicamenti, alimenti, inquinamento)
Il fibromialgico è irritato da tutto. 
Questo fatto può congestionare il suo naso, provocare prurito e bruciore agli occhi che lacrimano sovente.
? Amnesia: fa dimenticare al fibromialgico dove ha parcheggiato la propria auto.
? Ansietà: fare riferimento a:... depressione.
? Apnea del sonno.
? Articolazione temporo-mandibolare: silenziosa e indolore o a volte, al contrario, rumorosa e dolente, che rende difficile l'apertura e la chiusura della bocca, provocando uno schiocco o un salto.
? Astenia e fatica cronica.
? Bocca: è spesso secca, come nella sindrome di Gougerot Sjögren
Difficoltà a spalancarla mantenendola in asse. 
La deviazione all'apertura o alla chiusura della bocca, è frequente.
? Brividi.
? Bruxismo: denti che digrignano di giorno come di notte, le mascelle sono sempre strette senza avere il minimo riposo, sono in uno stato spasmodico.
? Camminare: si ha la sensazione di essere attirati da un lato, come se volessimo spingere la persona che sta accanto a noi.
? Cervicale: forte difficoltà ad allungare la testa (per esempio sulla poltrona del dentista), che può compli- carsi provocando nausea, poiché l'intersezione faringea non è più nel suo asse. 
Pertanto per il fibromialgico può diventare indispensabile portarsi il proprio cuscino ad ogni spostamento, che gli consenta di mettersi a letto conservando la postura curvata che impone la spirale del proprio corpo.
? Circolazione sanguigna: sembra essere perturbata e si possono osservare dei disturbi della colorazione cutanea sui lobi delle orecchie, sulle mani o sulle caviglie. 
I pazienti descrivono una sensibilità esagerata al freddo.
? Colletti dentari: molti pazienti soffrono di sensibilità ai colletti, zona che unisce il dente alla gengiva.
? Colon irritabile: coliti e alternanza di diarrea a stitichezza, il fibromialgico si lamenta di avere l'intestino
fragile, di tollerare sempre meno gli alimenti con impossibilità di digerire, «tutto rimane sullo stomaco».
? Concentrazione: fortemente perturbata. 
Rende difficile seguire una conversazione o un esposto.
? Condotto uditivo: impressione d'averlo tappato, prude e produce eccessivo cerume.
? Crampi muscolari: notturni unilaterali, provocati dal caldo o dal semplice sfioramento delle lenzuola.
? Denti: quando un dente è sofferente per disfunzione, resta asintomatico e si esprime soltanto a distanza, do ve non ci si aspetta che agisca. 
Se un dente si trova mal posizionato con il suo antagonista, manifesta tutta la sua sofferenza nel resto del cor- po, ma raramente sul mascellare.
? Depressione: associata ad uno stato ansioso permanente, a volte alla perdita dell'appetito, a crisi di pani- co o di pianto.
? Difficoltà ad esprimersi e comunicare.
? Difficoltà a salire o scendere le scale.
? Difficoltà ad alzare o abbassare le braccia.
? Disfagia: difficoltà ad inghiottire, più riprese per far passare l'alimento nell'esofago.
? Disfonia: difficoltà a parlare, estinzione della voce o spostamento brutale della voce cantata.
? Dispareunia: dolori durante i rapporti sessuali, dolori vulvari.
? Distorsione delle sensazioni: tanto che un bacio, o lo sfioramento della cute, possono provocare dolore.
? Disturbi dell'umore: il dolore per il corpo non più in asse, esaurisce i fibromialgici rendendoli fragili, con «i nervi a fior di pelle»
Consuma la loro vitalità, li esaurisce a poco a poco e finisce per consumare la loro forza e la loro volontà.
Hanno talvolta difficoltà a mantenere il controllo delle loro azioni e sono poi dispiaciuti per la mancanza di se- renità durante le stesse. 
Per un nonnulla lo sbalzo d'umore è frequente.
? Diminuzione delle performances fisiche: impressione di essere invecchiato, impossibilità di svolgere tut- to il lavoro che si faceva prima, sensazione di sovraffaticamento, di esser al massimo delle proprie possibilità.
? Diminuzione delle performances intellettuali: impressione di aver perso la propria vivacità di mente.
? Diminuzione delle performances sessuali: soprattutto diminuzione della libido.
? Disturbi digestivi: dolori, gonfiori, a volte bruciori di stomaco, gas, stato di nausea.
? Dita: rosse o bianche e gelate. Fare riferimento a estremità.
? Dolore alla pressione dell'articolazione temporo-mandibolare: solamente unilaterale.
? Dolore alla masticazione.
? Dolori alla testa: sottoforma di emicrania, dolore vascolare, tensione unilaterale sul cranio, alla tempia, op pure dietro gli occhi, in fondo all'orbita.
? Dolori facciali: questi dolori unilaterali si situano sulla proiezione cutanea del canino superiore o del dente da latte. 
Si irradiano sovente attorno all'orbita.
? Dolori mestruali: amplificazione dei dolori.
? Dolori muscolari unilaterali alla pressione: il Collegio Americano di reumatologia (ACR), ha descritto i nove punti bilaterali dolorosi seguenti nel 1990. 
Nel caso in cui, 11 su 18 punti sono dolorosi alla pressione il soggetto ha, secondo l'ACR, l'88% di possibilità di essere fibromialgico.
- punto sotto-occipitale, all'inserzione del muscolo all'altezza dell'emergenza del nervo di Arnold
- punto cervicale all'altezza C5-C7
- punto in mezzo al bordo superiore del trapezio
- punto epicondilineo situato a 2 cm. dall'inserzione ossea dell'avambraccio
- punto tra la scapola e la colonna vertebrale
- punto gran trocantere
- punto intercostale anteriore situato a 2 cm. dallo sterno
- punto glutei
- punto ginocchio interno situato sopra il ginocchio all'altezza del crociato.
? Dolori spontanei: diffusi e lancinanti ai muscoli, ai tendini, ai legamenti ed alla pelle. 
Talvolta si ha la sensazione di bruciore, si hanno crampi, formicolii. 
Questi cambiano di punto, di intensità e caratteristiche nel corso del tempo, secondo il grado di umidità, dello stress, dell'attività fisica o dell'aria ambientale.
Nessuna parte del corpo ne è risparmiata, dalla mano alla spalla, dal piede all'anca, dal fondo schiena alla sommità del cranio, alla tibia, al tallone.
? Dolore toracico unilaterale: é percettibile tra due costole a 4 cm dal bordo dello sterno, oppure dietro, a 5 cm dall'apofisi spinale. 
Si riscontra questo dolore sovente a sinistra sulla quinta costola.
Esso impedisce di riempire i polmoni d'aria come si vorrebbe. 
Essendo intercostale, può far pensare ad un dolore precordiale.
? Endometriosi.
? Esami sanguigni particolari: Jon Rassel M. D. dell'Università del Texas A. Health Science Center a San Antonio, sostiene che la sostanza P si trova in quantità importante nel cervello dei fibromialgici
Al contrario il tasso di serotonina, sarebbe inferiore al normale. 
La dopamina, la noradrenalina, l'istamina, la GABA, la calcitonina peptide e tutti i neuromediatori sarebbero perturbati. 
Tutto l'asse ipotalamoipofiso-surrenalico sarebbe perturbato, come pure il sistema nervoso vegetativo.
? Estremità: le dita non possono sopportare il freddo e le mani appaiono bianche non vascolarizzate e fred- de in inverno come nella malattia di Raynaud.
? Fatica: esaurisce e mette l'individuo nell'incapacità di svolgere le attività abituali e con tendenza a mettersi a letto.
? Feci: poco consistenti, alternando diarrea a stitichezza. 
Fare riferimento a colon irritabile.
? Ferro: nel fibromialgico è stata pure evocata una mancanza di ferro. 
In presenza di danno nei faneri, si hanno pertanto capelli fragili, unghie striate, mucosa boccale secca e atro- fizzata, fessure agli angoli della bocca.
? Fertilità maschile: i disturbi ormonali dell'asse ipofisi-gonade, diminuirebbero la fertilità.
? Fotofobia: impossibilità di sopportare la forte luce del giorno o lo scintillio della luce artificiale.
? Forza: perdita a livello delle mani con predominanza unilaterale sul 4° e 5° dito.
? Ginocchia che si piegano.
? Goffaggine: sovente, involontariamente, al fibromialgico sfuggono gli oggetti dalle mani. 
Allo stesso modo urta, picchia, si inciampa oppure si ferisce senza ragione apparente.
? Gola: raschia, dando l'impressione d'avere in permanenza del muco.
? Gonfiore: unilaterale delle estremità, delle dita o dal piede sino al ginocchio, l'anello non può più essere tol to dal dito o una gamba diventa improvvisamente più grossa dell'altra. 
Questo gonfiore non concerne le articolazioni, ciò permette di differenziarlo dalle affezioni infiammatorie articolari.
? Idea suicida: frequente, ma per fortuna raro il passaggio all'atto stesso.
? Ideazione: i pazienti descrivono quali disturbi, l'impressione di essere altrove, di camminare accanto a se stessi e di avere sempre più difficoltà a svolgere il proprio lavoro.
? Impazienza: è la sindrome delle gambe senza riposo, un bisogno irrefrenabile di muoverle, sollevarle, che ci si trovi in piedi, seduti o a letto.
? Imprecisione: ad esempio nel colpire una palla, con una netta differenza nel tocco tra i due piedi.
? Inadattabilità allo sforzo.
? Intorpidimento degli arti: sensazione di formicolio.
? Ipersensibilità: agli odori, alla luce, al rumore, a qualsiasi ambiente sonoro, al caldo, al freddo, alle siga- rette. 
Ipersensibilità a tutti gli allergeni, medicamenti, alimenti o additivi alimentari, inquinamento. 
Le reazioni sono simili a quelle delle allergie vere, ma si distinguono per la capacità di scomparire senza de- sensibilizzazione, giusto dopo il trattamento d'osteopatia dentaria.
? Irritabilità: sbalzi d'umore frequenti per un nonnulla.
? Libido: perdita del desiderio sessuale.
? Masticazione difficile: difficoltà a mordere una mela, impressione di mascella «impazzita» che non sa co- me chiudersi. 
Sensazione di spostamento della mandibola che rende penosa la masticazione.
? Memoria: a corto termine, perturbata, viene a mancare senza ragione rendendo difficile anche il ricono- scimento di luoghi familiari.
? Mestruazioni: dolorose soprattutto durante i periodi di crisi, dando l'impressione di non riuscire ad elimi- nare quanto deve essere eliminato.
? Mialgie.
? Mucose: secchezza della bocca e degli occhi simile alla sindrome di Sjögren.
? Nebbia: è così che i pazienti descrivono quanto avvertono nell'ambiente che li circonda, l'impressione di vivere nella bambagia che gli americani indicano con la parola «fibrofog».
? Occhi: sono spesso secchi, bruciano e prudono come in presenza di un granello di sabbia. 
La vista a volte può essere annebbiata, i globi oculari possono arrossare dopo un periodo di lettura. 
Una delle palpebre può battere sotto l'influenza di spasmi incontrollabili. 
Altre volte diventa penoso sopportare la luce.
? Occlusione dentale: il 95% dei pazienti si lamenta di non poter chiudere correttamente la bocca, come se un ostacolo interferisse fra i denti, impedendone un perfetto ingranamento.
? Palpitazioni cardiache: malessere.
? Panico: crisi notturne con insufficienza respiratoria e impressione di morire.
? Parestesie: disturbi della sensibilità delle mani con predominanza sul 4° e 5° dito. 
I pazienti descrivono una sensazione di «formiche che strisciano sulla pelle», bruciori, intorpidimenti o pizzicori che possono irradiarsi sino alla spalla. 
Il piede è meno sovente interessato da queste parestesie.
? Pelle: secca, squamata, ruvida nella quale è difficile conficcare un ago. 
I pazienti sono colti da crisi con irrefrenabile bisogno di grattarsi sino al sanguinamento tanto è forte il prurito che sentono.
Possono essere osservati disturbi di colorazione cutanea, dando alla pelle un aspetto marmorizzato.
? Piede: se il corpo non è più in asse, il piede non può appoggiarsi uniformemente sul suolo. 
Gli appoggi sono trasferiti il più delle volte nella parte anteriore del piede cosicché in piedi o camminando i piedi possono subire ferite: calli, duroni, vesciche.
Ad uno stadio più avanzato si avrà l'impressione che il piede cambi forma al punto che diventa penoso por- tare le scarpe. 
I più attenti descrivono un'impressione di rotazione degli alluci sul loro asse ed una perdita del parallelismo dei due piedi.
? Prurito: grattamento incontrollabile della pelle a livello dei polpacci o degli avambracci.
? Rigidità: impressione di essere rinchiusi in un corsetto di gesso che impedisce i movimenti, sia quando ci si alza dal letto, sia dopo aver mantenuto a lungo (30 minuti bastano) la stessa posizione, in piedi, seduti o nel letto. 
Guidare per un'ora fa scattare questa rigidità che ha la particolarità di accentuarsi nei cambiamenti di tempe- ratura o secondo l'umidità ambientale.
? Seno: malattie fibrocistiche
? Seno frontale: dolori che possono far pensare a delle sinusiti senza poterne dimostrare la presenza sulle radiografie.
? Sonno: il soggetto dorme meno in quantità senza trovare «un sonno riparatore»
La quarta fase del sonno, chiamata fase delta non svolge più il suo ruolo riparatore, sregolando l'ormone del- la crescita ed il suo potere di riparazione tissutale e ostacolando la ricarica di tutto il sistema immunitario. 
In pratica il fibromialgico avrà delle fasi di ipersonnia. 
Si sveglia sovente durante la notte senza potersi riaddormentare, ed il mattino è così stanco come se non avesse dormito del tutto. 
Talvolta è svegliato da crisi di terrore con la sensazione di non poter più respirare. 
Moldofski H. ha potuto dimostrare che i fibromialgici soffrivano di un disturbo del sonno profondo a onde lente.
? Spasmi muscolari: concernenti tutti i muscoli rossi.
? Stato confusionale: non riuscire a trovare le parole giuste, nel corso di una conversazione.
? Sudori abbondanti.
? Termica: sensazione di avere troppo caldo in estate e troppo freddo in inverno.
? Tiroide: il più sovente ipotiroidismo instabile, difficile da equilibrare.
? Tonsillite e laringite: sono frequenti visto che la perdita dell'asse diminuisce la buona ventilazione di questa zona e ne favorisce l'infiammazione.
? Tunnel carpale: la fibromialgia può provocare dei sintomi simili alla sindrome del tunnel carpale.
? Udito: perdita delle basse frequenze o diminuzione dell'acuità uditiva.
? Umore altalenante: dipende dal tasso di endorfine circolante. 
Queste variazioni timiche non permettono al fibromialgico d'essere preso sul serio o considerato un vero ma lato.
? Urine: bisogno assoluto e frequente senza infezione, è la sindrome della vescica irritabile. 
Delle perdite urinarie al minimo sforzo (camminare, salire le scale, correre) sono frequenti nella donna.
Questo si complica spesso in cistiti recidivanti.
? Vampate di calore.
? Vertigini: il soggetto descrive un'impressione di perdita di contatto con il suolo, di non più sentire il suo passo a terra.
? Vista: doppia o dolorosa unilateralmente nel quadrante superiore (alle 11 o alle 13)
I pazienti descrivono delle «mosche volanti» o delle false immagini che si spostano davanti ai loro occhi.
Secondo la loro frequenza queste impressioni possono considerevolmente disturbare la guida dell'auto.
? Vulva: durante le crisi, le donne descrivono dei dolori tipo bruciori o spasmi che possono far pensare ad un herpes.
La fibromialgia non si scopre con gli esami del sangue abituali e nemmeno con radiografie di risonanza ma- gnetica o con una biopsia tissutale.
                                   
           
                   
 

Fibromialgia: 

i sintomi migliorano se c’è 

benessere psicologico

Il benessere psicologico è strettamente legato al miglioramento dei sintomi patologici, come ad esem-pio nel caso della fibromialgia
Quest’ultima è una malattia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffusorigidità, e malessere generale, che, purtroppo, intercede, non poco, nella qualità della vita del paziente, aumentando an- che il rischio di depressione o ansia
I dolori compaiono in alcune zone del corpo, come la colonna vertebrale, le braccia, le spalle, i polsi, il cingolo pelvico. 
                 fibromialgia sintomi migliorano benessere psicologico
La stanchezza, l’irritabilità, e l’atteggiamento pessimista che ne derivano sono strettamente associate a disturbi dell’umore e psicologici in genere. 
Ecco perché un recente studio ha cercato di valutare quanto il benessere psicologico influisce sulla salute fisica, in particolar modo, nei casi di fibromialgia.
        
             


                               Fine
Pubblicato su Blogger oggi 02 Settembre 2012 alle ore 19,06 da: Giuseppe Pinna de Marrubiu

Nessun commento:

Posta un commento