Osteomielite nella tibia di un bambino
Di Giuseppe Pinna - S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro
Servizi Informativi On-line per Osteomielitici».
Osteomielite nella tibia di un bambino ↓
L'Osteomielite è un'infezione dell'apparato osteo-articolare che riguarda al contempo osso e
relativa
cavità midollare.
Indice
cavità midollare.
Indice
Eziologia
È sostenuta da batteri, fra cui il più diffuso è lo stafilococco aureo.[1]
Gli agenti patogeni più comuni cambiano a seconda dell'età: nei bambini vi è soprattutto l'Escherichia coli, mentre negli adulti sono più frequenti altri generi di gram negativi (Klebsiella spp., Enterobacter spp. e Pseudomonas spp.).
Meno comunemente può essere causata anche da funghi, virus o parassiti.[2]
L'Osteomielite è l'infezione più grave che può verificarsi a danno della struttura scheletrica.
Gli agenti patogeni più comuni cambiano a seconda dell'età: nei bambini vi è soprattutto l'Escherichia coli, mentre negli adulti sono più frequenti altri generi di gram negativi (Klebsiella spp., Enterobacter spp. e Pseudomonas spp.).
Meno comunemente può essere causata anche da funghi, virus o parassiti.[2]
L'Osteomielite è l'infezione più grave che può verificarsi a danno della struttura scheletrica.
L'Osteomielite può essere causata anche dalla crescita
anomala delle ossa o in seguito ad esposizione a grave batteriemia.
L'infezione ossea può derivare da diverse cause: diffusione ematogena di un focolaio infettivo distante, lesioni traumatiche profonde o gravi fratture esposte[3], interventi chirurgici ortopedici o diffusione dei batteri da una struttura infetta vicina.
L'infezione ossea può derivare da diverse cause: diffusione ematogena di un focolaio infettivo distante, lesioni traumatiche profonde o gravi fratture esposte[3], interventi chirurgici ortopedici o diffusione dei batteri da una struttura infetta vicina.
Epidemiologia
Mentre nei paesi meno industrializzati l'Osteomielite
è più diffusa in età infantile, nei paesi più progrediti si verifica
maggiormente negli adulti.
Elenco di alcuni dati raccolti in determinati paesi
del mondo:
Nazione
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Incidenza
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0,4 ogni 100.000[4]
|
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Anno 1970:8,7 ogni 100.000 Anno
1997: 2,9 ogni 100.000[5]
|
|
Anno 1982: 11,5 ogni 100.000, Anno
2003 14,3 ogni 100.000 [6]
|
Classificazione
Da un punto di vista clinico presenta forme ad
andamento acuto e cronico:
La differenzazione fra forma acuta e forma subacuta è
la durata dei sintomi e segni clinici: nella prima meno di 14 giorni, nella
seconda più di 14 giorni.[7]
Si definisce cronica quando perdura per più di 6 settimane o in cui si ha la formazione di sequestri ossei.[8]
Si definisce cronica quando perdura per più di 6 settimane o in cui si ha la formazione di sequestri ossei.[8]
Profilo clinico
I sintomi e segni clinici cambiano a seconda
del luogo colpito; vi può essere una tumefazione o una limitazione dei movimenti.
Nella forma acuta ritardata si osserva febbre e forti dolori.[9]
Si possono mostrare infezioni croniche e artrite settica, nella forma subacuta le manifestazioni sono lievi o anche assenti (asintomatico).
Nella forma acuta ritardata si osserva febbre e forti dolori.[9]
Si possono mostrare infezioni croniche e artrite settica, nella forma subacuta le manifestazioni sono lievi o anche assenti (asintomatico).
Diagnosi
Per via dei pochi dati che il paziente può esporre
nell'anamnesi, solitamente viene diagnosticata in ritardo. Anche le radiografie inizialmente non mostrano alcun
cambiamento, in quanto le prime anomalie sono visibili circa 2 settimane dopo
l'inizio dell'infezione.
Per anticipare tal periodo di attesa si procede a esami ematochimici con valutazione della VES e della PCR.
Per anticipare tal periodo di attesa si procede a esami ematochimici con valutazione della VES e della PCR.
Si arriva ad utilizzare sofisticate tecniche di
imaging (come la scintigrafia con Tecnezio 99m) solo in particolari casi,
quando la diagnosi non è chiara.
La risonanza magnetica e la tomografia assiale computerizzata con iniezione di mezzo di contrasto sono gli esami che forniscono risultati migliori, ma nei bambini vi può essere una difficoltà di utilizzo a causa della necessità di sedazione.[10]
Esistono altri esami diagnostici, come l'ultrasonografia che riesce a dare un quadro sulla grandezza dei danni accessori (come nel caso di un ascesso subperiostale).
Nelle forme subacute si preferisce la biopsia.
La risonanza magnetica e la tomografia assiale computerizzata con iniezione di mezzo di contrasto sono gli esami che forniscono risultati migliori, ma nei bambini vi può essere una difficoltà di utilizzo a causa della necessità di sedazione.[10]
Esistono altri esami diagnostici, come l'ultrasonografia che riesce a dare un quadro sulla grandezza dei danni accessori (come nel caso di un ascesso subperiostale).
Nelle forme subacute si preferisce la biopsia.
Diagnosi differenziale
Occore differenziarla dall'artrite settica e dalla cellulite, in quanto anche queste patologie
si caratterizzano per la limitazione dei movimenti; tuttavia, la presenza di eritema le differenzia dall'Osteomielite.
Inoltre anche fratture e masse tumorali possono avere manifestazioni simili.
La leucemia, soprattutto nelle forme acute, mostra un quadro clinico simile (dolore, zoppia, febbre e osteopenia rilevata da radiografie).
In questo caso, occorre fare attenzione ad altre manifestazione come la presenza di ecchimosi o discrasie leucocitare.
Per il sarcoma di Ewing, la differenzazione avviene tramite biopsia.
Inoltre anche fratture e masse tumorali possono avere manifestazioni simili.
La leucemia, soprattutto nelle forme acute, mostra un quadro clinico simile (dolore, zoppia, febbre e osteopenia rilevata da radiografie).
In questo caso, occorre fare attenzione ad altre manifestazione come la presenza di ecchimosi o discrasie leucocitare.
Per il sarcoma di Ewing, la differenzazione avviene tramite biopsia.
Prognosi
Agli inizi del XX secolo circa il 20% dei pazienti con una
Osteomielite diffusa andavano incontro alla morte.
Con le metodiche di nuova concezione, il rischio di morte è diventato trascurabile rimanendo solo un 5% circa di possibili complicanze.[11]
Con le metodiche di nuova concezione, il rischio di morte è diventato trascurabile rimanendo solo un 5% circa di possibili complicanze.[11]
Terapia
Terapia farmacologica
Nella forma acuta occorre somministrare antibiotici in
endovena.
Si somministrano flucloxacillina e clindamicina (in caso di allergia alle penicilline).
Per le forme sostenute da gram positivi resistenti (Staphylococcus aureus) è possibile utilizzare la vancomicina o la teicoplanina.
La durata del trattamento cambia a seconda della forma: 4-6 giorni per la forma acuta, arrivando ai 12 per quella cronica.[12]
Si somministrano flucloxacillina e clindamicina (in caso di allergia alle penicilline).
Per le forme sostenute da gram positivi resistenti (Staphylococcus aureus) è possibile utilizzare la vancomicina o la teicoplanina.
La durata del trattamento cambia a seconda della forma: 4-6 giorni per la forma acuta, arrivando ai 12 per quella cronica.[12]
Terapia chirurgica
Nella forma cronica si interviene con la pulizia
chirurgica, e si procede con l'escissione dei tessuti infetti; le perdite di
sostanza provocate vengono richiuse grazie all'utilizzo di lembi adiacenti o di
lembi micro- vascolarizzati.
Nella forma acuta precoce non si ricorre ad interventi chirurgici.
Nella forma acuta precoce non si ricorre ad interventi chirurgici.
Complicanze
Fra le possibili complicanze:
- Osteomielite ricorrente. Questo rischio viene diminuito con l'allungarsi della terapia farmacologica.
- Disseminazione a distanza, rara. Si riscontra nella forma acuta.
- Frattura patologica nel contesto delle strutture ossee necrotiche, in riassorbimento o neo-formate.
- Arresto delle crescita.
Classificazione
e risorse esterne
Classificazione ICD
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, Interna- tional Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione interna- zionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica.
È oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43esima World Health Assembly dell'OMS e utilizzata a partire dal 1994.
La prima redatta fu una lista di cause di morte, adottata dall'Istituto Statistico Internazionale nel 1893.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Categorie:
- Epidemiologia
- Malattie
Classificazione ICD
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classifi- cazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO).
L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido stru- mento di gestione di salute e igiene pubblica.
È oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43esima World Health Assem- bly dell'OMS e utilizzata a partire dal 1994.
La prima redatta fu una lista di cause di morte, adottata dall'Istituto Statistico Internazionale nel 1893. Nel 1948 vengono incluse anche le cause di morbosità.Voci correlate
- ICD-10
- International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF)
- ICHI
- DSM
Collegamenti esterni
- Sito ICD 10
-
Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicinaNote
- ^ Warner WC., Jr . Osteomyelitis. In: Canale ST, editor. Campbell's operative orthopaedics. St Louis: Mosby; 1998. pp. 578–600.
- ^ Gold R. Diagnosis of osteomyelitis. Pediatr Rev. 1991;12:292–297. doi: 10.1542/pir.12-10-292.
- ^ Dich VQ, Nelson JD, Haltalin KC. Osteomyelitis in infants and children. A review of 163 cases. Am J Dis Child. 1975;129:1273–1278
- ^ Shivarathre D, George H, Kaimal N, James L. (febbraio 2009). Epidemiology of acute haematogenous osteomyelitis in children--a single unit's experience over three different time-periods.. Acta Orthop Belg. 75: 81-6.
- ^ Blyth MJ, Kincaid R, Craigen MA, Bennet GC. (gennaio 2001). The changing epidemiology of acute and subacute haematogenous osteomyelitis in children.. J Bone Joint Surg Br. 83: 99-102.
- ^ Malcius D, Trumpulyte G, Barauskas V, Kilda A. (maggio 2005). Two decades of acute hematogenous osteomyelitis in children: are there any changes?. Cardiol Prat. 21: 356-9.
- ^ Rasool MN. Primary subacute haematogenous osteomyelitis in children. J Bone Joint Surg Br. 2001;83:93–98. doi: 10.1302/0301-620X.83B1.11180
- ^ Dionigi, Basi teoriche e Chirurgia generale - Chirurgia specialistica, 4a ed., Padova, Elsevier Masson, 2006. ISBN 978-88-299-1654-2 « Per questo è stata proposta una definizione "funzionale" di ostemielite cronica, in cui vengono incluse tutte le infezioni osteomidollari che rispondano ad uno dei seguenti criteri:*persistenza dei segni clinici e/o radiografici di infezione per più di 6 settimane; *evidenza radiografica di distruzione ossea, con formazione di sequestri o sclerosi».
- ^ Apley AG, Solomon L. Apley's system of orthopaedics and fractures. Oxford: Butterworth-Heinemann; 1993. Infection; pp. 31–36
- ^ Walter B Greene, Ortopedia di Netter p.151, Milano, Elsevier Masson srl, 2007. ISBN 978-88-214-2949-1
- ^ Cervical osteomyelitis associated with intravenous drug use. G Singh, R R Shetty, M J Ravidass, and P G Anilkumar. Emerg Med J. 2006 febbraio 23: e16.
- ^ British national formulary p.236, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
Bibliografia- Walter B Greene, Ortopedia di Netter, Milano, Elsevier Masson srl, 2007. ISBN 978-88-214-2949-1
| [altre]
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