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venerdì 13 aprile 2012

(Scheda 21) Non tutti sanno che l'Osteomielite è un'infezione dell'apparato osteo-articolare che riguarda al contempo osso e relativa cavità midollare.

Osteomielite nella tibia di un bambino
Di Giuseppe Pinna - S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus  «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici».
               Osteomielite nella tibia di un bambino 
 
L'Osteomielite è un'infezione dell'apparato osteo-articolare che riguarda al contempo osso e relativa 
cavità midollare.
  Indice
Eziologia
È sostenuta da batteri, fra cui il più diffuso è lo stafilococco aureo.[1] 
Gli agenti patogeni più comuni cambiano a seconda dell'età: nei bambini vi è soprattutto l'Escherichia coli, mentre negli adulti sono più frequenti altri generi di gram negativi (Klebsiella spp.Enterobacter spp. e Pseudomonas spp.). 
Meno comunemente può essere causata anche da funghi, virus o parassiti.[2] 
L'Osteomielite è l'infezione più grave che può verificarsi a danno della struttura scheletrica.
L'Osteomielite può essere causata anche dalla crescita anomala delle ossa o in seguito ad esposizione a grave batteriemia.
L'infezione ossea può derivare da diverse cause: diffusione
ematogena di un focolaio infettivo distante, lesioni traumatiche profonde o gravi fratture esposte[3], interventi chirurgici ortopedici o diffusione dei batteri da una struttura infetta vicina.
Epidemiologia
Mentre nei paesi meno industrializzati l'Osteomielite è più diffusa in età infantile, nei paesi più progrediti si verifica maggiormente negli adulti.
Elenco di alcuni dati raccolti in determinati paesi del mondo:

Nazione
Incidenza
0,4 ogni 100.000[4]
19.000 nuovi casi ogni anno e molti di questi vengono contratti in sala operatoria[senza fonte].
Anno 1970:8,7 ogni 100.000 Anno 1997: 2,9 ogni 100.000[5]
Anno 1982: 11,5 ogni 100.000, Anno 2003 14,3 ogni 100.000 [6]


Classificazione
Da un punto di vista clinico presenta forme ad andamento acuto e cronico:
La differenzazione fra forma acuta e forma subacuta è la durata dei sintomi e segni clinici: nella prima meno di 14 giorni, nella seconda più di 14 giorni.[7] 
Si definisce cronica quando perdura per più di 6 settimane o in cui si ha la formazione di sequestri ossei.[8]

Profilo clinico
I sintomi e segni clinici cambiano a seconda del luogo colpito; vi può essere una tumefazione o una limitazione dei movimenti. 
Nella forma acuta ritardata si osserva febbre e forti dolori.[9] 
Si possono mostrare infezioni croniche e artrite settica, nella forma subacuta le manifestazioni sono lievi o anche assenti (asintomatico).
Diagnosi
Per via dei pochi dati che il paziente può esporre nell'anamnesi, solitamente viene diagnosticata in ritardo. Anche le radiografie inizialmente non mostrano alcun cambiamento, in quanto le prime anomalie sono visibili circa 2 settimane dopo l'inizio dell'infezione. 
Per anticipare tal periodo di attesa si procede a esami ematochimici con valutazione della VES e della PCR.
Si arriva ad utilizzare sofisticate tecniche di imaging (come la scintigrafia con Tecnezio 99m) solo in particolari casi, quando la diagnosi non è chiara. 
La risonanza magnetica e la tomografia assiale computerizzata con iniezione di mezzo di contrasto sono gli esami che forniscono risultati migliori, ma nei bambini vi può essere una difficoltà di utilizzo a causa della necessità di sedazione.[10] 
Esistono altri esami diagnostici, come l'ultrasonografia che riesce a dare un quadro sulla grandezza dei danni accessori (come nel caso di un ascesso subperiostale).  
Nelle forme subacute si preferisce la biopsia.
Diagnosi differenziale
Occore differenziarla dall'artrite settica e dalla cellulite, in quanto anche queste patologie si caratterizzano per la limitazione dei movimenti; tuttavia, la presenza di eritema le differenzia dall'Osteomielite
Inoltre anche fratture e masse tumorali possono avere manifestazioni simili. 
La leucemia, soprattutto nelle forme acute, mostra un quadro clinico simile (dolore, zoppia, febbre e osteopenia rilevata da radiografie). 
In questo caso, occorre fare attenzione ad altre manifestazione come la presenza di ecchimosi o discrasie leucocitare. 
Per il sarcoma di Ewing, la differenzazione avviene tramite biopsia.
Prognosi
Agli inizi del XX secolo circa il 20% dei pazienti con una Osteomielite diffusa andavano incontro alla morte
Con le metodiche di nuova concezione, il rischio di morte è diventato trascurabile rimanendo solo un 5% circa di possibili complicanze.[11]

Terapia
Terapia farmacologica
Nella forma acuta occorre somministrare antibiotici in endovena. 
Si somministrano flucloxacillina e clindamicina (in caso di allergia alle penicilline). 
Per le forme sostenute da gram positivi resistenti (Staphylococcus aureus) è possibile utilizzare la vancomicina o la teicoplanina
La durata del trattamento cambia a seconda della forma: 4-6 giorni per la forma acuta, arrivando ai 12 per quella cronica.[12]

Terapia chirurgica
Nella forma cronica si interviene con la pulizia chirurgica, e si procede con l'escissione dei tessuti infetti; le perdite di sostanza provocate vengono richiuse grazie all'utilizzo di lembi adiacenti o di lembi micro- vascolarizzati. 
Nella forma acuta precoce non si ricorre ad interventi chirurgici.
Complicanze
Fra le possibili complicanze:
  • Osteomielite ricorrente.                                                                                                           Questo rischio viene diminuito con l'allungarsi della terapia farmacologica.
  • Disseminazione a distanza, rara.                                                                                                          Si riscontra nella forma acuta.
  • Frattura patologica nel contesto delle strutture ossee necrotiche, in riassorbimento o neo-formate.
  • Arresto delle crescita.

Classificazione e risorse esterne
ICD-9-CM           (EN) 730

Classificazione ICD

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, Interna- tional Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione interna- zionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica.
È oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43esima World Health Assembly dell'OMS e utilizzata a partire dal 1994.
La prima redatta fu una lista di cause di morte, adottata dall'Istituto Statistico Internazionale nel 1893
Nel 1948 vengono incluse anche le cause di morbosità.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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