INCONTRO TRA AVVENTURA E SCIENZA
LA METODICA DI ILIZAROV IN ORTOPEDIA
E TRAUMATOLOGIA
- Che personalmente ho posizionato per la definizione e sostegno strutturale del trapianto osseo ricostruttivo (prelievo da mia cresta iliaca) di una parte della tibia in ex sub-amputazione e in trattamento Ostemielitico controllato -
Articolo informativo di Giuseppe Pinna per S. O. S. - “Osteomielitici d’Italia” - Onlus «Centro Servizi Informativi On-line per Osteomielitici».
Methode des russischen Professors Gavril Abramovich Ilizarov - Alcuni esempi di applicazione del Fissatore Ilizarov ↑
MARCELLO MARIA MARINI
Direttore U.O.C. Ortopedia e
Traumatologia
Ospedale Civile di Bracciano
A volte
l’incontro tra uomini di avventura e di scienza è occasione di conoscenza e
diffusione di nuove metodiche e tecnologie.
Specialmente se queste riguardano il campo della Medicina è possibile assistere ad un significativo beneficio per la collettività umana.
E’ quanto accaduto nel “fortunato” incontro tra Carlo Mauri e Gavriel Abram Ilizarov, alla fine degli anni 70.
Specialmente se queste riguardano il campo della Medicina è possibile assistere ad un significativo beneficio per la collettività umana.
E’ quanto accaduto nel “fortunato” incontro tra Carlo Mauri e Gavriel Abram Ilizarov, alla fine degli anni 70.
Il primo,
italiano di Lecco, uomo di avventura: alpinista, viaggiatore, corrispondente di
importanti giornali da tutti gli angoli della terra.
Il secondo, medico ortopedico, russo di Kurgan nella Siberia
occidentale, ai confini con l’attuale Kazakistan.
Carlo Mauri ↓
Gavriel A. Ilizarov ↓
Mauri deve la sua fama a importanti imprese
alpinistiche negli anni 50 e 60, come la prima salita invernale alla parete
nord della cima grande di Lavaredo; la prima salita solitaria della “via Poire”
alla parete est del Monte Bianco, la conquista del Gasherbrun IV, nel Karakorum
pakistano, la 1° esplorazione del Cerro Torre in Patagonia… Poi, in
seguito ad una caduta in sci, si procura una frattura esposta di gamba, che
esita in pseudoartrosi settica.
Ma con l’ausilio di un tutore prosegue la sua attività come viaggiatore e reporter.
Il Cerro Torre in Patagonia esplorato da C. Mauri ↑
e il RA, zattera di papiro in navigazione transatlantica ↓
Partecipa,
come rappresentante dell’Italia, ad una delle traversate del Ra, imbarcazione a
vela di papiro, concepita da Thor Heierdal, antropologo norvegese che vuole
dimostrare l’avvenuto contatto fra gli antichi egizi e le civiltà precolombiane
del Sud America. Alla traversata partecipa anche un giovane medico russo che,
osservando la pseudoartrosi della gamba, parla per la prima volta a Mauri della
tecnica del suo connazionale Ilizarov, operante a Kurgan.
Ilizarov
da anni, sfruttando la osteogenesi distrazionale, previa corticotomia ossea e
successiva distrazione micrometrica dei monconi ossei mediante un apparato di
fissazione esterna circolare, esegue l’allungamento delle ossa lunghe e
la sostituzione di osso patologico, mediante resezione segmentaria
dell’osso malato e “trasporto” di tessuto osseo sano per colmare
la perdita di sostanza ossea (rimodellamento osseo).
La tecnica è
stata tentata sperimentalmente da altri autori ma Ilizarov possiede già
una vasta applicazione clinica.
Così, Mauri,
al ritorno in Italia dalla traversata atlantica, avvisati i suoi amici medici
di Lecco, riesce a raggiungere Kurgan (in epoca ancora di “guerra fredda”), ove
viene operato e trattato con la metodica di Ilizarov.
Dopo anni di
invalidità la sua pseudoartrosi guarisce.
Il suo
merito è di non accontentarsi della risoluzione del suo caso personale.
Sorpreso e affascinato dall’Ortopedico russo, compresa l’importanza e la novità della metodica, organizza una equipe di medici italiani (di Lecco, Milano e Bergamo) che conduce a Kurgan.
Seguirà di lì a poco il primo incontro scientifico di Ilizarov in Italia, a Bellagio e la “esplosione” della metodica, nel mondo occidentale.
Mauri, l’uomo dell’avventura e Ilizarov, il primo ortopedico che ha
applicato una metodica chirurgica rivoluzionaria, scompaiono entrambi a
distanza di pochi anni (Ilizarov muore nel 1992). Sorpreso e affascinato dall’Ortopedico russo, compresa l’importanza e la novità della metodica, organizza una equipe di medici italiani (di Lecco, Milano e Bergamo) che conduce a Kurgan.
Seguirà di lì a poco il primo incontro scientifico di Ilizarov in Italia, a Bellagio e la “esplosione” della metodica, nel mondo occidentale.
Il contributo scientifico che lasciano è immenso.
Ilizarov all’istituto ortopedico di Kurgan ↑ e ↓
L’apparato
originario di Ilizarov viene rapidamente modificato e migliorato con la
tecnologia occidentale, così da rendere la metodica più facile e sicura e
l’apparato più tollerato. Nasce l’A.S.A.M.I. (Associazione per lo Studio
e Applicazione delle Metodiche di Ilizarov) con dimensione nazionale e
internazionale (oggi ne sono membri oltre 30 Paesi).
La metodica
si basa sulla possibilità di riprodurre tessuto osseo, dopo aver praticato una
corticotomia di un osso lungo, cioè una osteotomia delle sole corticali ossee
cercando di preservare il tessuto interno midollare.
La “frattura” viene stabilizzata con un apparato di fissazione esterna circolare a più anelli, fissati all’osso mediante l’ancoraggio percutaneo di fili di Kirschner incrociati o mediante l’incrocio di un filo e di una fiche.
Gli anelli vengono collegati all’esterno fra loro mediante barre filettate di lunghezza variabile.
La “frattura” viene stabilizzata con un apparato di fissazione esterna circolare a più anelli, fissati all’osso mediante l’ancoraggio percutaneo di fili di Kirschner incrociati o mediante l’incrocio di un filo e di una fiche.
Gli anelli vengono collegati all’esterno fra loro mediante barre filettate di lunghezza variabile.
La distrazione
micrometrica (1 mm al giorno frazionato in quattro tempi), stimola una
ipertrofia-iperplasia dei vasi del microcircolo (neoangiogenesi) che è alla
base della riproduzione ossea (rigenerato).
Ciò consente l’allungamento di un segmento osseo affetto da ipometria (primitiva o secondaria), con allungamento consensuale di altri tessuti (vasi, nervi, tendini…) o il trasporto osseo da una regione sana ad una patologica asportata, colmando così la perdita di sostanza ossea (per distruzione traumatica, patologica o settica).
Ciò consente l’allungamento di un segmento osseo affetto da ipometria (primitiva o secondaria), con allungamento consensuale di altri tessuti (vasi, nervi, tendini…) o il trasporto osseo da una regione sana ad una patologica asportata, colmando così la perdita di sostanza ossea (per distruzione traumatica, patologica o settica).
Durante
“l’allungamento” o la “trasformazione del tessuto, lo stesso può
essere guidato” per correggere non solo le ipometrie, ma anche le deviazioni
assiali o difetti di rotazione… Nei casi di perdita di sostanza o osso
atrofico, francamente patologico (infezioni, tumori…) si pratica la resezione
segmentarla della parte malata che viene poi colmata con “trasporto
osseo interno” previa osteotomia a distanza in regione sana (tecnica
bifocale).
Pertanto le
principali indicazioni della metodica di Ilizarov possono così essere
riassunte:
in ORTOPEDIA
IPOMETRIE /
DISMETRIE (primitive
o secondarie)
AMELIE /
EMIMELIE (difetti di
formazione degli arti)
DEFORMITA' (piede equino, torto, talo, Morbo di
Ollier, Morbo di Blount…)
GINOCCHIO
VARO – VALGO
PROCURVATI –
RECURVATI
in TRAUMATOLOGIA
FRATTURE
COMPLESSE (difficilmente
trattabili con tecniche tradizionali)
FRATTURE
INSTABILI
FRATTURE
ESPOSTE
FRATTURE A
RISCHIO BIOLOGICO
FRATTURE IN
PAZ. CON CONDIZIONI CLINICHE GENERALI PRECARIE
ESITI DI
FRATTURE
VIZI DI
CONSOLIDAZIONE
PSEUDOARTROSI
OSTEOMIELITI
PERDITE DI
SOSTANZA OSSEA
La metodica
pertanto ha una enorme potenzialità applicativa:
con
procedimento “monofocale” (trattando direttamente per distrazione il
focolaio di osteotomia o per distrazione-compressione il focolaio di
pseudoartrosi, se trofico e non settico);
con
procedimento “bi o plurifocale”, in caso di pseudoartrosi atrofiche o
settiche o di ampi percorsi di allungamento o di riempimento di vaste perdite
di sostanza ossea.
In tal caso,
l’evouzione più recente della metodica può contemplare una tecnica trifocale “convergente”
(rigenerato discendente e ascendente da due osteotomie in regioni ossee
periferiche, prossimali e distali, a colmare un vuoto di sostanza
mediodiafisario); o una tecnica trifocale “a inseguimento” ascendente o
discendente, mediante due rigenerati che si inseguono (“tandem”), entrambi
verso l’alto o verso il basso, a colmare difetti di sostanza ossea ampi in
regione periferica (prossimale o distale).
Le nuove
frontiere dell’ortopedia (trapianti massivi, cellule staminali….)
verosimilmente ridurranno sensibilmente la necessità di questa metodica ma è
altresì ipotizzabile una integrazione delle tecniche.
P.S. - Per
approfondimenti, consultare la voce A.S.A.M.I. (Associazione Studio
Applicazione Metodiche Ilizarov).
Qui di seguito le immagini relative a due casi clinici.
Il caso
clinico ↓ (cliccare
sulle immagini per vedere l'ingrandimento)
↑ Pseudoartrosi del 3° distale di gamba sin. in grave precurvato, trattamento con TECNICA MONOFOCALE ↓ II caso clinico
Pseudoartrosi con perdita di sostanza ossea del 3° prossimale di tibia dx. Trattamento con TECNICA PLURIFOCALE (tandem ascendente) ↓
Mia Gamba con ILIZAROV ↓
Mia Gamba con ILIZAROV ↓
_______________________
Art. Recuperato, Modificato - Ampliato e Pubblicato su Blogger oggi 22 Marzo 2012,
da: Giuseppe Pinna de Marrubiu Si Ringrazia il Dott. MARCELLO MARIA MARINI, Direttore U.O.C. Ortopedia e Traumatologia
dell'Ospedale Civile di Bracciano (anche se non lo si conosce e non si è potuto contattare!).
Nessun commento:
Posta un commento